Nelle sei puntate previste il giornalista e conduttore si occupa del rapporto con gli altri. La prima ha per titolo Noi e gli ebrei ed è una inchiesta che ha un significato ben profondo: quest’anno sono 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali volute da Adolf Hitler e Benito Mussolini.
Dice Lerner: Il mio obiettivo è di capire come sono cambiati nel corso degli anni gli approcci di noi italiani con gli altri. In particolare è servita a qualcosa la lezione storica della persecuzione degli ebrei sotto il regime fascista? E ancora: come si sono evolute le nuove forme di espressione del razzismo nel linguaggio e nei comportamenti oggi in Italia?
Gad Lerner ha dato al programma un titolo chiaramente provocatorio. Ricorda la risposta che diede Albert Einstein a chi un giorno gli aveva chiesto a che razza apparteneva. E lui aveva immediatamente sottolineato: alla razza umana.
Abbiamo viaggiato moltissimo spostandoci da una parte all’altra dell’Europa per documentare che cosa significa oggi il rapporto con chi appare diverso da noi dice Gad Lerner.
Poi: io che sono un grandissimo tifoso dell’Inter, mi sono recato allo Stadio san Siro e ho chiesto alla nostra curva perché ebreo oggi è ancora un insulto.
Come seconda tappa ci sarà una visita a Palazzo Wedekind che è stato dal 1938 al 1943, la sede del giornale La difesa della razza rivista fascista diretta da Telesio Interlandi e voluta da Benito Mussolini.
Vedremo poi Gad Lerner in Israele, in Ungheria e capiremo il cambiamento delle tecniche attraverso cui il razzismo oggi diventa ancora più aggressivo.
A ciò contribuiscono spesso anche i titoli di giornali. Il programma che è stato presentato nella sede Rai di Milano alla presenza della senatrice Segre scampata all’eccidio nazista, vuole mettere in evidenza che oggi il razzismo ha troppe sfaccettature.
La difesa della razza | le altre puntate
I successivi appuntamenti si occuperanno anche degli altri popoli e avranno come titoli “Noi e gli africani“, “Noi e gli arabi“, “Noi e gli zingari“, “Noi e i cinesi“. Nell’ultimo appuntamento Lerner si occupa anche del razzismo contro gli italiani, capovolgendo l’ottica di osservazione.
Infine Lerner dice: Siamo stati anche in Svizzera abbiamo visto le case nelle quali immigrati italiani nascondevano la propria famiglia perché non avevano il permesso di farla arrivare su territorio elvetico. I bambini non potevano uscire e quindi non andavano neanche a scuola.
Lerner rivela che, viaggiando in Italia ha notato come molti paesi hanno intitolato strade a Giorgio Almirante, segretario del Movimento Sociale Italiano (MSI)
La promulgazione delle leggi razziali
Il 5 settembre del 1938, nella tenuta di San Rossore a Pisa, il re Vittorio Emanuele III appose la firma al primo provvedimento in difesa della razza: il ‘Regio decreto n. 1381 – Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri’. Iniziò con questo atto la discriminazione delle persone di razza ebraica da parte dello Stato italiano, che nel giro di qualche anno portò alla persecuzione, alla deportazione e allo sterminio di quasi 8.000 ebrei (ai quali vanno aggiunti circa 2.000 deportati dai possedimenti), dei quali solo 826 riuscirono a sopravvivere.
Le università italiane furono coinvolte e, spesso, complici di questo processo.