L’appuntamento è in seconda serata alle 23:00 con la prima delle sette puntate previste.
Come vi abbiamo anticipato i protagonisti sono persone che hanno affrontato un cambio di sesso oppure hanno cominciato il lungo percorso che li porterà ad essere una nuova persona.
Il tema è di grande delicatezza e va affrontato con rispetto.
Storie del genere | i protagonisti della prima puntata
Sabrina Ferilli raccoglierà, nell’appuntamento d’esordio questa sera, le vicende molto interessanti, commoventi e delicate di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di confessare la propria inadeguatezza a vivere nel corpo in cui si trovano.
Daniela, 62 anni, è stata in passato un marito e un padre. Ma per oltre 50 anni ha vissuto in un corpo che non gli apparteneva. Soltanto alla soia dei 60 anni e quindi molto oltre la maturità, ha avuto il coraggio di svelare la propria sofferenza di sentirsi uomo quando invece il suo animo e il suo cuore pensavano al femminile.
La seconda vicenda riguarda Elisa, una ragazza romana di 27 anni, che è alle prese con la sua nuova femminilità. Elisa per cambiare sesso si è rivolta al SAIFIP (Servizio di Adeguamento tra Identità Fisica e Identità Psichica). Si tratta di un reparto speciale formato da professionisti, psicologi, medici, chirurghi ed endocrinologi che si trova presso l’ospedale San Camillo di Roma. Il compito è di seguire le persone affinché possano raggiungere la vera e propria identità fisica prescindendo dal corpo in cui si trovano.
É la volta poi di Francesco, 29 anni, nato donna con il nome di Luna. Anche lui dopo moltissimi anni di sofferenza impiegati nel tentare di vivere alla maniera femminile, ha finalmente iniziato il percorso di adeguamento presso il SAIFIP ed ora sta per concludere il processo di trasformazione e diventerà finalmente un maschio: l’identità che sognava fin da quando era bambina.
Sabrina Ferilli incontra personalmente ognuno dei protagonisti di puntata. Il programma affronta per la prima volta un tema molto delicato come il cambiamento di sesso. Sarà un vero viaggio nella sofferenza dell’animo umano finalizzato a portare allo scoperto una problematica considerata fino a poco tempo fa come un tabù.
Bisogna riconoscere alla rete diretta da Stefano Coletta il coraggio di portare avanti tematiche anche scomode affinché i telespettatori le possano conoscere senza quell’atmosfera tabù, come troppo spesso è accaduto.
In questo senso anche “Storie del genere” si inserisce nel trend di servizio pubblico delle reti di viale Mazzini. Ricordiamo che sempre in quest’ottica Raitre aveva trasmesso due edizioni di “Stato civile – l’amore è uguale per tutti”, un programma che per la prima volta portava all’attenzione del pubblico matrimoni omosessuali avvenuti in Italia dopo la trasformazione in legge del decreto Cirinnà avvenuta nel maggio del 2016. Anche qui per la prima volta venivano raccontate con dignità storie di vita che in passato erano escluse dalla narrazione televisiva.