Oggi l’ultima meta di Massimiliano Pani è la Basilicata. Andrà a visitare i principali mercati di antiquariato e modernariato della zona, parlerà con gli espositori, si confronterà con gli avventori occasionali ma soprattutto con gli appassionati di antichità che girano alla scoperta di quel pezzo particolare che a loro manca.
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Come ogni domenica, il foglio di Mina avrà al suo fianco Marco Cerbella, uno dei più grandi esperti del falso nell’arte, un vero e proprio segugio sulle tracce del falso nella storia della pittura e non solo. Cerbella ha alle spalle un passato di fuorilegge: era lui stesso un falsario convertito, successivamente alla legalità. Oggi è al fianco delle forze dell’ordine italiane e internazionali, per scoprire tutto quanto nel difficile settore dell’arte non è originale ed è stato taroccato.
Per otto settimane, a partire dallo scorso 7 giugno, Massimiliano Pani e Marco Cerbella hanno girato l’Italia da Bologna a Lecce, da Arezzo ad Ascoli Piceno, cercando anche di fornire ai telespettatori italiani una stima, un valore economico, dei vari pezzi antichi trovati nei mercati. Un elemento, questo,che ha ulteriormente contribuito ad accreditare Italia da stimare come uno dei programmi più interessanti nel panorama della compra- vendita di oggetti di antiquariato e modernariato.
Massimiliano Pani, però, va anche oltre e non trascura le caratteristiche peculiari della terra in cui si trova. In ogni città e regione dove si è recato insieme al suo partner, ha sempre messo in evidenza i tesori artistici, le bellezze monumentali, le chiese, i palazzi, entrando anche in musei e visitandone le sale. E oggi, in Basilicata, farà altrettanto dando così qualche indicazione divulgativa sulle ricchezze delle nostre città.
Anche oggi il conduttore entrerà nelle case dei collezionisti per mostrarci gli oggetti rari e la gran quantità di pezzi storici messi faticosamente insieme durante un’intera esistenza.
Infine: in ogni puntata Pani si è ritagliato uno spazio particolare: la ricerca e la descrizione di vecchi album discografici degli anni settanta, quelli in particoalre incisi dalla madre Mina. E ogni settimana ne ha fatto ascoltare qualcuno ai telespettatori grazie ai giradischi dell’epoca trovati nei mercati e ancora funzionanti.
Italia da stimare finisce qui, dopo otto puntate. Ma ci si augura che possa tornare in video, magari in una collocazione migliore nel palinsesto di Rai1.
Qui la recensione del programma.