{module Google ads}
È il secondo anno che Rai 1 offre al pubblico televisivo una fruizione dei servizi presentati e approfonditi al Premio Luchetta. Anche lo speciale I nostri angeli-Reportage 2015 è condotto da Alberto Matano, volto noto ai telespettatori del Tg1 che aveva già presentato la serata di consegna del Premio Luchetta andata in onda lo scorso 10 luglio in registrata.
Il premio giornalistico è dedicato a Marco Luchetta, Alessandra Ota, Dario D’Angelo e Miran Hrovatic. Ogni anno all’organizzazione della manifestazione arrivano centinaia di filmati da emittenti tv nazionali e internazionali, il meglio della produzione televisiva italiana e straniera. I servizi vengono visionati da una giuria. Si tratta prevalentemente di reportage che raccontano attraverso la forza delle immagini realtà spesso sconvolgenti.
Uno dei servizi riguarda la storia di due sorelle siriane che stavano dormendo, quando improvvisamente, una bomba ha colpito la loro casa. Il reportage è della Bbc.
Spesso gli inviati di guerra si trasformano da testimoni a protagonisti: è accaduto all’inviato della Bbc quando in Iraq è salito sull’elicottero militare per portare soccorso ai rifugiati. Sono stati fatti salire a bordo bambini disidratati e affamati: una realtà sconvolgente. Al servizi è stato assegnato uno dei premi, in particolare quello per miglior servizio giornalistico.
Rivedremo il reportage di Pablo Trincia, realizzato per La7.
Un altro servizio racconta la storia di un imbianchino bosniaco, partito con il figlioletto di due anni per la vacanze di Natale. La sorpresa all’arrivo è stata quella di ritrovarsi nelle file dell’Isis insieme al bimbo.
Sarà trasmessa la testimonianza di un reporter americano che ha trasmesso tre settimane sotto copertura all’interno dello Stato islamico in Iraq e in Siria: il suo coraggio ha documentato per la prima volta le attività e i metodi adottati nei confronti dei bambini per il reclutamento.
La serata dedicata ai reportage si conclude con una testimonianza inedita di Pietro Suber, che ha realizzato un servizio per News Mediaset.
Insomma, i reportage che vedremo stasera, nel loro orrore hanno un unico comun denominatore: la speranza nel futuro di chi non si arrende alla tragedia della guerra e della drammatica realtà e cerca una nuova vita che sia degna, finalmente, di essere vissuta.