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Si dice che il suo posto sia stato offerto prima ad Alessandra Sardoni e Andrea Scanzi, che avrebbero rifiutato…
Alessandra Sardoni è un’amica e lo scorso anno è stata protagonista di una grande stagione. È difficile da rimpiazzare. Comunque sia, non ho la sindrome del rimpiazzo. Né tantomeno del comandante in seconda. Il numero 2 non esiste nella realtà, se non radiofonica, in cui abbiamo marcato i ruoli volutamente.
Come nasce la coppia Parenzo-Labate?
E’ stata un’idea della rete, che continua a sperimentare nuove situazioni e coppie variamente assortite. E che ha fatto una scelta editoriale molto chiara, mettendo insieme professionisti come Paragone, Lilli Gruber, Formigli. L’idea pluralista dell’editore in questo è assolutamente chiara ed evidente.
Torniamo a lei e Labate…
Tommaso e io siamo amici, abbiamo la stessa formazione culturale, siamo moderati e apparteniamo alla stessa generazione. Ma ci sono differenze che ci rendono complementari: io sono del Nord, lui del Sud. Lui ha gli occhi chiari e porta il pizzetto, io li ho scuri e non ho la barba.
Lei si è definito un moderato. E il ruolo dell’irriverente conduttore della Zanzara dove lo mette?
Io sono una persona ben educata in grado di adattarsi a varie situazioni e contesti. Lo stile della radio non è replicabile in tv, dove ci vuole buona educazione. A chi guarda la tv non puoi dare in pasto i toni della “Zanzara.” Detto questo, a “In Onda” cercherò di fare una conduzione minimamente brillante, in cui le domande si fanno senza tabù. Porto il mio punto di vista, ma con colori e toni musicali diversi dalla Zanzara.
Vi passano il testimone Gianluigi Paragone e Francesca Barra. Lei chi è dei due? E Tommaso?
Io non posso essere Paragone perché siamo troppo diversi: lui è filo europeo, io filo immigrazione. Quanto a Francesca…io non sono biondo come lei. A parte gli scherzi, io e Tommaso reggeremo le redini della trasmissione a seconda delle situazioni e degli ospiti.
Lunedì la prima puntata: ospiti?
Riserbo assoluto: top secret.
Parenzo e Cruciani
Top secret anche ciò che sta accadendo attorno alla Zanzara? Voci insistenti vogliono Cruciani verso RadioDeejay.
Già, mistero (ride). Qualcosa faremo, qualcosa farò, mi inventerò. D’altra parte, nulla rimane uguale e nulla è eterno. Tutto si rinnova. Noi abbiamo creato un genere che deve però essere rinnovato.
L’idea originaria è stata indubbiamente vincente…
Si, la formula è vincente; abbiamo costruito un racconto inedito delle bestialità dell’attualità e della politica, ma ora bisogna andare oltre.
Qual è il miglior ospite che abbiate avuto alla Zanzara?
Senza alcun dubbio Vittorio Feltri. Lui è un guascone, straordinario; non è snob, schizzinoso. Con lui ci si diverte tantissimo.
Se le dico “Radio Belva”?
È un unicum. Il programma più citato della storia, nonostante sia andata in onda una sola puntata. E poi non è stato un disastro come lo vogliono dipingere: basta andare a guardare gli ascolti di altri programmi per capirlo, uno su tutti quello condotto da Riotta. Diciamo pure che siamo caduti alla grande. Mi piacerebbe troppo riprenderlo.
E in che modo?
Farei un one-shot e utilizzerei come trailer proprio lo slogan di Radio Belva. Manderei in onda per mesi lo spot..finché all’improvviso si accende e torna una grande serata. Lo spot dovrebbe recitare: “A volte ritornano. Prossimamente su questa rete Radio Belva la vendetta”.
Sta lanciando una sfida?
Si, lancio una sfida a chiunque la voglia raccogliere: “Forse ritornano…“pensate di aver visto tutto…ma il peggio deve ancora avvenire”…un promo virale che va messo in onda dopo le 23.30 per mesi e mesi. E poi magari tutto è elegantissimo…mah…