La scorsa puntata il conduttore nell’ordine ha introdotto i telespettatori nella Basilica di Porta Maggiore, in un sorprendente tombino del quartiere Appio Latino, alle Terme di Caracalla, nella Cripta Balbi , all’interno del caratteristico cimitero della Confraternita dei Sacconi Rossi sull’Isola Tiberina e la Basilica di San Clemente.
Questa sera il viaggio riparte da uno dei luoghi più illustri e famosi della città: accanto al Colosseo, sul colle Celio. Qui nel corso dei secoli si sono avvicendate, una costruzione sull’altra, la Domus Aurea di Nerone, le Terme di Traiano e nel Settecento una grande polveriera. Esplorando quest’ultima costruzione i ricercatori hanno scoperto il più grande mosaico verticale di epoca romana. Alberto Angela lo mostrerà in esclusiva al pubblico di Rai3.
Poco più in là, sotto piazza Venezia, conosceremo un altro spaccato del mondo sotterraneo che si nasconde sotto la città eterna: l’Insula dell’Ara Coeli. Si tratta di un grande caseggiato, che doveva essere abitato da più famiglie, di sei piani, alto 20 metri.
Soffermandosi in questo luogo Alberto Angela mostrerà come questo è forse l’esempio più evidente di come nel corso dei secoli il livello di calpestio si sia innalzato progressivamente. Molte le ragioni di questo fenomeno: sedimenti portati dalle piene del Tevere, macerie non rimosse di edifici crollati o abbattuti, accumuli di terra e polvere.
Il mondo sotterraneo di Roma non è infatti soltanto quello classico: la troupe televisiva prima si recherà sotto l’Altare della Patria per mostrare l’ambiente utilizzato durante la guerra come rifugio antiaereo, poi ci farà scoprire nel Palazzo degli Uffici dell’Eur il grande bunker costruito nel 1939 per proteggere i dipendenti dagli attacchi aerei. Questa struttura è solo una piccola parte di quella città sotterranea che era stata progettata, e solo in minima parte costruita.
La modernità tornerà protagonista subito dopo; la metro C è l’esempio di come urbanisti e architetti di fronte a nuove costruzioni si trovino di fronte al problema del rapporto tra antichità e sviluppo. Nonostante la continua interruzione a causa del ritrovamento di reperti antichi, la stazione di San Giovanni dimostra come questa problematica è stata affrontata e risolta. Proprio in questo luogo Alberto Angela concluderà il suo viaggio; il conduttore viaggierà all’indietro nel tempo all’interno della stazione-museo fino a lasciare a bocca aperta i telespottatori mostrandogli i resti di due Neanderthal risalenti a circa 250 mila anni fa. Forse i più antichi resti di Neanderthal in Europa.
Si conclude qui un’altra affascinante stagione di Ulisse – Il piacere della scoperta. Sei puntate in cui Alberto Angela ha toccato tematiche estremamente varie: letteratura, con la ricostruzione dei Promossi Sposi, la scienza, grazie all’analisi dei limiti del corpo umano, l’ambiente, con un viaggio nel mondo degli abissi e infine la storia, grazie alla Regina Elisabetta I.