Ferruccio De Bortoli ha ottenuto solo due preferenze non sufficienti ad aprirgli le porte dell’organo collegiale di vertice dell’Azienda.
Ora si attendono dal governo le indicazioni del dg (il nome è quello di Dall’Orto) e del presidente. Il Premier Matteo Renzi ha anticipato che saranno professionisti di grande rilievo come è giusto che sia per il rispetto che si deve all’azienda televisiva pubblica. E su Dall’Orto ha detto che si tratta di un grande, grandissimo professionista, “ma vedremo”.
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Intanto Carlo Freccero ce l’ha fatta. Ed ha subito detto che per ridare ecntralità alla Rai bisogna puntare su Informazione e Fiction. Il neo eletto in consiglio di amministrazione dalla Vigilanza, ha alle spalle una lunga storia professionale prima a Mediaset e poi a Viale Mazzini. “L’idea che la Rai debba uscire dalle pastoie dei partiti corrisponde proprio alla mia visione. E mi ha fatto piacere l’appoggio di Fratoianni, che appartiene a un’area vicina alla mia sensibilità” ha detto Freccero che ribadisce la sua “indipendenza, pagata anche a caro prezzo: Berlusconi mi ha fatto fuori la prima volta il 5 maggio del’92, poi in Rai ho dovuto affrontare il caso Luttazzi e quando governava il centrosinistra mi ha mandato sul satellite”. Freccero è stato molte volte ospite nei salotti televisivi Rai e Mediaset. Inoltre è stato direttore artistico del Roma Fiction Fest nel 2014.
Poi ci tiene a far notare:”mi hanno chiamato per un lavoro che penso saper fare: ridare centralità al servizio pubblico”. E il momento è proprio critico con l’arrivo imminente di Netflix in Italia.
Franco Siddi è stato votato dal Pd ma anche dal centro, ed ha ottenuto cinque voti. ”Mi fa piacere, sono stato votato dal parlamento, e questo è sempre un onore” ha detto. ”Credo di essermi speso in tutti i modi che potevo nel corso della mia vita, per promuovere e riqualificare il valore della Rai, per il suo rinnovamento, e la valorizzazione delle professionalità, soprattutto quelle interne”,