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L’appuntamento di Parallelo Italia sarà da una cornice d’eccezione: il Complesso Museale di Santa Caterina di Treviso. Prenderanno parte al dibattito il Presidente Regione Veneto Luca Zaia; Simona Bonafè del Pd, il vicedirettore del Corriere della Sera Federico Fubini; Rolla Scolari de Il Giornale e Peter Gomez, direttore del sito de Il Fatto Quotidiano. Collegata da Genova, interverrà invece Roberta Pinotti, Ministro della Difesa.
Il viaggio del programma lungo l’Italia prosegue, secondo il dichiarato intento di raccontarla nella sua complessità, proprio secondo i tanti paralleli che la attraversano. La tappa di stasera è la penultima del tour itinierante del giornalista: partita da Milano per parlare di cibo ed Expo, la trasmissione si concluderà martedì prossimo dalla capitale. La settima puntata, e dunque la settima città da cui si terrà la diretta del talk show, sarà infatti Roma.
L’obiettivo di Parallelo Italia era quello di differenziarsi dagli altri talk che invadono il palinsesto televisivo, mentre, per quanto riguarda la rete, rappresentava il tentativo di non spegnere l’informazione in estate. Se lo scorso anno il compito era stato affidato alle tre conduttrici di Millennium, quest’anno è toccato all’ex direttore del Tg1.
I risultati però, proprio come nel 2014, sono stati deludenti, dato che il programma non ha incontrato il gradimento del pubblico. Anzi, tradendo le aspettative all’esordio, è divenuto un esoso flop estivo che si aggiunge ad una lunga lista di insuccessi collezionati dalla Rai durante l’anno.
Prendere il posto di Ballarò nei mesi più caldi non è riuscito a Gianni Riotta, che sin da subito ha voltuto sottolineare di non avere intenzione di rincorrere i facili ascolti, ma di voler realizzare un prodotto di qualità.
Il programma ha ricevuto pesanti critiche e, in definitiva, ha fatto parlare di sé quasi esclusivamente per il lancio di bottiglie subito da Malika Ayane. In onda da Napoli, la cantante si era vista costretta ad interrompere la sua esibizione e a rifugiarsi dietro il palco nel corso della seconda puntata.
Dopo il debutto del 14 luglio, l’accoglienza è stata tutt’altro che calorosa non solo da parte del pubblico, ma anche da parte dei colleghi giornalisti, alcuni dei quali, come Vittorio Feltri e Marco Travaglio, hanno stroncato Riotta senza mezzi termini.