Siamo nel 2004, l’anno in cui avvenne il disastroso evento. Nel film, Henry ( Ewan McGregor) e Maria (Naomi Watts) sono cittadini britannici che vivono in Giappone dove lavora il capofamiglia. Hanno tre figli Lucas il maggiore, Thoman e Simon. Per le festività natalizie decidono di concedersi una vacanza in Thailandia.
Henry non è completamente tranquillo: non ha lasciato con animo sereno il suo lavoro. Ma i momenti di relax che trascorre con la famiglia sono impagabili.
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Fino a quando, la mattina del 26 dicembre, uno tsunami di enormi proporzioni travolge tutto il villaggio inghiottendo case e abitanti. Maria viene trascinata via nella stessa direzione del figlio maggiore Lucas, riportando ferite molto gravi. Henry riesce a stringere a se i due figli più piccoli ma viene travolto e sbattuto in un’altra direzione. La famiglia si è divisa e da questo momento inizia un lungo e tremendo calvario.
Maria viene portata in ospedale con traumi e ferite gravi al torace ed è sicura che il marito con gli altri due figli siano oramai morti. Fortunatamente, grazie all’aiuto di alcuni volontari, si scopre che Henry, Thomas e Simon sono ancora vivi.
L’uomo allora si mette alla ricerca, in tutti gli ospedali della zona, della moglie Maria. Sarà un vero e proprio calvario quello che attende Henry tra le amcerie e la distruzione che si ritrova intorno.
Il film non risparmia immagini dure, di morte, di tragedia umana. ma sono proprio quelle vissute dai poveri superstiti alla furia dello tsunami. Morti e immagini apocalittiche. ma sullo sfondo c’è la speranza. E il messaggio della pellicola è proprio: non arrendersi mai in nome della famiglia, dell’amore, dei figli.
Questi sentimenti hanno guidato le azioni di Henry e Maria anche quando sembrava che tutto fosse perduto. Ad un certo punto, infatti, Maria scompare dall’ospedale nel quale era ricoverata. E il calvario per il figlio Lucas che era con lei si amplifica. Ma su tutto, lo ripetiamo ancora una volta, vince l’amore. O meglio l’amore vince l’impossibile. Da qui il titolo del film The impossible.
Un impossibile che però è davvero accaduto, almeno nelle linee portanti della storia. Perché mai come questa volta, la realtà supera la più sfrenata immaginazione e quei sentimenti che nella finzione scenica appaiono retorici, sono invece veri e senza nessun orpello.
La grandezza della pellicola è una sola: il regsita Bayona, attraverso la storia di una famiglia riesce a comunicare al pubblico la dimensione di un disastro che nessun telegiornale era riuscito a dare.
Il viaggio di Lucas nell’orrore della distruzione trova dinanzi a se una solidarietà che si cementa scena dopo scena, disperso dopo disperso. Quella solidarietà che, troppo spesso, nella vita relazionale, viene anestetizzata.
The impossible è del 2013.