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Deejay tv per esempio, ha trasmesso in seconda serata il documentario Prendi questa mano zingara, che prende in prestito, nel titolo, la celebre canzone di Iva Zanicchi, per aprire uno spaccato sui matrimoni under 16 in una comunità Rom.
Nel reportage mandato in onda dalla rete digitale, vengono seguite da vicino due famiglie alla ricerca di compagni per i propri figli, tra viaggi, guai con la polizia e assistenti sociali.
Secondo le antiche usanze dell’etnia Rom infatti, l’età adulta inizia prestissimo, già nella prima adolescenza. Motivo per cui il capofamiglia Sanko, a cui tutti devono cieca obbedienza, arriva fino in Ungheria per trovare moglie al figlio quattordicenne.
L’argomento è troppo interessante e foriero di ascolti per non essere preso in considerazione dai programmi d’intrattenimento. Stavolta le nozze non sono imposte dalle famiglie per interesse o in nome di un’ancestrale consuetudine, ma rappresentano un’esigenza dettata da un’inaspettata gravidanza.
Matrimoni di fatto, dunque. Anche senza preti che celebrano messa, questi giovanissimi si trovano a dover gestire i problemi legati non solo alla coppia ma anche alla loro condizione di futuri genitori.
L’aspetto coniugale gioca un ruolo fondamentale nel determinare gli equilibri e, soprattutto, le difficoltà incontrate dai protagonisti.
Ha fatto scuola Mtv con 16 anni e incinta, (che ha avuto anche una versione italiana) a cui poi è seguito lo spin off Teen Mom. Nella trasposizione made in Italy, l’affettività dei ragazzi è sempre stata messa in primo piano.
Ma, come dicevamo, la tematica foriera d’audience, è approdata anche nei salotti televisivi made in Italy. Una delle interpreti principali è stata Barbara D’Urso che ha ospitato nei suoi contenitori adolescenti già con figli, raccontandone, nella classica maniera che le è propria, le storie e la vita quotidiana. Il tutto è stato dato in pasto al pubblico puntando l’attenzione sugli aspetti strappa-audience, su una facile e scontata retorica televisiva camuffata da desiderio di informare.
L’aspetto più discutibile è la pretesa di voler affrontare argomenti così delicati con il falso ausilio dei soliti ospiti in studio.
Dunque la tv entra a gamba tesa nella vita degli adolescenti e non si fa scrupolo di scavare nei sentimenti più intimi. Da un capo all’altro dell’etere, dalle tv generaliste a quelle tematiche, i sentimenti degli under 16 sono utilizzati come argomenti strappa-audience, sia che si tratti di matrimoni che di gravidanze più o meno inaspettate.
Quello che scaturisce da un simile trend televisivo è un’amara constatazione: raramente la coppia di giovanissimi riuscirà a superare gli ostacoli incontrati. I riflettori televisivi non li aiutano, anzi nella maggioranza dei casi si rivelano controproducenti.