Questa strategia delle principali reti nazionali, dimostra, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, che la tv italiana è in crisi di creatività. Di fronte a questa difficoltà le strade da seguire sono due: affidarsi a format esteri di successo, oppure ripescare dal cassetto dei ricordi alcune storiche trasmissioni, sperando che il fascino dei “bei tempi” e l’amarcord spingano i telespettatori a seguire lo show.
Se da anni il ricorso a programmi provenienti dall’estero è una costante, il marchio distintivo della stagione tv che si sta concludendo, è stato di ripresentare grandi successi del passato. Le motivazioni che spingono a questa “corsa” possono essere nobili, come celebrare un anniversario, oppure banalmente più materiali: la battaglia dell’Auditel.
Passato l’effetto curiosità e nostalgia, però l’unico effetto che si rischia di ottenere puntando su questi ritorni è quello boomerang. La società è molto cambiata, ha altre esigenze e non è detto che abbia voglia di rimanere tutta la sera davanti allo schermo come accadeva in passato.
Inoltre nonostante alla guida di tali remake sino stati messi onesti professionisti, il confronto con i predecessori non fa altro che aumentare la distanza. Era anche necessario introdurre qualche piccolo cambiamento nel format, per accogliere le nuove esigenze dei telespettatori; questo però non ha fatto altro che produrre un’insoddisfazione tra gli italiani che avevano seguito l’originale.
Iniziamo ad analizzare qualche singolo programma. Sponsorizzato a più riprese sia in radio che in tv, Rai1 ha puntato molto sul ritorno in onda de “La corrida”. I vertici dell’emittente pubblica hanno tenuto a sottolineare che il programma è nato proprio in Rai prima di traslocare in Mediaset.
Il risultato finale è stato di assistere ad uno show gradevole, il classico in grado di far passare una serata spensierata davanti alla tv. Il format è quello originale, con dilettanti allo sbaraglio che si esibiscono uno dietro l’altro. Complici, però la scarsa spontaneità e ironia di Carlo Conti, che a tratti è sembrato quasi ingessato, l’impressione che passava era di assistere ad un bel programma ma oramai datato.
Sicuramente peggiore l’esperimento di Mediaset. Canale5 ha deciso di ritrasmettere lo storico “Scommettiamo che…” cambiando il titolo in “Vuoi scommettere?” ed ha affidato la conduzione a Michelle Hunziker. A differenza de La Corrida, Canale5 e gli autori del programma hanno cercato di apportare delle modifiche, allontanandosi però dall’originale.
Confermata la base del programma: persone comuni che si esibiscono in difficili sfide e gli ospiti vip in studio che scommettono su tale evento. La Hunziker però ha voluto introdurre elementi di talk show tra una scommessa e l’altra che hanno solamente appesantito il programma. Il più delle volte sono apparsi quasi fuori luogo, apparendo come uno strumento per “allungare il brodo”. Impresentabile poi, il confronto tra l’indimenticabile Fabrizio Frizzi e la conduttrice svizzera; inspiegabile la presenza di Aurora Ramazzotti.
Tornando da mamma Rai, fa eccezione il ritorno sugli schermi della tv italiana di Renzo Arbore. In occasione dei 30 anni di Indietro Tutta, su Rai2 sono andati in onda due appuntamenti speciali dal titolo “Indietro tutta – 30 e l’ode”. L’intento celebrativo è chiaro sin dal titolo con riferimenti universitari.
Due prime serate di ottimo livello che sono stati in grado di far conoscere uno dei programmi che ha segnato la storia della televisione italiana anche ai più giovani. La prezzemolina Andrea Deloglu ha fatto la padrona di casa al fianco di Renzo Arbore che con i numerosi ospiti ha svelato interessanti retroscena di Indietro tutta. Lo sprint di comici come Nino Frassica hanno colmato solo parzialmente le lagune di un format che poco o nulla ha a che vedere con i tempi moderni. Grandi protagoniste le teche Rai, che non deludono mai.
Torniamo in casa Mediaset: altro ritorno di cui non sentivamo sicuramente il bisogno è stato quello del Grande Fratello. Nella stagione in cui ha trasmesso Gf vip e Isola dei famosi, mostrando una scelta strategica palese, Canale 5 ha riportato in onda anche il padre di tutti i reality. I risultati a livello di ascolto ha dato ragione ma i telespettatori hanno assistito ad un pessimo show: volgarità, trash e soprattutto concorrenti assolutamente non spontanei. Anno dopo anno il fascino di questo programma declina inesorabilmente.
Dopo due anni Rai1 ha deciso di tornare a puntare su Giorgio Panariello che ad un passo dal Natale si è esibito nelle due tradizionali prime serate di Panariello sotto l’albero. Questa volta obiettivo centrato. Il comico toscano ha lasciato invariato il format del suo show, ma ha saputo introdurre elementi di modernità, e soprattutto è riuscito finalmente a staccarsi in modo più significativo dalle storiche imitazioni. Spettacolo a tutto tondo, completato dai numerosissimi ospiti di altissimo livello.
Questi sono i programmi che direttamente hanno messo in scena vecchie trasmissione, poi ce ne sono un’infinità che pur cambiando titolo, o leggermente il format di fatto sono palesemente ispirati a storici show. L’ultimo è “Ora o mai più”, partito venerdì su Rai1, che ricorda il ben più noto Tale e Quale show. La lista è lunga e va da Scanzonissima (Furore + Stasera tutto è possibile), fino a Celebration, che richiamava I migliori anni, per terminare con Nicola Savino il quale in 90 special, con la scusa di far rivivere i magnifici anni 90, ha rimesso in onda Matricole & Meteore.