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Ecco tutte le valutazioni del Moige su ognuno dei programmi IN.
Reazione a catena
Genere: Game show
Rete: Rai 1
In onda: tutti i giorni, alle 18.50
Per la nona stagione il preserale di Rai 1 è stato uno dei successi dell’estate. Due squadre, composte da tre persone ciascuna, devono mettere alla prova le loro capacità linguistiche, d’intuito, di intesa di squadra (come recita il sottotitolo L’Intesa vincente) affrontando una serie di giochi basati sulle parole: analogie, collegamenti ipertestuali, catene, modi di dire. Dall’altra parte dello schermo la famiglia al completo è la “terza squadra”: grandi e piccoli, genitori e figli, nonni e nipoti, tutti sono impegnati a cercare di dare la risposta esatta insieme ai concorrenti. Uno stimolo a conoscere meglio e a utilizzare la lingua italiana nella sua ricchezza di vocaboli, a usare la logica e l’orecchio musicale. Un programma non banale che ha il merito di mettere al centro “la parola” dandole la dovuta importanza: questione non secondaria in un’ epoca in cui siamo sempre più abituati a utilizzare una comunicazione veloce e sintetica, con abbreviazioni, parole deformate, inglesismi, “faccine”. Sicuramente un esercizio utile soprattutto per i più giovani, ma non solo. Insomma, un’ora di divertimento sano e intelligente, nell’orario giusto, prima della cena, e con un conduttore – Amadeus – che si conferma per la simpatia, il rispetto e la cordialità con cui tratta i concorrenti e la capacità di trasmettere buonumore col suo sorriso contagioso.
The good wife
Genere: Serie tv
Rete: Fox Life
In onda: il sabato, alle ore 21
Tra le repliche estive Fox Life propone la quinta stagione della serie The Good Wife, che porta la firma del noto regista Ridley Scott. Protagonista della serie è Alicia, la moglie del procuratore Peter Florrick che, coinvolto in uno scandalo e accusato di corruzione, è stato incarcerato. Per riuscire a far fronte alle spese lei decide di tornare – dopo quindici anni – a lavorare come avvocato, professione abbandonata in seguito al matrimonio. Intelligente, bella, moralmente integra, forte, affronta con coraggio la situazione, senza abbandonare il marito, che ritiene innocente anche se sa che l’ha tradita, fino a che non verrà scagionato. Nel lavoro è ancora in gamba e sembra che l’essersi dedicata alla famiglia non l’abbia depauperata dei suoi talenti ma le abbia dato una marcia in più: commette qualche ingenuità, ma è più in gamba dei suoi colleghi. Ancora nella quinta serie la ritroviamo ad affrontare il tribunale, l’ambiente competitivo, ma anche le difficoltà causate da un marito ingombrante – diventato nel frattempo governatore – con l’onestà e l’integrità che la contraddistinguono. In lei vi è la ricerca continua di una coerenza di vita tra sfera privata e sfera professionale, anche per questo decide di accettare la proposta di aprire un proprio studio con un socio di cui si fida e con cui è in sintonia, abbandonando situazioni createsi nell’ambiente lavorativo che non le danno serenità. I suoi valori e le sue convinzioni la portano ad affrontare cause con risvolti etici importanti con una profondità che dà sempre allo spettatore spunti di riflessione interessanti (pena di morte, utero in affitto, ecc.).
La casa nella prateria
Genere: Tv per ragazzi – Serie tv
Rete: Rai 3
In onda: da giovedì 6 agosto, dal lunedì al venerdì, alle ore 15.15
Non tutte le repliche sono uguali! Alcune più di altre hanno il diritto di essere viste e riviste da vecchie e nuove generazioni. È il caso della splendida serie “La casa nella prateria”, una delle più amate di sempre, che quest’anno compie quarant’anni e che abbiamo il piacere di apprezzare ancora una volta grazie a Rai 3. La serie racconta le vicende della famiglia Ingalls, attraverso la narrazione della secondogenita Laura, trasferitasi in una fattoria a Valnut Grove, un paesino del Minnesota. La vita è dura, le avversità, le difficoltà materiali e fisiche che la famiglia deve attraversare quotidianamente e nello scorrere degli anni sono tante, ma quello che caratterizza gli Ingalls è la forza del legame familiare. L’aspetto che rende così interessante la serie e ancora capace di dire qualcosa alle nuove generazioni è la profondità con cui vengono descritti i rapporti familiari e sociali: anche se il contesto storico e culturale della narrazione è così lontano dal nostro mondo, i sentimenti, gli aspetti psicologici e affettivi sono veri, ci si può rispecchiare, si riceve un insegnamento, o per lo meno uno spunto su cui riflettere. C’è la dimensione corale – il rapporto con la comunità circostante, le amicizie, gli scontri – c’è la dimensione familiare – la famiglia che unita affronta le difficoltà e le gioie della vita quotidiana – c’è la dimensione personale – sono ben delineati i rapporti padre-figlia, madre-figlia, marito-moglie, l’amore.
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Queste le valutazioni per i programmi OUT.
Appuntamenti da incubo
Genere: Docu-fiction
Rete: Real Time
In onda: fino al 14 agosto, dal lunedì al venerdì, alle ore 11.50
La docu-fiction di Realtime ricostruisce in maniera fedele e decisamente realistica le storie vere di persone che hanno visto trasformarsi un appuntamento, una cena romantica, il principio di una relazione affettiva in un incubo. I racconti terrificanti dei protagonisti vengono ricostruiti nei più piccoli e macabri dettagli, le scene sono girate con degli attori riproducendo fedelmente i luoghi e le circostanze. Il risultato è la realizzazione di mini film dell’orrore, che passano candidamente in fascia protetta, potenzialmente alla portata dei bambini, ancor più esposti a causa del periodo di vacanza. Difficile comprendere lo scopo di un simile programma dato che non vi è alcun tipo di approfondimento psicologico, bensì la semplice descrizione del possibile profilo psico-patologico dell’aggressore. Si parla solo di come il tentativo di costruire una relazione d’amore si possa trasformare in lotta contro la morte e di come l’attaccamento disperato alla vita possa essere stato per le vittime l’ancora di salvezza per scampare alla terribile situazione. Cosa rimane allo spettatore: solo una profonda amarezza e la consapevolezza di essere totalmente indifesi di fronte alla pazzia e alla crudeltà dell’uomo. Una visione negativa e disperante che non lascia scampo…se si è abbastanza “forti” dal reggere fino alla fine alle immagini agghiaccianti che passano sullo schermo!
16 anni e incinta
Genere: Docu-reality
Rete: Mtv
In onda: dal lunedì al sabato, orari vari
Emozioni, timori, paure, responsabilità da affrontare e da gestire nella delicata età dell’adolescenza. Sentimenti raccontati dal docu-reality che segue alcune ragazze giovanissime in attesa di un figlio, dal quarto mese di gravidanza fino ad alcuni mesi successivi alla nascita del bambino. Le situazioni analizzate sono differenti, ma unite da un unico filo rosso: la consapevolezza delle protagoniste di dover rinunciare alla loro adolescenza assumendo, con largo anticipo, il ruolo di madri.
La parte più complessa del docu-reality riguarda il rapporto delle adolescenti con i propri partner. Rapporti non sempre semplici da gestire per la giovane età e resi ancor più complicati dall’incertezza di dover affrontare scelte impegnative per il futuro con o senza il proprio partner. Tutto viene raccontato con apparente intimistica partecipazione sotto la quale si cela, però, una spettacolarità di fondo e un evidente protagonismo delle interessate.
Merito del programma è l’aver affrontato una problematica sulla quale i riflettori si accendono di rado. E non mancano spunti di riflessione sul delicato rapporto tra le giovanissime in stato di gravidanza e i loro genitori. Ma un argomento così delicato che coinvolge la sfera intima delle adolescenti avrebbe meritato un approccio più consapevole e una sede più opportuna.
Due fantagenitori
Genere: Serie animata
Rete: Frisbee
In onda: dal lunedì al venerdì, alle ore 20.50
Il cartone animato ha come protagonista Timmy, un bambino di dieci anni con genitori assenti e una perfida babysitter: queste caratteristiche lo rendono “idoneo” ad avere due fantagenitori, Cosmo e Wanda, creature magiche assegnate solo a bambini che ne hanno bisogno e in grado di esaudire qualunque desiderio purché non vietato dal “Regolamento”. Un’estrema negatività circonda Timmy, a partire dalle figure di riferimento. Il padre stravagante e la madre narcisista inventano mille scuse pur di lasciare il figlio in balia della babysitter per avere più tempo per sé. La babysitter Vicky odia Timmy e si diverte a torturarlo in ogni modo, ma quando lui lo racconta ai genitori questi non gli credono. Il maestro Crocker, principale antagonista di Timmy, è antipatico e cattivo, gode nel mettere insufficienze agli alunni e cerca in tutti i modi di dimostrare l’esistenza dei fantagenitori. Poi c’è la bimba di cui Timmy è innamorato che, ovviamente, lo tratta malissimo e c’è il bullo. In questo mondo pieno di persone negative, a salvare il povero Timmy con qualche insegnamento positivo e qualche lezione di vita, dovrebbero essere i due Fantagenitori, come indubbiamente avviene in ogni puntata. Ma anche le due creature magiche non convincono fino in fondo, non riescono a rappresentare un riferimento pedagogico, né tantomeno affettivo. Cosmo è un bonaccione e un tontolone, piuttosto simile al vero padre di Timmy; è lui che ha partorito il piccolo Poof perché nel mondo magico sono i maschi (altra stranezza) ad avere le gravidanze. Wanda è intelligente e pronta a rimediare ai guai di Timmy e Cosmo, ma non ha slanci di amore nei confronti del suo protetto. Insomma un “pasticciaccio” che può causare dal punto di vista educativo disorientamento e insicurezza nel piccolo spettatore.
Qui le valutazioni sul mese di luglio in tv.