L’attrice napoletana interpreta il ruolo dell’amante di Lorenzo il Magnifico che fu signore di Firenze dal 1469 fino alla morte. La Mastronardi torna anche nei panni di Alice Allevi nella fiction L’Allieva 2 solo due giorni dopo, il 25 ottobre e sempre su Rai1.
L’abbiamo intervistata per farci raccontare il suo personaggio.
Lei è protagonista di una grande produzione internazionale in Italia. Che emozione prova?
“Direi fierezza, un’immensa fierezza. Sono molto orgogliosa di questo progetto. Sono orgogliosa che sia stato realizzato non solo in Italia ma anche con una produzione al 100% italiana. Tutto è made in Italy; a partire dai costumi creati appositamente per la serie basandosi su abiti dell’epoca e ricreati con tessuti “toscani”. E’ stato fatto davvero un lavoro minuzioso e dettagliatissimo pur di mantenere la realtà e la veridicità dell’epoca.”
Qual è stato il lavoro di ricerca per il personaggio che interpreta?
“Conoscevo poco la figura di Lucrezia Donati. Ho riletto la storia dei Medici. Facendo delle piccole ricerche ho scoperto che Lucrezia era una donna di una immensa forza e di grande dignità. Conosceva bene il funzionamento del potere politico ed economico dell’epoca, a Firenze. Non era soltanto l’amante di Lorenzo il Magnifico ,come è scritto nei libri. E’ stata l’unica che ha cercato di far capire a Lorenzo quello che poteva essere e quello che è diventato. Lucrezia si metterà da parte per consentire a Lorenzo di diventare il grande uomo che tutti conosciamo. Nella storia vera Lucrezia ritornerà a far parte della famiglia di Lorenzo, quasi come una consigliera e sarà accanto a lui fino alla morte. Questo aspetto nella fiction è stato tralasciato per non creare troppa confusione nel pubblico.”
Ciò significa che ci sarà anche nella terza serie?
“Assolutamente si. Sarò presente anche io nella prossima stagione.”
Cosa c’è di suo nel personaggio e in cosa si sente completamente diversa?
“Di mio nel personaggio ci sono io, quindi c’è il mio fisico, i miei occhi. Lucrezia ride e sorride come il mio di sorriso. Per il resto mi sono lasciata trasportare dalle parole del nostro sceneggiatore Frank Spotnitz, dai costumi e dalla visione del regista. Il personaggio in realtà non è mai tuo ma è sempre un insieme di forze di lavoro; è dato dal lavoro di squadra. E’ difficile capire cosa ci sia di mio. Posso affermare, però, che è l’esempio di una grandissima dignità in quanto lei rinuncia, anche se non smetterà mai di amarlo veramente, all’uomo della sua vita.”
Questa emancipazione femminile, presente ad alti livelli nella fiction, pensa che sia dovuta al primo “Me too”?
“Potrebbe sembrarlo ma in realtà noi raccontiamo la storia così com’è. Non è filtrata da un punto di vista maschile. Anzi siamo assolutamente onesti. Le donne avevano un ruolo fondamentale. Anche se non vi era una società matriarcale, esisteva una società in cui si rispettavano i ruoli, sia femminili che maschili. Le donne lavoravano “dietro le quinte non per paura ma perché il loro ruolo era quello.”
Abbiamo parlato del rapporto tra Lucrezia e Lorenzo. Qual è invece il rapporto sul set tra Alessandra (Matronardi) e Daniel (Sharman) ?
“Siamo solo amici e sono fidanzata. (ride)
Scherzo. Mi sono trovata bene con Daniel. E’ un bravissimo professionista e un generoso collega. Avevamo scene particolari che per me sono sempre molto un tabù (scene di natura intima) e lui è stato un signore a farmi sentire sempre molto a mio agio. Devo dire che sono stata fortunata.”
Tra tutte le star internazionali quale l’ha colpita in modo particolare e perchè?
“La star che mi ha colpito è Sean Bean. Io sono una grande appassionata de Il trono di spade e volevo chiedergli perchè lo uccidono sempre nella serie ma non ho avuto il coraggio. Sean Bean è stato meraviglioso. Purtroppo il mio personaggio non si interfaccia mai con il suo. Ho infatti avuto la sfortuna di incontrarlo pochissime volte, ad esempio al trucco.”