Questa è l’intervista rilasciata a www.maridacaterini.it
Come si sta preparando per la ripresa di ‘Matrix’?
Il team di Matrix è rodato ed io desidero, come sempre, inserirmi nel lavoro corale di squadra. Perciò mi informo e cerco di essere sempre aggiornata su tutto.
Dobbiamo aspettarci delle novità?
Senz’altro, a partire dagli ospiti. Sarà un Matrix molto legato alle elezioni europee per cui sono previste delle interviste ai grandi leader italiani. Ma ci occuperemo anche di stretta attualità, scegliendo, di volta in volta, i temi più caldi rispetto alla messa in onda.
Lei è stata anche nel cast di ‘Mai dire talk’. Come considera questa esperienza?
È stata positivissima. Ho conosciuto un altro mondo, diverso da quello del mio lavoro. Provengo dall’informazione e l’essere stata scelta dalla Gialappa’s è stato motivo di orgoglio.
Considerando la sua formazione e i programmi di cui si occupa, esiste un limite che a suo parere non bisogna superare sia sul piano dell’informazione che della satira?
Per quanto concerne la satira credo che non possa avere limiti. Ritengo sia fondamentale la libertà di espressione.
Quando si fa informazione si ha un dovere di onestà intellettuale nei confronti del pubblico ed è fondamentale non dimenticarlo mai. Bisogna essere molto sicuri di ciò che si racconta ed essersi ben documentati. Senza dubbio non condivido chi urla o utilizza termini inappropriati e offensivi per farsi notare. Si può essere incisivi senza dover essere feroci.
Noi, ad esempio, a Matrix non siamo amanti delle liti in tv, proviamo sempre a placarle.
Quanto ha inciso il suo passato di autrice televisiva nel passaggio davanti alla macchina da presa?
Moltissimo. Devo dire che, però, tutto è avvenuto per caso. La mia prima conduzione di un programma si è verificata quando avevo trent’anni perché mi proposero ‘Atlantide’ su La7. Prima ero convinta che la mia carriera sarebbe stata sempre dietro le quinte. Quando ho fatto l’inviata per Michele Santoro, ho svolto quel ruolo con un certo pudore, non avendo un carattere esibizionista. Frequentando gli studi televisivi ho compreso, col tempo, che anche l’apparire mi divertiva. Il percorso effettuato mi ha permesso di apprezzare tutto il lavoro che c’è alle spalle e il grande impegno di una redattrice o segretaria di produzione. Nella nostra professione il lavoro di squadra è fondamentale.
Perchè è attratta dal piccolo schermo?
Da ragazzina seguivo con molto interesse il programma ‘La storia siamo noi’ di Gianni Minoli, essendo anche appassionata di storia. Quando ho effettuato un colloquio in Rai, ho svelato che sarei stata gratificata dalla conduzione di un programma sulla storia in televisione. È cominciato tutto così. Direi che c’è anche lo zampino del destino. Forse, oggi, mi rendo conto che non avrei potuto svolgere un altro mestiere.
Quali sono i suoi punti di riferimento televisivi?
Oltre a Minoli, sicuramente Michele Santoro è stato un punto di riferimento per me e per la mia generazione.
Oggi guardo tutto e cerco di apprendere. Seguo le giovani conduttrici e ho imparato che, quando si svolge questa professione, si deve avere come doti curiosità e apertura verso l’altro.
Tra i tanti servizi svolti, ce n’è uno che ha segnato in particolar modo il suo percorso?
Senza dubbio il terremoto de L’Aquila quando lavoravo nel 2009 ad ‘Anno Zero’ e la tragedia di Rigopiano nel corso di ‘Matrix’. Sono stati due momenti rimasti dentro di me come pezzi di vita. Quando è avvenuto il terremoto sono arrivata subito, le persone si erano riversate per strada e sono andata con loro in fila per l’assegnazione delle tende, raccogliendo le testimonianze a caldo. Impossibile dimenticare quei volti. Per quanto riguarda Rigopiano ricordo perfettamente la diretta mentre estraevano i corpi (si avverte la sua emozione).
Esiste un aspetto della sua personalità che vorrebbe far emergere come autrice e conduttrice?
Sono sempre me stessa sia nel lavoro davanti alle telecamere che nella vita di redazione e ne sono contenta perché riesco ad esprimere la mia personalità.
Come riesce a conciliare il suo ruolo di madre con la professione?
Ho due bambini piccoli e senz’altro bisogna avere molta positività nel cercare di coniugare i due ruoli. Devo riconoscere di essere stata fortunata nel lavoro: ho sempre incontrato persone che mi mi hanno supportata e mi sono state vicine.
Quali sono i suoi prossimi progetti?
Desidero continuare a svolgere bene il mio lavoro. Ci sono idee e proposte, ma per scaramanzia preferisco parlarne appena sarà tutto ufficiale.
Foto cover: Maurizio D’Avanzo