Chiamato in Italia da Carlo Mazzacurati ha interpretato film e serie per la tv. Tra queste ricordiamo Non uccidere e Lampedusa – dall’orizzonte in poi con la regia di Marco Pontecorvo.
Naturalizzato italiano, Ahmed Hafiene ha sposato la scrittrice e giornalista Francesca Bellino.
Abbiamo intervistato l’attore per farci raccontare il suo ruolo nel TV movie.
Quali emozioni ha vissuto nel riproporre il drammatico sbarco dei naufraghi sulle coste siciliane?
«Io interpreto un dottore abbastanza giovane, ma preparato e disponibile. Il mio compito è di dare aiuto a chi ha bisogno di alleviare le sofferenze alle persone che sbarcano e sono in condizioni pietose. Ho vissuto con grande emozione questa tragedia e sono anche felice di aver interpretato un personaggio buono».
Si spieghi meglio
«Spesso la rappresentazione sul piccolo e sul grande schermo di personaggi tunisini e marocchini è inquadrata in un’ottica negativa. Il mio ruolo invece abbatte questo preconcetto e mostra quanta umanità ci sia in un medico che tra l’altro si è formato ed ha studiato in Italia».
Com’è stato lavorare con Luca Zingaretti?
«Zingaretti sul set è un grandissimo lavoratore, attento e molto scrupoloso, un vero grande professionista ed io sono onorato di essere stato scelto per il ruolo di Osman».
Come è arrivato a far parte del cast di Montalbano?
«Ho sostenuto un provino col regista Alberto Sironi. Sono piaciuto e mi hanno richiamato».
«Attualmente sono impegnato sul set tedesco di una serie dal titolo For Bloks. Una fiction che racconta la mafia russa sotto un’angolatura particolare. Stiamo girando la seconda stagione che dovrebbe arrivare molto presto anche in Italia sulla piattaforma satellitare. In Germania la prima stagione è andata in onda su una TV privata e successivamente su Amazon Prime».
Lei è naturalizzato italiano. Quali vantaggi ha avuto dal suo nuovo stato giuridico?
«Sicuramente ho potuto usufruire di maggiori opportunità a livello europeo, ed infatti negli ultimi 5 anni il mio lavoro non si svolge solo in Italia».
Per il cinema invece quali sono i suoi progetti?
«Il giorno 13 febbraio in Tunisia sarà nelle sale un film dal titolo Fatwa. Racconta il dramma di una famiglia, in particolare di un padre che ha perso il figlio. Il film, già pluripremiato, è stato presentato al Festival del Terzo Millennio».
Per quanto riguarda le fiction invece cosa sta preparando?
«C’è in cantiere una fiction destinata alla tv tunisina e incentrata soprattutto sul delRamadan».