Indice dei contenuti
- 1 {module Pubblicità dentro articolo 2}
- 2 Quali sono stati i libri che l’hanno maggiormente interessata negli anni dell’adolescenza?
- 3 Ci spiega questo progetto?
- 4 Che significato hanno i libri per lei?
- 5 Significa che crescendo una persona cambia il suo punto di vista nei riguardi della letteratura?
- 6 {module Pubblicità dentro articolo 2}
- 7 Qual è dunque la sua percezione dei classici della letteratura?
- 8 Ha intenzione di continuare ancora con la collana degli audiolibri?
- 9 La sua opinione sugli scrittori moderni?
- 10 {module Pubblicità dentro articolo 2}
- 11 Ha avuto modo di conoscere scrittori contemporanei?
- 12 {module Pubblicità dentro articolo}
- 13 Lei è napoletano, che pensa degli scrittori della sua regione?
- 14 Le è mai capitato di leggere per lavoro?
- 15 {module Macchianera}
Abbiamo incontrato l’attore, sceneggiatore e regista italiano che ha recitato con Massimo Troisi e Lello Arena. Ci ha svelato il suo il suo particolare rapporto con i libri e la letteratura.
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Quali sono stati i libri che l’hanno maggiormente interessata negli anni dell’adolescenza?
I miei libri di formazione hanno dei titoli specifici: Siddharta, Indiana Jones, Il Profeta, Il Principe e il Tao solo per citarne alcuni. Sono testi sui quali ho riflettuto e che hanno rappresentato per me una tappa importante nel mio processo di crescita culturale. E ad un certo punto della mia vita ho sentito il bisogno di raccoglierli insieme in una collana di audiolibri pubblicata con Verdechiara.
Ci spiega questo progetto?
Ho voluto pubblicare tutte le letture della mia infanzia e della mia adolescenza in un percorso di rilettura perché sono convinto che alcuni libri, quelli che io chiamo i classici della letteratura, ci accompagnano sempre nel corso della nostra formazione. Ad esempio leggere Siddharta a vent’anni ispira emozioni differenti da quelle che, invece, vengono suscitate a 30 o 40 anni. Le parole restano, i libri pure ma siamo noi che cambiamo e abbiamo una diversa predisposizione nell’ interpretarli.
Che significato hanno i libri per lei?
Sono degli strumenti di riflessione ed è importante poterli leggere e farsi leggere da loro. Il libro e la lettura rappresentano un fenomeno interattivo. Un libro riesce a trasformare una persona a seconda dell’età in cui viene letto.
Significa che crescendo una persona cambia il suo punto di vista nei riguardi della letteratura?
Certamente. Ci sono diversi livelli di percezione. Ad esempio verso i 40/50 anni si è più portati all’introspezione ed è molto più semplice riuscire a cogliere tutto quello che l’autore ha scritto per comunicarlo al lettore.
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Qual è dunque la sua percezione dei classici della letteratura?
I classici sono così etichettati perché rappresentano il patrimonio di tutte le generazioni. Il loro compito è di essere consultati di anno in anno, perché così si possono scoprire emozioni che prima sfuggivano ed è giusto che con l’avanzare dell’età vengano fuori.
Ha intenzione di continuare ancora con la collana degli audiolibri?
Attualmente ho deciso di fermarmi, ma vorrei continuarne la pubblicazione. Quello degli audiolibri è un mercato in Italia che stenta a decollare. Ancora non è diventata una prassi usuale fare a meno della carta stampata. In ogni caso il libro è importante perché rappresenta per ogni individuo uno specchio che non inganna mai.
La sua opinione sugli scrittori moderni?
È la stessa di quella sui classici. Anche gli autori di oggi, nel loro stile e nella loro epoca, rappresentano dei classici di riferimento per varie generazioni.
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Ha avuto modo di conoscere scrittori contemporanei?
Ho avuto il piacere di conoscere il più grande drammaturgo dei nostri tempi: Dario Fo che io ritengo una personalità ancora più prestigiosa del Nobel che gli hanno conferito. Sono convinto che in Italia non ha ricevuto le attenzioni dovute e che invece il resto del mondo gli ha tributato. Dario Fo è un classico contemporaneo.
Lei ha conosciuto e lavorato con Massimo Troisi, che ricordo ha di lui?
Troisi ha incarnato la rappresentazione di un pensiero poetico molto alto e imponente. Non a caso il suo ultimo film “Il Postino” è considerato un dono di intelligente creatività. Oggi è un vero e proprio classico per il cinema, come Springsteen ad esempio lo è per la musica.
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Lei è napoletano, che pensa degli scrittori della sua regione?
Sono stati e sono molto rappresentativi dal 600 fino ad oggi. Le commedie di Eduardo ad esempio sono dei veri e propri classici della letteratura teatrale.
Le è mai capitato di leggere per lavoro?
Certamente, ma non fa parte del mio percorso di crescita culturale.