Indice dei contenuti
- 1 Quali sono stati i primi testi della sua educazione letteraria?
- 2 E poi crescendo come sono mutate le sue letture?
- 3 Come si sono evoluti successivamente i suoi gusti letterari?
- 4 Tra gli scrittori stranieri quali preferisce?
- 5 Il suo rapporto con i classici?
- 6 Quindi legge anche per dovere professionale?
- 7 Qual è invece il suo rapporto con gli scrittori contemporanei?
- 8 Se avesse un figlio adolescente quali testi di consiglierebbe?
- 9 Dopo tanti anni di teatro ha mai pensato di rappresentare “La Recherche” di Proust sul palcoscenico?
Abbiamo incontrato l’attore che ci ha parlato del suo rapporto con la letteratura e di quanto significa per lui leggere.
Quali sono stati i primi testi della sua educazione letteraria?
Naturalmente a condizionare la mia adolescenza sono stati i libri scolastici. Ma già a 15 anni ho letto Orwell e in particolare mi ha affascinato “Fiorirà l’aspidistra”, un testo minore che è stato una pietra miliare per la mia crescita culturale. Dal romanzo è stato tratto anche il film “La stagione dell’aspidistra”. Più tardi mi sono dedicato a Rimbaud e ai “Fiori del male” di Charles Baudelaire. Letture che hanno segnato profondamente la mia personalità.
E poi crescendo come sono mutate le sue letture?
Verso i 18 anni mi sono innamorato di Céline (pseudonimo di Louis Ferdinand Auguste Destouches), ho letto tutti i suoi libri, in particolare “Viaggio al termine della notte”. L’amore per Céline me lo porto addosso ancora oggi e spesso rileggo i suoi testi. Dello scrittore ho amato soprattutto il suo modo di rivolgersi alle donne. Lui da medico quale era raccomandava, chissà quanto maliziosamente, alle signore di curare la propria salute.
Come si sono evoluti successivamente i suoi gusti letterari?
Mi sono appassionato al dialogo e alla lettura di testi teatrali. Ho amato Pirandello e Shakespeare che ho successivamente interpretato a teatro.
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Tra gli scrittori stranieri quali preferisce?
Il mio must è Kafka, ho amato tutto di lui compreso il lato umoristico e ironico di alcuni suoi scritti.
Il suo rapporto con i classici?
Inizialmente era limitato soltanto al mio lavoro teatrale. In seguito ho cominciato a leggere Eschilo, Sofocle ed Euripide. E tra i filosofi moderni Friedrich Wilhelm Nietzsche.
Quindi legge anche per dovere professionale?
Io ho interpretato 80 spettacoli teatrali. E certamente ho dovuto leggere per lavoro ma preferisco che la letteratura rimanga un bisogno del mio animo. Ho letto molto nella mia vita. Per me i libri sono i nutrienti dell’animo umano. Leggere significa anche avere un atteggiamento di umiltà in quanto entrare nell’animo di un personaggio è sempre emozionante.
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Qual è invece il suo rapporto con gli scrittori contemporanei?
Preferisco tra gli altri Philip Dick. Di lui ho letto la splendida biografia scritta da Emmanuel Carrère.
Se avesse un figlio adolescente quali testi di consiglierebbe?
Gli direi di iniziare con i principali scrittori italiani e poi di passare a quelli stranieri da leggere inizialmente in una buona traduzione e successivamente nella lingua madre. Certo mi rendo conto che è alquanto complicato.
Dopo tanti anni di teatro ha mai pensato di rappresentare “La Recherche” di Proust sul palcoscenico?
Ci ho pensato molte volte ed avrei una mia idea per realizzarla. Ma so benissimo che è un’utopia. Mi piacerebbe rappresentare di Marcel Proust alcune caratteristiche della sua personalità. Ad esempio lo scrittore era asmatico e sarebbe interessante mostrare agli spettatori la fatica che faceva nel parlare con le persone che gli stavano intorno. A livello teatrale Marcel Proust potrebbe raccontare sé stesso o i personaggi del suo capolavoro.
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