Indice dei contenuti
- 1 Cominciamo con i libri che hanno segnato la sua infanzia. Quali sono?
- 2 Tra gli autori di oggi quale preferisce?
- 3 Invece tra i grandi classici chi preferisce?
- 4 Su quali basi fonda questa sua affermazione?
- 5 Quando ha scoperto Marcel Proust?
- 6 Ma se dovesse dare la sua preferenza ad un personaggio, quale sarebbe?
- 7 Che rapporto c’è dunque tra un attore e la letteratura a suo parere?
- 8 C’è qualche altro autore che ha influenzato la sua personalità?
Cominciamo con i libri che hanno segnato la sua infanzia. Quali sono?
Ho sempre amato sin da piccola i testi che parlavano di viaggi e di scoperte archeologiche. Ricordo che amavo particolarmente i libri sull’antica città di Troia. Erano testi che mi affascinavano e che hanno successivamente segnato le mie scelte.
Naturalmente crescendo qualcosa è cambiato nella sua libreria?
Premetto che la lettura mi ha sempre accompagnato ed i libri continuano ad accarezzare la mia vita. Rappresentano per me una fonte di insegnamento e di conoscenza. Un libro significa scoprire tra le pagine un universo sconosciuto nel quale lentamente, pagina dopo pagina, entriamo. Ed è importante entrarvi in punta di piedi con rispetto per l’autore e per i personaggi che si svelano.
Tra gli autori di oggi quale preferisce?
La verità? Ho letto tutto di Elena Ferrante, un autore o un’autrice che adoro. Naturalmente non so chi si celi dietro questo pseudonimo ma a me interessa il mondo che ha rappresentato con intelligenza e con una forma di scrittura intensa e coinvolgente.
Invece tra i grandi classici chi preferisce?
Metto in primo piano due grandi autori: Marcel Proust e Honoré de Balzac. Se io fossi un insegnante di recitazione, nelle grandi scuole che ci sono oggi in Italia, imporrei la lettura dei grandi romanzi del passato. Sono fondamentali per formare la personalità e la struttura recitativa di un attore.
Su quali basi fonda questa sua affermazione?
Per un attore è fondamentale arricchire la propria immaginazione. Soltanto avendo un mondo interiore pieno di significati letterari ci si esprime al meglio.
Quando ha scoperto Marcel Proust?
Avevo 34 anni. In quel periodo frequentavo per lavoro e per amicizia Carlo Cecchi grande attore e regista italiano che mi ha iniziato all’amore per la Recherche. Carlo citava sempre Proust e ad un certo punto ho voluto entrare anch’io in quel mondo. Me ne sono innamorata subito. Ho amato particolarmente i personaggi di Odette, Madame Verdurin e a teatro sono riuscita persino ad interpretare con grande credibilità il personaggio di Albertine, ovvero la ragazza di cui il protagonista era innamorato e che verso la fine muore per una caduta da cavallo.
Ma se dovesse dare la sua preferenza ad un personaggio, quale sarebbe?
Sicuramente Madame Verdurin la vera e propria anima del romanzo, un personaggio dalle infinite sfaccettature che riesce a rappresentare sia la borghesia che l’alta società del tempo.
Che rapporto c’è dunque tra un attore e la letteratura a suo parere?
Ogni attore è la letteratura di sé stesso. E questa non è una frase mia ma di Marcel Proust.
C’è qualche altro autore che ha influenzato la sua personalità?
Sì, Gustave Flaubert, soprattutto il suo libro “L’educazione sentimentale” che ritengo estremamente attuale ed in grado di attraversare le generazioni.