Tra gli attori ci sono Sabrina Ferilli ed Enzo De Caro che interpretano i due protagonisti, genitori della ragazzina. L’accusa lanciata contro il padre di Angela è di avere abusato della figlia.
L’accusa di pedofilia nei riguardi del genitore è stata fatta da una famiglia amica, in particolare da una bimba amica di Angela e da sua madre (Stefania Priore). In quest’ultimo ruolo i telespettatori trovano l’attrice Veruska Rossi.
L’abbiamo intervistata per farci raccontare la parte importante che riveste nella serie e il suo percorso professionale.
Cominciamo dalla serie. Ci spieghi in che modo riesce a far accusare il padre di Angela…
«Innanzitutto l’accusa viene da un’informazione falsa che ha contribuito ad accreditare questo errore. Io sono una madre che rifiuta di vedere il disagio in cui versa la sua famiglia. E per una forma di gelosia, presente anche in sua figlia, accusa il padre di Angela. È una menzogna causata da un malessere».
Comunque fa parte di una famiglia amica di quella di Angela?
«Io sono la migliore amica di Rosa Macaluso, la mamma coraggio interpretata da Sabrina Ferilli. Sono sposata, ho un marito, una figlia ed un figlio maschio. Quando però mi rendo conto che l’accusa da noi fatta al padre di Angela è assolutamente falsa, mi prodigo affinché il genitore venga assolto. In effetti Stefania Priore è molto presente nella prima parte della serie, ovvero nella fase processuale. Mia figlia inoltre ha avuto una parte importante in questa fase durante la quale aveva solo 14 anni».
Avete conosciuto i protagonisti veri di questa drammatica vicenda?
«La vera Angela adesso è una donna adulta e qualche giorno fa è diventata madre. Sul set non abbiamo mai visto nessuno dei protagonisti veri. Certamente questa assenza è giustificata da una sorta di imbarazzo assolutamente comprensibile».
La storia procede parallelamente alla vicenda reale?
«Sì, c’è fedeltà al romanzo scritto dalla vera Angela. In effetti una parte importante della serie è basata sull’atteggiamento che hanno avuto gli assistenti sociali e il Pubblico Ministero. Poiché non è l’unico caso di denunce di pedofilia, i magistrati e gli stessi assistenti sociali credevano di aver trovato un mostro come era accaduto in precedenza con altri pedofili ed hanno continuato sulla loro strada credendo di essere nel giusto. Questa volta invece sono incappati in un clamoroso errore giudiziario. I telespettatori vedranno come la storia si basa su meccanismi di mezze verità».
Dove si sono svolte le riprese di L’amore strappato?
«Abbiamo girato poche scene a Roma, prevalentemente siamo stati a Frascati, a Sabaudia e a Tivoli. Gli esterni del tribunale sono stati effettuati a Frascati. La storia vera però è avvenuta in provincia di Milano».
«Simona Izzo e Ricky Tognazzi, che curano la regia, mi hanno vista al cinema ed anche a teatro e mi ha chiamata per questo ruolo. Io però sono anche autrice e regista. Con Simona Izzo sto scrivendo un film che sarà diretto da me: è il mio esordio dietro la macchina da presa».
Ha progetti anche teatrali?
«Sì, dovrei essere regista di uno spettacolo con protagonista un grande personaggio. E poi sarò sul set di una nuova serie televisiva realizzata dalla Cattleya con la regia di Fabio Mollo. L’ambientazione è a Genova. Io sarò protagonista di puntata. Infine ho girato un film dal titolo La partita con Francesco Pannofino attualmente presente in molti festival nazionali ed internazionali».