Indice dei contenuti
- 1 A che età ha cominciato a leggere?
- 2 Crescendo che cosa è cambiato?
- 3 Ci spiega in che modo?
- 4 Lei ha iniziato molto presto la sua attività professionale. Quanto ha influito sulla sua formazione letteraria?
- 5 Quali sono stati i suoi testi più amati a livello personale?
- 6 Come definirebbe sé stesso come lettore e divulgatore scientifico?
- 7 Lei è anche uno scrittore, che opinione ha di sé?
- 8 C’è un libro che avrebbe voluto leggere?
- 9 Quale personaggio Proustiano l’ha colpita in particolare?
- 10 È vero che ama anche la poesia?
In questa intervista racconta il suo percorso letterario e la sua formazione culturale.
A che età ha cominciato a leggere?
In effetti il mio approccio ai libri nasce con Topolino, settimanale per il quale ho nutrito una vera e propria passione, insieme a tutti i classici a fumetti della Disney. I miei nonni approvavano queste mie letture, in particolare amavo acquistare i classici che contenevano molte storie.
Crescendo che cosa è cambiato?
Mio padre mi ha inculcato l’amore per i libri sulle pagine di Salgari. Ogni giorno mi leggeva brani dove l’avventura e la natura erano protagoniste. Anche la scuola ha avuto il suo rilievo. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Ci spiega in che modo?
Innanzitutto ho incontrato degli ottimi professori di italiano che mi incentivavano alla lettura. Ricordo di essere stato molto bravo nella stesura dei temi in classe. Il voto più alto l’avevo in italiano oltre che in Storia ed in filosofia.
Lei ha iniziato molto presto la sua attività professionale. Quanto ha influito sulla sua formazione letteraria?
A 15 anni ho condotto il mio primo tg dedicato ai bambini. Per prepararmi leggevo quotidiani, saggi e tutto ciò che potesse informarmi sulle notizie che dovevo comunicare. Così la mia educazione letteraria si è scissa in due settori: la prima di formazione professionale, la seconda basata sui miei gusti personali.
Quali sono stati i suoi testi più amati a livello personale?
Uno su tutti “La montagna incantata” di Thomas Mann. In quest’ottica potrei parlare di una mia formazione culturale tedesca. La montagna incantata è un libro corale nel quale sono contenute diverse visioni del mondo. Subito dopo ho amato all’infinito Luigi Settembrini. È stato il mio faro guida ed in lui mi sono riconosciuto. Due personaggi che hanno inciso profondamente un mio animo. Il protagonista de “La montagna incantata” mi ha affascinato per la sua inattività contemplativa, Settembrini per le sue opinioni che ho condiviso in pieno. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Come definirebbe sé stesso come lettore e divulgatore scientifico?
Io mi sento un’opinionista della razionalità, un professionista che mira alla affermazione della Giustizia.
Lei è anche uno scrittore, che opinione ha di sé?
Ho scritto libri sulla saggistica, la divulgazione scientifica e la ricostruzione storica. Sono soddisfatto del lavoro compiuto. Le confesso che molti editori mi chiedono di scrivere una mia autobiografia. Ho 40 anni di attività alle spalle e potrei raccontare sicuramente uno spaccato della tv e dell’Italia. Ma non mi sento certo sul viale del tramonto.
C’è un libro che avrebbe voluto leggere?
Sicuramente la Recherche di Proust che avevo cercato di iniziare fermandomi sempre al primo volume. Ma nel periodo in cui sono stato sposato, la mia ex moglie, prima di intraprendere insieme un lungo viaggio in giro per il mondo, mi ha imposto di mettere tutti i volumi della Recherche in valigia. Così mi sono appassionato e li ho letti tutti.
Quale personaggio Proustiano l’ha colpita in particolare?
Il barone di Charlus. Dal momento in cui ho letto la sua storia mi sono imposto di lottare affinché non ci fossero più delle persone omosessuali che dovessero soffrire l’emarginazione a cui è andato incontro. Mi sono sempre battuto affinché la normalità appartenesse a tutti. {module Pubblicità dentro articolo}
È vero che ama anche la poesia?
Adoro Leopardi senza sé e senza ma. Ho i suoi libri sempre sul comodino. Trovo in lui una modernità ed una chiarezza difficilmente rintracciabili in altri poeti e scrittori. Sono certo che i libri siano legati ai momenti in cui vengono scritti, ma Leopardi è senza età perché parla al cuore e alla testa. Altri due poeti che amo sono: Eugenio Montale e Walter Binni.