Indice dei contenuti
- 1 In 15 anni di conduzione di “Storie vere” la violenza sulle donne è stata da lei raccontata quasi quotidianamente. A quali motivi attribuisce l’atteggiamento negativo di alcuni uomini nei confronti delle proprie partner?
- 2 Lei parla di solidarietà femminile. Che cosa intende?
- 3 In quali settori c’è maggiore bisogno di intervenire?
- 4 Lei parlava anche dei diritti dei disabili. Ci fa qualche esempio?
- 5 Crede che la tv possa influire positivamente sull’affermazione dei diritti le donne?
- 6 Che cosa bisognerebbe fare?
- 7 Lei crede di avere dato un contributo con la sua trasmissione?
La conduttrice inoltre rivolge un accorato appello affinché non vengano dimenticati anche i diritti dei disabili, in particolare delle ragazze autistiche. Abbiamo incontrato Eleonora Daniele che sottolinea come lo sforzo per i diritti paritari delle donne debba rappresentare un impegno costante non ricordato solo in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo. {loadmodule mod_custom_advanced,Pubblicità dentro articolo 2}
In 15 anni di conduzione di “Storie vere” la violenza sulle donne è stata da lei raccontata quasi quotidianamente. A quali motivi attribuisce l’atteggiamento negativo di alcuni uomini nei confronti delle proprie partner?
Non esiste una educazione al rispetto per la figura femminile. Bisognerebbe ad esempio insegnare nelle scuole, tra le altre materie, anche l’educazione sessuale. Purtroppo tutto questo non viene realizzato. Bisogna far presa sui giovani di oggi perché sulle generazioni passate purtroppo è più difficile intervenire. Certo ci sono dei casi di eccellenza nelle scuole italiane, ma sono ancora molto pochi.
Lei parla di solidarietà femminile. Che cosa intende?
La data dell’8 marzo deve essere di sprone per tutte le donne a non sentirsi sole. La solitudine è estremamente pericolosa. Gli stalker, ad esempio cercano sempre di allontanare dagli altri le proprie compagne. Un modo per evitare femminicidi così drammatici ed efferati come quelli che la cronaca ci propone ogni giorno, è la solidarietà e la condivisione. Io sono certa che se le donne condividono le proprie esperienze diventano una vera e propria forza in grado di poter capovolgere., a loro favore, anche le situazioni più complicate e difficili. {loadmodule mod_custom_advanced,Pubblicità dentro articolo 2}
In quali settori c’è maggiore bisogno di intervenire?
Ad esempio nei settori sindacali, economici e lavorativi. Non è assolutamente ammissibile che le donne debbano guadagnare meno degli uomini quando l’economia ruota intorno alla figura femminile. Questo è un esempio dei diritti negati alle donne che devono, purtroppo, ancora oggi dimostrare continuamente di essere intelligenti e di saper svolgere il proprio lavoro. Un ruolo di primaria importanza per la parità è stato svolto da figure istituzionali come la Boldrini, Presidente della Camera.
Lei parlava anche dei diritti dei disabili. Ci fa qualche esempio?
Quando si parla di autismo, ci si riferisce sempre a ragazzi, purtroppo bambine e giovani donne con gli stessi problemi sono spesso ignorate. Proprio sull’argomento della disabilità il primo aprile “Storie vere” propone uno speciale documentario. {loadmodule mod_custom_advanced,Pubblicità dentro articolo 2}
Crede che la tv possa influire positivamente sull’affermazione dei diritti le donne?
Ne sono certa. Bisogna combattere una sottocultura radicata che esiste in tanti settori compreso quello televisivo. Ma rispetto agli anni 80, la situazione è migliorata. Mi riferisco ad esempio a quei programmi scollacciati e pieni di nudi della tv commerciale nei quali il corpo femminile veniva strumentalizzato a soli fini di audience. Oggi il piccolo schermo è diventato più morigerato e almeno in questo è stato compiuto un passo avanti. Ma c’è ancora molto da fare.
Che cosa bisognerebbe fare?
Innanzitutto essere solidali. Un forte incentivo può offrirlo il piccolo schermo attraverso una corretta comunicazione. Pensi che l’8 marzo del 1917 per la prima volta in Russia le donne sono scese in piazza per protestare. Erano i primi segnali della Rivoluzione. Il voto alle donne, in Italia, è stato ottenuto soltanto recentemente nel 1946. Questi sono solo due esempi che dimostrano quanto ancora ci sia da lottare per la perfetta identità dei ruoli maschili e femminili. {loadmodule mod_custom_advanced,Pubblicità dentro articolo}
Lei crede di avere dato un contributo con la sua trasmissione?
Sì, in 15 anni abbiamo raccontato vicende di grande spessore umano e psicologico. Abbiamo cercato di convincere le donne a non tacere mai dinanzi ad ogni tipo di discriminazione. Abbiamo realizzato, giorno dopo giorno, puntate dedicate ai temi sociali dimostrando che si può intervenire fattivamente con una comunicazione efficace facendo a meno della cronaca nera.