Alessandro Tiberi, cosa combinerà Carlo questa volta?
Beh, il povero Carlo si metterà di nuovo nei guai. L’avevamo lasciato ad un passo dal matrimonio, ma succederà qualcosa che metterà in crisi il rapporto con Feven. Non voglio anticipare troppo, ma posso dire che sarà Carlo a combinare un pasticcio di cui si pentirà amaramente.
Carlo è uno dei personaggi più amati di “Tutto può succedere”, secondo lei perchè?
Carlo ha una leggerezza invidiabile nell’affrontare la vita. In lui molti rivedono se stessi o qualcuno che conoscono. E chi non possiede la sua leggerezza, gliela invidia. Carlo è un uomo leggero, ed è una grandissima qualità che io stesso vorrei avere.
Lei non riesce ad essere leggero nella vita privata?
Ma neanche la metà di quanto lo è Carlo. Mi piacerebbe molto, ma non è così.
Questa serie nasce dal format dello statunitense “Parenthood”. Cos’è che la fa andare bene anche in Italia?
Era una scommessa, messa in piedi con molti attori non prettamente televisivi. Tutti si sono appassionati grazie ad una scrittura molto forte che affronta i temi che ci rappresentano perché attuali. Poi è stata girata con un taglio quasi cinematografico, con molte riprese in esterna che lasciano spazio alla città, a Roma. È una cosa che non succede in “Parenthood”.
Progetti professionali futuri?
In questo momento sto finendo di girare “Tu mi nascondi qualcosa”, una commedia per il cinema. Il regista è Beppe Loconsole e sto lavorando con un cast stellare, di cui sono fiero di far parte: Giusepe Battiston, Rocco Papaleo, Sara Felberbaum, Stella Egitto…non so ancora quando uscirà, ma spero presto.