Abbiamo visto nella prima puntata, Mandarà molto legato alla sua professione. Che accadrà in seguito?
Saverio Mandarà è “il maresciallo” della squadra di poliziotti della Questura di Trapani. Rappresenta la memoria storica del gruppo con il quale sta lavorando il Commissario Maltese. Come tutti i marescialli è prezioso per la Questura con tutte le sue conosenze sul territorio. Ma soprattutto lo vedrete, da questa sera in poi, come trait d’union tra i poliziotti e il nuovo Comissario Maltese, che all’inizio non viene visto di buon occhio perché ha un carattere freddo, anche se poi si dimostrerà tutt’altro”.
Volendo fare un parallelismo potremmo paragonarlo all’Agente Fazio de Il Commissario Montalbano”?
“Sì, anche se sono due storie molto diverse. Mandarà è differente. Appena ho letto la sceneggiatura mi ha dato subito l’idea di un personaggio che deve restituire al pubblico l’immagine di una Sicilia semplice e genuina. Mandarà, anche rispetto agli altri, è quello più legato alle tradizioni che rappresentano la Sicilia”.
Secondo lei qual è il punto forte della fiction? A quali aspetti dovremo prestare attenzione?
Alla storia. Una storia sicuramente avvincente, in cui ci sono azioni ed emozioni. Maltese è una fiction che sembra un “western moderno”,grazie anche alla direzione di Gianluca Tavarelli che ha dato un taglio anche letterario, se ne percepiscono persino gli odori.
Dopo questa mini-serie di quattro puntate ci sarà un prosieguo?
Al momento credo di no. Ma è una domanda che andrebbe fatta ai produttori. Noi ci speriamo, ovviamente, anche perché ci si affeziona alle storie che si interpretano. Intanto, siamo felici degli ascolti della prima puntata, ma solo alla fine si tireranno le somme.
Invece, come prosegue l’avventura de “Il Paradiso delle signore”?
Prosegue molto bene. Io sono il papà di Teresa (Giulia Buscemi ndr) che tornerà a Milano, con un sorpresa in più: porterà con lui anche la moglie. Le riprese sono colorate, l’ambientazione degli anni ’60 è coinvolgente, la presenza di molti ragazzi e gratificante. Insomma mi diverto a girarla. Poi, Monica Vullo è straordinaria, essere diretto da lei è un privilegio.
Ha anche altro in cantiere?
Sì, ci sono dei progetti. Però noi attori siamo un po’ scaramantici. Poi io sono napoletano e come i miei conterranei tengo tutto in pentola ma non lo dico.
Vi dimenticate che la visione dello sceneggiato he anche per i non iniziati al dialetto stretto e quasi incomprensibile
usato . Suggerisco al regista o chi per esso di visionare quelle poche cassette di Gilberto Govi per trarne le dovute
conclusioni . Con difficolta ma continuo guardarlo