{module Pubblicità dentro articolo 2}
Ci racconta la genesi de Il compleanno di Alice?
Tutto è iniziato dai racconti di mia figlia di 15 anni che mi chiedeva come mai molti genitori non si rendono conto del disagio dei loro ragazzi. Il plot è ispirato a una storia vera. L’obiettivo del cortometraggio è attirare l’attenzione non dei ragazzini, che sono ben al corrente di ciò che succede, ma dei genitori che tendono a minimizzare i richiami di aiuto dei ragazzi. Nella mente di un adulto un bambino non può avere problemi e di conseguenza anche noi creiamo dei mondi immaginari dove i nostri figli sono felici e perfetti. Invece dobbiamo essere attenti e prenderci cura della loro vita. Molte volte tendiamo a dar la colpa agli insegnanti perché pensiamo che si possano sostituire a noi, ma non è vero, non hanno gli strumenti per farlo. Si è creato un muro tra le due parti che dovrebbero, invece, dialogare.
Adesso sta realizzando la serie Teen. A che punto è il progetto?
Abbiamo aperto i casting in tutte le scuole superiori italiane per cercare cinquanta protagonisti. I selezionati seguiranno per due settimane una scuola di recitazione. Realizzeremo, in quel contesto, un mini-reality che trasmetteremo perché vogliamo che emerga il talento. Lungi da noi alimentare finte illusioni. Al contempo desideriamo che ognuno dei ragazzi prescelti possa realizzare un piccolo sogno. L’idea è nata da mia figlia, in cinque hanno scritto la puntata zero. Gli episodi saranno in totale quattordici.
Niente attori noti. Come mai?
Io voglio creare delle star italiane in cui i nostri ragazzi possano identificarsi. Gli sceneggiatori sono giovani, stanno frequentando ancora gli studi e scriveranno con una supervisor ben affermata.
Anche in “Teen” si parlerà di bullismo?
Sì, tratteremo tutte le questioni che riguardano i teenagers: partiamo da un caso estremo per poi sviluppare tutte le ramificazioni, dagli innamoramenti al cyberbullismo (è del 17 maggio l’approvazione definitiva del Senato alla legge per contrastarlo, nda), dalla bulimia al problema dei genitori separati, solo per citarne alcune. Si parla della vita con le sue bellezze e brutture. La regia sarà curata da me e Paula Boschi, anche sceneggiatrice.
Come è organizzata la presenza degli adolescenti in Teen?
Ci sarà un talent durante i giorni di formazione nella scuola di recitazione e man mano sarà il pubblico a decretare chi andrà avanti.
Durante l’incontro stampa per la presentazione del cortometraggio, ha elogiato l’introduzione della recitazione a scuola…
Mi auguro che venga messa in atto presto perché è un percorso di vita. E spero che possano esserci degli insegnanti adeguati. I ragazzi devono poter fare speech come già accade in America, abituandosi così a parlare in pubblico, vincendo la timidezza e acquisendo fiducia in se stessi.
{module Pubblicità alternativa}
Non le manca la recitazione?
La mia attività adesso abbraccia vari settori. In Italia mi sono dedicata in particolare a sviluppare opportunità lavorative perché è giusto contribuire alla realizzazione di un futuro propositivo. Io ora ho 48 anni e farò dei ruoli in linea con l’età. Bisogna creare delle star italiane brave, che possano diventare protagoniste del cinema del futuro.
Dopo aver partecipato a Celebrity MasterChef ha mai pensato a realizzare, come produttrice, un talent culinario?
No, perché è un settore che non mi appartiene. Ho partecipato come concorrente per gioco e perché il montepremi sarebbe stato devoluto in beneficenza.