Indice dei contenuti
- 1 Come mai è caduta proprio su di lei la scelta di interpretare Hitler?
- 2 Quale sarà nei particolari il suo ruolo?
- 3 Ci anticipa qualcuno degli altri personaggi?
- 4 E lei che cosa dirà?
- 5 Tutto questo vale per ambedue le puntate o c’è una distinzione?
- 6 La parte finale?
- 7 Sembra che in tv ci sia un nuovo interesse per la figura di Hitler. Come lo spiega?
- 8 Si spieghi meglio.
- 9 Sappiamo che “M” significa “Mostro” o “Mistero” come ha spiegato Santoro. Lei come si pone dinanzi all’interpretazione di personaggi protagonisti di tali follie?
- 10 Ha altri progetti teatrali?
- 11 Infine, il richiamo della tv c’è?
- 12 Domanda d’obbligo. E Braccialetti Rossi?
Come mai è caduta proprio su di lei la scelta di interpretare Hitler?
Michele Santoro aveva saputo che io avevo già interpretato un testo teatrale dal titolo “Senza Hitler”. Era accaduto nel 2006 e lo spettacolo era stato scritto da Edoardo Erba. Si ipotizzava un mondo senza il dittatore. Hitler è solo un pittore con scarse capacità artistiche. Vive con la devota modella Eva Braun tiranneggiandola e umiliandola in ogni modo. È frustrato e ossessivo e farnetica di eliminazione, pulizia, sterminio. I misfatti della storia del ‘900 non sono mai accaduti ma diventano i soggetti di quadri feroci e visionari di cui non parla nessuno e che non sono esposti all’interno delle gallerie che contano.Quando una giornalista di nome Anna Frank va ad intervistarlo, lui la ammazza e ne fa sparire il corpo in una stufa a legna.
Quale sarà nei particolari il suo ruolo?
Innanzitutto specifico che il programma è basato su tre aspetti: teatro, cinema e televisione. Io sarò protagonista di una sorta di intervista impossibile, seduto al centro dello studio con a destra e a sinistra due corridoi destinati l’uno al pubblico, l’altro agli ospiti e agli esperti. Ci saranno anche altri siparietti, sempre in diretta, con altri attori come testimonial. Insomma tutto si svolge come in un vero e proprio processo.
Ci anticipa qualcuno degli altri personaggi?
Vedremo ad esempio la prima fidanzatina di Hitler che racconta come il Fuhrer aveva 38 anni, mentre lei soltanto 18. Ci sarà inoltre molto altro materiale televisivo girato dall’equipe di Michele Santoro e basato su episodi veri della vita di Hitler in cui però il Fuhrer non si vede.
E lei che cosa dirà?
Io reciterò dei brani tratti sia dal “Mein Kampf”, sia da altri scritti di Hitler. Sarà una performance molto sobria, misurata con una certa dose di imperturbabilità.
Tutto questo vale per ambedue le puntate o c’è una distinzione?
In effetti non c’è una vera e propria distinzione tra le due serate, ma nella prima cercheremo di capire chi è davvero Hitler. Nella seconda invece indagheremo le motivazioni per le quali si è reso colpevole di uno sterminio così efferato.
La parte finale?
In questa fase vedremo come esprimerà la sua decisione di uccidersi.
Sembra che in tv ci sia un nuovo interesse per la figura di Hitler. Come lo spiega?
Attraverso i crimini del Fuhrer si fa un’analisi delle atrocità che imperversano al giorno d’oggi. Insomma ci si vuole chiedere se quella follia è rimasta fissata nel periodo storico oppure se ci sono stati personaggi anche attuali attraverso i quali si è perpetrata.
Si spieghi meglio.
Con le dovute differenze ci sono, ad esempio a capi di Stato che, come Hitler, sono profondamente convinti di fare, con le loro azioni, il bene del proprio paese. Nel 2006 quando ho interpretato il primo Hitler imperversavano fatti altrettanto tragici, ad esempio l’America era convinta di poter portare la democrazia in Afghanistan. Tutti questi eventi vanno indagati per capire a fondo l’animo umano. E il programma “M” attraverso la follia di Hitler vuole riflettere sulle nuove follie dell’umanità.
Sappiamo che “M” significa “Mostro” o “Mistero” come ha spiegato Santoro. Lei come si pone dinanzi all’interpretazione di personaggi protagonisti di tali follie?
L’idea di affrontare queste figure è sicuramente positiva perché non devono essere un tabù da mettere da parte. Bisogna, invece, capire a che cosa si devono le follie e i crimini efferati di cui si sono resi colpevoli dinanzi all’umanità.
Ha altri progetti teatrali?
A marzo saremo a Roma con lo spettacolo “Vestire gli ignudi” dal testo di Luigi Pirandello. Saranno cinque giorni al Palladium della Capitale nell’ambito di una rassegna pirandelliana. Poi a gennaio saremo a Messina al Teatro Stabile con un testo di Giuseppe Manfridi dal titolo “La cena”. La particolarità è che saremo tre commensali che mangiano ad un tavolo con un maggiordomo che arriva in diversi momenti. Ma lo spettacolo si svolge nel foyer del teatro. Il tavolo con noi attori è al centro e intorno ci sono solo 27 spettatori. Una sperimentazione che spero di portare anche a Roma.
Infine, il richiamo della tv c’è?
Intanto su Canale 5 deve andare in onda la seconda stagione “Squadra Mobile – operazione mafia capitale”. Inoltre sarò in una serie poliziesca spagnola dal titolo “Gigantes” che è già alla seconda stagione. Io sarò un personaggio italiano di grande importanza la cui presenza è destinata a crescere sempre di più.
Domanda d’obbligo. E Braccialetti Rossi?
Su un possibile sequel non posso ancora dire niente.