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Dal 13 gennaio, alle ore 21.25 su Rai 1 va in onda la prima puntata de La guerra è finita e tra i protagonisti c’è Federico Cesari.
La serie narra le vicende di alcuni sopravvissuti ai campi di sterminio ed il loro ritorno a casa poco dopo la Liberazione. In quattro serate li vedremo riscoprire il rispetto reciproco, la solidarietà, la voglia di giocare, studiare, lavorare, amare e raccontare la loro perduta umanità.
La Guerra è finita si avvale della regia di Michele Soavi. Nel cast ci sono, tra gli altri, Michele Riondino, Isabella Ragonese ed Andrea Bosca. Accanto a loro una folta schiera di nuovi talenti, Federico Cesari tra tutti.
La guerra è finita Federico Cesari racconta Gabriel – intervista video
Abbiamo incontrato proprio Federico Cesari, per fargli raccontare il suo personaggio, Gabriel. Federico interpreta un ragazzo che è riuscito a scappare dai campi di sterminio, un sopravvissuto, che porta però con sé tante ferite nell’animo. Una volta tornato in Italia, Gabriel si unisce ad un gruppo di ragazzi che hanno vissuto la sua stessa esperienza. Essendo orfano è solo al mondo, ma al Casolare Terenzi trova una nuova famiglia.
Ecco l’intervista rilasciata a www.maridacaterini.it
Federico, ci racconta il suo personaggio ne “La guerra è finita”?
“Gabriel, il mio personaggio, scappa dai campi di concentramento. Riesce a tornare in Italia, dove deve in qualche modo reintegrarsi in una società che non ha poi neanche avuto granché modo di vivere.
La società Italiana dell’epoca gli è pressoché sconosciuta, visto che era solo adolescente quando è stato deportato. Ha bisogno di reintegrarsi. Ma è difficile trovare il suo posto nella società italiana in ricostruzione, in un’Italia che è stata devastata dalla guerra. Cerca dunque anche lui di partecipare a questa ricostruzione. Grazie all’aiuto dei personaggi interpretati da Riondino, da Isabella Ragonese, Valerio Binasco, che cercano di aiutare questi ragazzi a ritrovare il loro posto, la loro strada.
Federico Cesari le difficoltà incontrate nel corso delle riprese
E’ stato difficile calarsi in un personaggio così intenso?
È stato un lavoro molto complicato perché non bisognava mai distaccarsi dal vissuto reale del personaggio. Altrimenti si rischiava di fare qualcosa di troppo leggero.
E anche nei momenti di leggerezza nella serie (perché sono presenti anche momenti di comicità o leggerezza tra i ragazzi) c’è comunque una nota di amaro.
Questo vissuto personale ti entra dentro e non ti permette di prescindere dalla situazione che vivi. E’ un’esperienza riportata in ogni ambito, anche nelle situazioni più divertenti. Non bisognava dunque mai distaccarsi da quel vissuto, da quell’intensità, da quelle emozioni, che ovviamente non avendo mai provato è stato difficile rappresentare.
Questo lavoro mi ha dato modo di tirare fuori tanto e sono molto contento perché mi ha permesso di crescere molto professionalmente, ma anche umanamente”.
La guerra è finita, Federico Cesari: il legame con Gabriel
Un legame così intenso con il suo personaggio, le ha lasciato qualcosa anche nella vita, a livello personale?
“Gabriel è un ragazzo molto aperto, estroverso, impulsivo. E devo dire che da quando ho interpretato questo personaggio un po’ della sua impulsività mi è rimasta addosso. Il suo modo di fare, il suo essere a volte arrogante, ma gentile nella sua arroganza, è strano. Ovviamente come in ogni ruolo ho avuto la possibilità di entrare più a contatto con determinate situazioni. Questo lavoro permette di immergersi in un ambiente che molto spesso è estraneo e con il quale non avresti avuto altro modo di entrare in contatto. Immergersi nella realtà del dopoguerra, ad esempio, ed essere un ragazzo ebreo che ha vissuto i campi di concentramento. Tutto questo sicuramente ti tocca nell’intimo”.
La guerra è finita Federico Cesari: progetti futuri
Quali sono i suoi progetti futuri?
“Sui miei progetti futuri sto ancora lavorando, ma spero ci siano tante belle novità per il 2020. Credo di essere cresciuto umanamente e professionalmente. E metterò questa esperienza al servizio del mio lavoro come attore.