Antonio Lorenzon è il vincitore di MasterChef Italia 9. È salito sul gradino principale del podio nella puntata finale del cooking show gli Sky Uno andato in onda giovedì 5 marzo.
43 anni, di Bassano del Grappa, Lorenzo è arrivato in finale insieme a Marisa Maffeo, Maria Teresa Ceglia e Davide Tonetti che si è classificato al quarto posto. La scalata al montepremi di 100.000 euro era iniziata già da alcune puntate. Infatti l’art director di Bassano del Grappa era riuscito a far breccia sui tre giudici Bruno Barbieri, Giorgio Locatelli e Antonino Cannavacciuolo.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il vincitore. Questa è l’intervista rilasciata a www.maridacaterini.it.
MasterChef Italia 9 Antonio Lorenzon – intervista al vincitore del cooking show
Domanda d’obbligo: si aspettava di vincere?
«Non credevo di farcela. Fino all’ultimo momento ero certo di non essere io il vincitore. Quando si ha la convinzione di poter primeggiare, in qualsiasi attività, si cede psicologicamente e non si rende al massimo».
La richiesta di sposare il suo compagno Daniel era spontanea?
«Assicuro di sì. Sono 18 anni che stiamo insieme ed è finalmente arrivato il momento di convolare a giuste nozze. Pensi che me lo chiede anche mia madre».
Sua madre l’ha dunque seguita durante il percorso a MasterChef?
«Ha saputo che ero tra i concorrenti soltanto il 19 dicembre quando è andata in onda la prima puntata del cooking show. Per tale occasione avevo organizzato una festa. Ma tutti pensavano che io e il mio compagno volessimo annunciare la data del matrimonio. Invece quando sono apparso in video, per le prime prove di MasterChef, ho dato a tutti la notizia che ero presente nel cooking show. E ho dovuto fare uno sforzo incredibile per non svelare che alla fine sarei stato il vincitore».
Come utilizzerà i 100.000 euro guadagnati?
«Io e il mio compagno abbiamo in mente due progetti. Il primo riguarda l’Italia: vorremmo aprire a Bassano del Grappa un locale a cui abbiamo già trovato il nome: Elegance room. Il secondo invece è più ambizioso. Ci piacerebbe realizzare un bed and breakfast in Costa Azzurra. Ma per adesso quest’idea è rimandata».
Se non avesse vinto lei a chi avrebbe assegnato la palma di miglior chef amatoriale?
«Avrei visto al mio posto colleghi come Davide, Nicolò, Marisa e Maria Teresa. Ma anche Luciano».
Come si sono comportati i giudici con lei?
«Sono stati ineccepibili, severi ma nel giusto. Con Barbieri ho avuto un rapporto basato molto sulla leggerezza e sull’ironia. Di Cannavacciuolo ho sempre apprezzato la familiarità con la quale incoraggiava i concorrenti. E non potrò mai dimenticare le belle parole che mi ha rivolto chef Locatelli».
Quali ricette ha scelto per il suo libro?
«Innanzitutto il titolo del mio primo libro di cucina è: “Una cucina diversa, otto menù per ricevere con stile”. Per me è molto importante l’aggettivo diverso, perché desidero realizzare ricette non banali. Sei menù di quelli contenuti hanno i colori della bandiera arcobaleno. In ogni colore c’è una stagionalità, un mio personale concetto di menù. E tutti rispecchiano il mio stile che i telespettatori hanno visto nel corso delle puntate di MasterChef».
Quale consiglio darebbe a chi si iscrive oggi a Masterchef Italia?
«La mia principale indicazione è di essere sempre sé stessi. Se si finisce per indossare una maschera, alla fine cade lasciandoci anche in imbarazzo».