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Nella puntata di MasterChef Italia 10 andata in onda giovedì 11 febbraio 2021 è stato eliminato Maxwell Alexander. Giornalista e scrittore statunitense, ha ottenuto la grande popolarità partecipando alla decima edizione del cooking show di Sky Uno.
Giovedì ha dovuto abbandonare il grembiule e lasciare le cucine di Sky Uno, riuscendo però a classificarsi nono nella lista degli aspiranti cuochi amatoriali d’Italia. Durante uno skill test il maestro della pasticceria Igino Massari gli ha riconosciuto il merito di avere preparato il più buon dessert di tutta la storia di MasterChef Italia. Si trattava di una perfetta sfera di cioccolato ripiena di tiramisù.
Per questi motivi l’uscita di Maxwell ha suscitato una vera e propria sommossa da parte del web. Il concorrente secondo gli utenti della rete avrebbe dovuto rimanere in gara.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Maxwell. Ecco l’intervista rilasciata al sito www.maridacaterini.it.
MasterChef Italia 10 intervista all’eliminato Maxwell Alexander
Lei è in Italia dal 2018. Ama la cucina italiana?
«La cucina è la mia passione. Per quanto riguarda il mio impegno ai fornelli mi vedo proiettato non solo in una realtà culinaria tutta italiana. Infatti amo anche il cibo asiatico e francese. Di meno quello africano».
Il suo futuro dunque è di rimanere nell’ambito della gastronomia?
«In effetti sì, però in una maniera tutta mia e personale. L’obiettivo è di aprire un canale YouTube dedicato proprio alla mia cucina. Io ho anche un’altra passione: colleziono vestiti. Vorrei in qualche modo cercare di unire queste mie due passioni proprio su un canale YouTube».
Che tipo di cucina ama?
«Innanzitutto la preparazione delle mie ricette è fatta con ingredienti genuini. Nella fattoria che posseggo nel Maine negli Stati Uniti allevo molti animali tra cui galline, maiali e mi diletto anche nel produrre vino. Per me è importante la provenienza degli ingredienti».
Abbiamo notato la sua amicizia con Ilda. Come è nata?
«Con lei ho avuto un ottimo rapporto fin dal primo giorno in cui ci siamo incontrati a MasterChef. Pensi che durante i periodi di pausa dalle prove ci recavamo in una vecchia chiesa quasi abbandonata e ci concentravamo sulla meditazione. Ho molto rispetto per Ilda e apprezzo moltissimo la sua forza d’animo».
Chi vincerà a suo parere?
«Vorrei che vincesse Irene. Adoro il suo stile personale in cucina. Anche lei vive a Roma e ci vediamo spesso. Pensi che giovedì sera abbiamo rivisto insieme la puntata commentando i nostri errori ed i nostri punti di forza».
Come è cambiata la sua vita dopo MasterChef?
«Indubbiamente questa esperienza mi ha migliorato molto. Nella vita ho cercato sempre di provare nuove sensazioni ed emozioni. Ho 64 anni ma non mi fermo mai. E MasterChef mi ha convinto che ho raggiunto un ottimo risultato nella mia vita».
Con quale giudice ha avuto un feeling maggiore?
«Sicuramente con chef Locatelli, ma solo perché vive a Londra e parla inglese. Mi ha aiutato molto durante le sfide con pazienza e sollecitudine. Sono stati tutti bravi e simpatici. Io ho lavorato molto in tv e so che non è semplice proporsi al pubblico. I giudici di MasterChef fanno sembrare facile quanto invece non lo è. Questo si chiama professionismo».
«Io amo molto la degustazione di cibo locale ma con sapori di tutto il mondo. Come antipasto farei un tonno crudo del Mediterraneo con sapori giapponesi. I primi piatti dovranno essere rigorosamente italiani. Ad esempio gnocchi fatti a mano con burro proveniente solo da mucche allevate in stabilimenti locali. Vi aggiungerei aromi e profumi freschi. Come secondo piatto uno stufato alla francese di petto d’oca con glassa. Come dolce un flan in stile messicano, oppure una crème brulée».
Come giudica il suo percorso a MasterChef?
«Intanto ho apprezzato molto la produzione che sembrava una vera e propria macchina da guerra. Credo di essere stato abbastanza coraggioso. Ho affrontato la sfida della lingua e qualche volta ho avuto problemi di comunicazione. Non riuscivo a trovare i giusti termini in italiano. La verità è che io volevo vincere ed ogni giorno lottavo per raggiungere questo obiettivo. Ma le sfide diventavano sempre più difficili. Riconosco di avere un punto debole: la presentazione dei piatti. Sono concentrato più sui sapori ma cerco di migliorare».