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Giovedì 12 gennaio, in prima serata su Rai 1, è prevista la messa in onda delle prime puntate di Che Dio ci aiuti 7. La fiction è molto attesa anche per il già annunciato addio di Suor Angela. Quest’ultima è interpretata da Elena Sofia Ricci, che in questa intervista parla proprio della scelta di abbandonare la serie.
Intervista Elena Sofia Ricci, il futuro di Suor Angela
-Giovedì 12 gennaio inizia la settima stagione di Che Dio ci aiuti. Qual è il segreto della longevità della serie?
Questo è un ottimo momento per la fiction Rai. Che Dio ci aiuti, dopo sette edizioni, mantiene ancora lo stesso gradimento degli inizi. L’aspetto più importante nella serie è, a mio avviso, quello legato alla spiritualità. La stessa Suor Angela è una peccatrice e ha avuto un passato molto avventuroso.
–A Che Dio ci aiuti fate uso di consulenze esterne per le parti destinate agli aspetti religiosi?
Sì, abbiamo una curatrice che si chiama Suor Benedetta. A lei spetta il compito di esaminare le preghiere dei nostri personaggi.
–La sua scelta di abbandonare la fiction ha destato molto clamore…
In questa stagione passo il testimone ad Azzurra. Nonostante questo, Suor Angela in alcune puntate è presente e ne combina una delle sue.
-Il suo è un addio definitivo?
In questa serie vado e vengo. Probabilmente ci sarà un’ottava stagione di Che Dio ci aiuti, ma sarà senza di me. Comunque, anche in futuro, farò qualche incursione per dei brevi saluti. Sono molto affezionata al personaggio di Suor Angela e non vorrei che ci si dimenticasse di lei.
“Con La dolce ala della giovinezza giro per i teatri di tutta Italia”
-Cosa l’ha spinta a lasciare Che Dio ci aiuti?
Uno dei motivi per i quali ho lasciato è l’amore per il teatro, dove sono nata professionalmente. In queste settimane sono impegnata con la tournée teatrale de La dolce ala della giovinezza di Tennessee Williams. Qui interpreto Alexandra del Lago, che in passato era stata portata in scena da Rossella Falk.
Noi, con l’opera, abbiamo esordito a dicembre e proseguiamo sino alla fine di aprile. A Roma saremo al Teatro Quirino dal 31 gennaio al 12 febbraio. A fine marzo, invece, la porteremo in scena al Manzoni di Milano. In generale, comunque, percorriamo tutta l’Italia da nord a sud.
-Oltre agli impegni a teatro, quali sono i suoi progetti futuri?
Fino al 2024 non ho uno spazio libero. Prima di tutto, il 24 gennaio ho la conferenza stampa di Fiori sopra l’inferno, in onda su Rai 1 il 13, il 20 e il 21 febbraio. La produzione, che ha come regista Carlo Carlei, appartiene al genere del thriller. È la prima volta che mi cimento nel genere in Italia.
–Oltre a Che Dio ci aiuti, in passato ha partecipato a varie fiction e serie tv, che però ha quasi sempre abbandonato dopo pochi anni. Come mai?
La mia caratteristica professionale è quella di lasciare i personaggi che interpreto per poter risorgere in altri protagonisti e con altre personalità. Per fortuna, questa mia tendenza è stata apprezzata, nel tempo, dal pubblico. Quando sono per strada, infatti, nessuno mi chiama mai Suor Angela, ma bensì con il mio nome e con il mio cognome. Sono riuscita nell’obiettivo di non farmi imbrigliare in nessun personaggio che ho interpretato.
Intervista Elena Sofia Ricci, l’omaggio alla nonna
–Qual è l’interpretazione alla quale è rimasta più legata?
Senza dubbio quella di Rita Levi Montalcini. Quando ho girato l’ultima scena, infatti, avevo la certezza che non l’avrei mai più interpretata.
-C’è un personaggio che ancora non ha fatto e che in futuro spera di portare in scena?
Mi mancano tanti personaggi che spero di fare. Ho ancora molti progetti e sogni nel cassetto.
-Ultima curiosità. Perché il personaggio di Suor Angela ha questo nome?
Inizialmente la protagonista di Che Dio ci aiuti si sarebbe dovuta chiamare in un altro modo. Ho voluto io il nome di Angela perché così si chiamava mia nonna. Lei è stata la prima a vedere, in me, la potenzialità di stare sopra un palcoscenico. Per questo ho scelto di omaggiarla.