Che cosa ci farà vedere quest’anno a Nemo?
Io non offro soluzioni ai problemi della vita, mostro, però, la realtà.
Ad esempio la sua candidatura?
Se metto insieme gli abitanti di Ariccia e Velletri, dove sono nato e dove ho vissuto, e se mi votano tutti, io doppio Di Maio. Lui l’ho incontrato, e l’ho trovato molto in difficoltà perché ho scoperto quanto aveva fatto a Napoli: pensava che non se ne fosse accorto nessuno, invece ho saputo che non aveva pagato una sfogliatella riccia da Scaturchio nota pasticceria della città partenopea.
C’è un programma politico?
La prima cosa che farò da premier sarà la lotta contro “loro”: “loro” che sò tutti ladri, pagati dalle multinazionali, dalle multinazionali dei vaccini, dai poteri forti, dal club del Bildenberg, dalle banche. “Loro” che ci boicottano, ci censurano, ci rubano i soldi, ci mandano gli immigrati e hanno ridotto questo Paese peggio della Siria. “Loro” insomma, come ho scoperto leggendo Wikipedia.
E Grillo che dice?
Non l’ho mai incontrato, non siamo riusciti a intercettarlo.
C’è qualche personaggio in particolare che vorrebbe incontrare per Nemo?
No, perché a me interessa tutto: dal giornalaio sotto casa a Papa Francesco. Io mi diverto ancora, anche se con la mia pigrizia me ne torno sempre al tavolino del bar con una birretta. Solo che poi arriva il mio autore, mi prende per un’orecchia e mi manda da qualche parte.
Un personaggio che invece, nel corso della sua carriera, le è rimasto impresso?
Gorbaciov: un uomo che ha tentato di fare un’impresa che non è riuscita. Mi aveva fatto questa impressione, anche se all’inizio ero spaventato che potesse risentirsi per le mie stupidaggini.
Il suo servizio preferito tra quelli realizzati per Nemo?
Più che il mio, in questo programma ho amato tanto un lavoro di Umberto Alezio. Si tratta di un pezzo su Paolo Villaggio realizzato dando la telecamera al figlio: veniva fuori un ritratto molto particolare. Secondo me era bellissimo, lo ritengo caratteristico del programma.