Come mai, secondo voi, il pubblico ha scelto di eliminarvi?
Forse perché c’era troppo “sesso” sul palco? [scherzano] Sapevamo di essere una parte anomala del programma, siamo soddisfatti delle nostre performance.
Che tipo di rapporto si è instaurato con Manuel Agnelli?
Eravamo sintonizzati sulle stesse frequenze,per molti riferimenti musicali in comune e forse riviveva in noi il suo periodo degli anni ’80. Il percorso fatto insieme è stato una sorta di matrimonio, Manuel ha davvero mostrato tanto di noi, è stata la prima persona ad aver creduto nel nostro duo, approfondendo l’aspetto apparentemente freak che ci appartiene, andando, però, oltre. Abbiamo portato, grazie a lui, anche brani che forse nei talent si vedono meno, reinterpretando in un linguaggio pop, ma sempre con rispetto verso gli originali.
Cosa ne pensate della sua decisione di mandarvi al tilt?
Non siamo d’accordo, ma comprendiamo la sua scelta, sarebbe stato davvero difficile per lui decidere tra due della sua squadra. Se la scelta fosse rimasta nelle mani dei giudici, probabilmente non saremmo qui ora, anche perché abbiamo sempre ricevuto dei feedback positivi da parte degli altri, con grande sorpresa da parte nostra.
Qual è stata la vostra percezione degli altri tre giudici?
Con Levante si è creata una certa affinità. Fedez è stata una vera e propria sorpresa anche perché far ricredere la gente è bellissimo. Per quanto riguarda Mara, non appartiene al nostro genere di musica, ma ci divertiamo moltissimo. Non neghiamo che il nostro obiettivo fosse quello di arrivare all’inedito. Si tratta di un brano già rilasciato in maniera auto-prodotta, che verrà ri-registrato e ci rappresenta tantissimo perciò siamo molto legati. Nel frattempo abbiamo scritto molti altri pezzi.
Potete anticiparci altro dei vostri futuri progetti?
A breve uscirà l’album, siamo molto agguerriti. Riprenderemo il tour comprese alcune date in America, che avevamo dovuto annullare nel momento in cui è arrivata la partecipazione al programma. Stiamo lavorando anche a dei remix e a progetti visivi.
Voi vi sentite una “mosca bianca” nell’universo musicale. Come mai avete voluto provare X Factor?
Inizialmente nutrivamo un po’ di scetticismo nei confronti del programma perché nel nostro immaginario X Factor prendeva dei talenti acerbi per trasformarli in personaggi, dando loro un’identità. Noi ci sentivamo abbastanza rappresentati dalla nostra identità e temevamo di essere snaturati, invece, per fortuna, è accaduto l’esatto opposto, enfatizzando e proteggendo la nostra identità.
Quindi non avete tentato altri reality?
No, anche perché riteniamo che rispetto agli altri in cui prevalgono elementi più da reality, qui l’aspetto musicale sia affrontato in maniera più seria.
Ci sono degli artisti internazionali con cui vorreste lavorare?
Cantare sull’arrangiamento musicale di Kavinsky e poi Robbie di sicuro, che abbiamo sempre nel cuore [si riferiscono a Williams].
Cosa rispondete a chi afferma che il pubblico italiano non è in grado di apprezzarvi per cui volete provare la strada dell’estero?
Ci piacerebbe avere successo all’estero e in Italia. Vogliamo girare il mondo con la nostra musica. Bisogna uscire dall’idea che da noi bisogna sempre giocare facile, anche perché è svilente per il pubblico stesso. Non è così scontato che nel nostro panorama musicale non si possa avere spazio [affermano propositivi e speranzosi].
C’è stata l’eliminazione, ma anche l’annuncio che avreste aperto il concerto degli Afterhours ad aprile 2018 al Mediolanum Forum…
Abbiamo ancora addosso l’adrenalina di quella notizia bomba, detta prima che cominciassimo a cantare e infatti l’attacco non è stato pulitissimo.
Non ne eravate a conoscenza?
Manuel ci aveva accennato qualcosa sulla volontà di collaborare, ma non lo sapevamo in questi termini. Questa sua proposta ci ha aiutato ad andarcene col sorriso e con stile.
A conti fatti cos’è stato X Factor per voi?
Siamo partiti in sordina e questa percezione l’abbiamo avuta già dalla reazione del pubblico quando eravamo stati selezionati agli Home Visit. È stata un’esperienza che ci ha dato tantissimo, basti pensare alla vocal coach Danila Satragna, la quale è riuscita ad estenderci la voce di un’ottava e mezza e ci teniamo a continuare a lavorare con lei. In ogni fase di X Factor, dalle audizioni ai bootcamp in cui in quaranta minuti arrangiavamo un pezzo, è stata una sfida continua con noi stessi.