Che dobbiamo aspettarci dal suo nuovo programma?
I telespettatori vedranno e ascolteranno tante canzoni: è una trasmissione musicale, che ci consentirà di riascoltare grandi successi. Non si tratterà, però, di un happening in cui ci si limita a rincontrare cantanti del passato per trascorrere insieme una bella serata. Questa è una gara: i protagonisti sono interpreti che hanno avuto molto successo negli scorsi anni, ma che per una serie di motivi hanno perso quella grande popolarità che avevano guadagnato. Ora hanno la possibilità di tornare in auge grazie al sostegno di 8 bravissimi maestri che li guideranno in questo percorso: sono molto curioso di vedere cosa accadrà.
Fino allo scorso anno lei è stato al timone di Reazione a catena. Sulla decisione di lasciare ha inciso questo suo nuovo impegno televisivo o aveva già in mente di cambiare?
Ho parlato di questa mia scelta con il direttore di Rai 1, Angelo Teodoli. La proposta di condurre Ora o mai più, arrivata qualche mese fa, certamente ha influito: un programma di prima serata richiede una particolare preparazione e la necessità di stare per più giorni in studio per fare le prove. Sulla mia decisione ha influito il fatto che fino ai primi di giugno sono stato in onda con I Soliti ignoti, che riprenderà a metà settembre. Quindi, non avrei potuto essere in onda nel preserale fino a fine settembre: era giusto, pertanto, evitare di andare in onda quotidianamente per 365 giorni all’anno. Sarò assente dal video a luglio e ad agosto, ma lascio nelle mani di Gabriele Corsi una trasmissione bella, forte e a cui sono affezionatissimo. Sono convinto che continuerà ad essere un grande successo per Rai 1. Vi anticipo, inoltre, che a settembre tornerò su Rai 2 con una nuova edizione di Stasera tutto è possibile.
Alla luce di questi due impegni televisivi che partiranno nella nuova stagione, non c’è dunque la possibilità di vederla alla guida de L’Eredità?
No. Peraltro, non è arrivata una proposta in tal senso visto il mio impegno quotidiano che mi attende con I Soliti ignoti. Conciliare i due impegni non sarebbe stato possibile. Al di là di questo, amo molto L’Eredità per diversi motivi: l’ho condotto per le prime quattro edizioni, cedendo il posto a Carlo Conti che ha fatto molto successo e poi è stato anche presentato anche dal mio caro amico Fabrizio Frizzi.
Ad Amadeus abbiamo anche chiesto se, per il futuro, tra i suoi obiettivi ci sia anche la conduzione del Festival di Sanremo. Per sapere cosa ci ha detto, vi lasciamo all’intervista integrale in apertura del nostro post.