Dopo una parentesi cinematografica (il film Il vegetale, diretto da Gennaro Nunziante, regista dei film record di Checco Zalone), Rovazzi è tornato alla musica con un progetto con cui ha fatto le cose in grande e soprattutto in proprio: il progetto legato a questo nuovo singolo, infatti, è a cura della Raw, la casa di produzione fondata dallo stesso Rovazzi. Ciò significa che il sodalizio professionale con J-Ax e Fedez (con quest’ultimo, ci sono stati anche dei dissidi a livello personale), per ora, si è interrotto.
Faccio quello che voglio, infatti, non si presenta soltanto come un semplice singolo con un altrettanto semplice video musicale ma è il secondo capitolo di una vera e propria saga.
Fabio Rovazzi, con questo progetto, quindi, sta tentando di portare nella musica la tipica serialità televisiva, proponendo oltre al singolo (che vede la partecipazione di tre big della musica italiana, Al Bano, Emma Marrone e Nek), pubblicato su etichetta Universal Music Italia, anche una vera e propria storia ad episodi iniziata con il precitato singolo Volare e che andrà avanti in futuro con un nuovo singolo.
Nel video di Faccio quello che voglio, inoltre, Fabio Rovazzi ha coinvolto un nutrito gruppo di personaggi famosi: i già citati Al Bano e Gianni Morandi, lo chef Carlo Cracco, Eros Ramazzotti, Fabio Volo, Rita Pavone, Massimo Boldi, Flavio Briatore, Roberto Pedicini e la conduttrice e giornalista di Sky, sex symbol sui social network, Diletta Leotta. Tutti questi vip, nel video, interpretano loro stessi tranne Massimo Boldi che ricopre il ruolo di un addetto allo sportello in una banca.
La canzone è stata scritta e composta da Fabio Rovazzi con la collaborazione di Danti, Sissa e Simon Says.
Se con Volare, il cantante e videomaker 24enne aveva posto l’attenzione sull’uso ossessivo dei social network, con Faccio quello che voglio, Rovazzi ha voluto parlare, con la sua ironia, di modelli di riferimento sbagliati e di comportamenti ritenuti negativi.
Il video inizia con Gianni Morandi che rivela a Rovazzi, in piena crisi creativa, l’esistenza di un caveau nei quali viene custodito il talento di alcuni artisti in boccette e pillole. Rovazzi, di conseguenza, riesce ad impossessarsi illegalmente di queste boccette contenenti il talento di altri artisti e ciò che ne consegue è una fuga dalla polizia che avrà un finale a sorpresa.
Attraverso questa metafora, Rovazzi ha voluto parlare, quindi, di illegalità, di ricerca della notorietà a tutti i costi e del voler essere famosi senza avere alcun tipo di talento.
La canzone sarà disponibile a partire da venerdì 13 luglio 2018.
Ricordiamo che, Rovazzi, oltre alla musica e al cinema, negli ultimi anni, ha accumulato una serie di esperienze anche sul piccolo schermo.
Prima del grande successo con Andiamo a comandare, Rovazzi ha fatto parte del cast di Sorci Verdi, il programma condotto da J-Ax, andato in onda su Rai 2 nel 2015.
Durante la stagione televisiva 2016/17, il cantante e videomaker milanese ha preso parte a Quelli che il calcio ed è stato invitato spesso da Fabio Fazio nel suo Che tempo che fa.
Fabio Rovazzi ha anche avuto due esperienze come Iena nell’omonimo programma di Italia 1, realizzando due servizi intitolati “Selfie estremi” e “Cambridge Analytica: Facebook ci spia?”.
Con la sua casa di produzione Raw, Rovazzi ha anche curato interamente gli spot Fiat dei quali è protagonista.