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Indetto a sorpresa lo scorso maggio dal Bergoglio, il primo Giubileo fu proclamato nel 1300. Nel corso dei secoli se ne sono avvicendati diversi, alcuni straordinari: quello del 200, accolse a Roma 25 milioni di fedeli.
Il Giubileo che sta per iniziare sarà diverso dagli altri, in quanto “diffuso”: in ogni parte del mondo infatti, sarà possibile attraversare una Porta Santa. Una è già stata aperta domenica scorsa, durante il viaggio in Africa, stravolgendo così la tradizione: non era mai accaduto che ci fosse una Porta Santa nel cuore dell’Africa, nella storia del cattolicesimo. Giacobbo ci racconta tutto da piazza San Pietro, ricordando che papa Francesco ha preferito parlare di “porta della Misericordia”.
Giacobbo si sposta in Umbria, per occuparsi della figura di San Francesco: colui che si era prefisso di risanare la Chiesa scossa dalle lotte di potere. il conduttore si reca nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, che Francesco aveva risanato. Qui, mentre era assorto in preghiera, gli sarebbero apparsi degli angeli per esaudire un suo desiderio: lui chiese il perdono per tutti.
Grazie a Francesco l’indulgenza non era più legata al fattore economico: chiunque poteva chiedere perdono per i propri peccati. Il suo processo di canonizzazione sarà uno dei più rapidi della storia.
Giacobbo sale ad Assisi, per arrivare alla Basilica di San Francesco, patrimonio dell’Unesco. E naturalmente, grazie ai soliti “permessi speciali” possiamo godere dei suoi affreschi in solitudine, senza visitatori.
Il ricordo va subito al terremoto del ’97: il restauro si è concluso nel 2006. Ci addentriamo nella cripta per osservare le reliquie, prima di vedere dove Francesco è sepolto. All’interno vi sono alcuni religiosi che stanno pregando, perciò il silenzio è massimo.
Torniamo a Roma, dove papa Liberio fece costruire la prima basilica dedicata a Maria. Venne intepretato come un segno del cileo la neve caduta sull’Esquilino, colle su cui si erge la basilica. Di quell’epoca sono giunti fino a noi i mosaici paleocristiani, ma Santa Maria Maggiore conserva un’icona antichissima davanti a cui, per secoli, i papi vanno a pregare. Il soffitto è ricoperto d’oro donato da Isabella di Castiglia. L’ultima Santa Porta che verrà aperta è qui.
Nei sotterranei il conduttore scende al livello della base: vi è un ambiente particolare, ovvero un locale con uan funzione non ancora chiara. Gli affreschi emersi fanno pensare a un luogo di ritrovo, addirittura un rivendita di vino, per chi lavorava lì. Ci si interroga anche sulle scritte alle parreti, forse un codice segreto dei primi cristiani realizzato per non essere scoperto.
E Monsignor Fisichella chiarisce come mai sia stato annunciato questo Giubileo: a Papa Francesco stanno a cuore i temi del perdono e della misericordia.
Altra figura su cui Giacobbo si sofferma è quella di Madre Teresa di Calcutta. La suora che ha “portato le anime di chi sta per morire a Dio” verrà proclamata santa nel corso del 2016. Conosciamo una suora che le è stata vicina: la sensazione di essere abbandonata , il momento in cui le sue sicurezze hanno vacillato, l’hanno resa ancora più vicina ai poveri. Da una testimonianza della donna emerge che avesse bisogno dei poveri per arrivare a Dio.
Nel 1979 le viene consegnato il Premio Nobel per la pace, riconoscimento per il suo impegno al fianco dei più bisognosi.
Uno dei santi più venerati e amati è Padre Pio. La sua figura divide gli storici, dato che secondo alcuni, molte delle azioni che gli vengono attribuite sarebbero frutto della fantasia di alcuni. Le sue spoglie arriveranno in Vaticano a febbraio.
L’anno giubilare ebraico ha origine come anno del riscatto dell’uguaglianza, in quanto nell’antichità prevedeva l’annullamento dei debiti. Una scelta economica attuabile oggigiorno? L’economista Andrea Fumagalli sostiene che si trattava di una soluzione che ha portato risultati positivi. Era un modo per riordinare e ripartire da zero.
700 anni fa, sotto papa Bonifacio VIII, venne istituito il primo Giubileo della cristianità. Un anno prima lo aveva già fatto Celestino V, per la durata di un giorno. Il suo pontificato durò appena quattro mesi, in cui visse quasi da eremita: il giorno della sua incoronazione, i presenti ottennero l’indulgenza. Di fatto, l’indulgenza celestiniana o meglio la “perdonanza”, apriva la strada al Giubileo. La Porta della Perdonanza si trova a L’Aquila.
Le spoglie di Celestino V sono custodite nella Basilica di Collemaggio: sono visibili le ossa.
Infine, Giacobbo entra nel carcere di Regina Coeli. Vecchio convento, le celle delle suore sono ora divenute prigione. Qui sono finiti monomi come Pertini e De Gasperi, Pavese e Gramsci durante la guerra, imprigionati dai tedeschi come nemici del regime. E da qui sono passati anche diversi papi, tra cui papa Giovanni: infrangendo le regole, chiese di visitare un’ala del carcere.
In rappresentanza di tutti i carceri del mondo, Bergoglio ha scelto Regina Coeli come luogo del Giubileo. Per Sabrina Mari, volontaria, è una chiamata ulteriore ad essere testimoni di Dio, per proporre ai detenuti un percorso di redenzione ancora più forte.
La puntata si conclude con le parole di due papi. Prima Bergoglio, che considera una misericordia il fatto di non essere in carcere come i suoi simili, poi Ratzinger, per cui “non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono”.