A tra poco con la diretta.
Continua il viaggio di Overland 19 per unire tutti i punti della cartina dell’India e per scoprire l’immensa realtà di questo paese pieno di fascino. Al termine della scorsa puntata abbiamo lasciato la carovana sulla via della seta, oggi la ritoviamo nella seconda città più importante della regione del Rajasthan, Jodhpur. Filippo Tenti racconta che per lui questa è la città più bella della regione. Molte città costruite nel deserto sono fondate su giacimenti d’acqua a gradini, dove ci si può rinfrescare ed i nostri amici di Overland non perdono l’occasione.
La fortezza di Jodhpur era una residenza reale e militare, contraddistinta da sette porte difensive per essere impenetrabile per i nemici. All’interno c’è ancora oggi il Palazzo del fiore, rilasente al 1724; in questa parte era situata la stanza reale ed è dunque sfarzosa, decorata in oro e con vetrate multicolore. La carovona si spinge fuori città, in un villaggio vishnu costruito in una zona arida ed abbandonata a causa di un’ antica carestia che si era abbattuta sulla zona. Chi ha continuato a vivere in questo luogo, è rimasto in sintonia con la natura ed ha un forte credo ambientalista. Anni fa quando il Maraja volle del legno della zona, gli abitanti si incatenarono per difendere gli alberi e vennero sterminati.
In India il turbante è multifunzione, come un coltellino svizzero. Si può utilizzare in vari modi: per raccogliere l’acqua da un pozzo, per stendersi per terra, per riparare dal sole, ecc ecc. Il turbante è dunque un capo per distinguersi e per sopravvivere allo stesso tempo. Una bevanda tipica della zona è quella a base d’oppio, che veniva data dal re ai sudditi quando si sentivano senza forze, come ricostituente per farli continuare a lavorare e tenerli buoni.
Nel mercato di Jodhpur si trovano i colori e le spezie dell’India; nonostante le somiglianza con gli altri già visitati, ogni mercato racchiude un’emozione diversa.
L’India è il settimo stato più grande al mondo, con una estensione di 3.200.000 chilometri quadrati, ed ha tutte le caratteristiche di un continente: ha confini politici, diversità di religioni e vari climi differenti nella stessa nazione.
Si arriva a Jaipur, detta anche la città rosa, una metropoli commerciale, famosa per le sue tinture. Il Jaipur city palace è il palazzo reale, costruito da Sawai Jai Singh II, sovrano di Amer. Ancora oggi è residenza della famiglia reale e dunque non si può, per questo motivo, accedere a tutte le sue aeree.
Il palazzo racchiude due edifici il Chandra Mahal e il Mubarak Mahal, tutto è sfarzoso e fiabesco, ma appena fuori la città si vedono solo rifiuti e desolazione. L’osservatorio astronomico Jantar- mantar è il luogo deputato allo studio dell’astronomia e dell’astrologia, uno dei più antichi edifici di questo tipo. Al suo interno non sono presenti telescopi, ma l’osservatorio è dotato di importati strumenti per la misurazione del tempo e dello spazio, come l’enorme meridiana che ha una precisione impressionante, con soli venti secondi di scarto.
La carovana lascia l’immensa regione del Rajasthan, per andare verso la capitale Dehli. Beppe Tenti – il papà di Filippo – racconta di quando visitò la città nel 1969 e rimase talmente impressionato da tornarci altre ventisei volte.
Dehli conta quasi 15 milioni di abitanti. Dal 1911 la parte a sud – per volere dei coloni inglesi – è diventata Nuova Dehli ed ha uno stampo più europeo. Nella ricerca della quotidianità i ragazzi si recano al centro di Nuova Dehli, un luogo pieno di negozi occidentali, ben diverso dai paesaggi indiani esplorati sino ad ora. Sembra di essere ritornati in una città europea, ma appena si gira l’angolo si vede un bambino che chiede l’elemosina. La capitale è caratterizzata da un enorme divario tra sfarzo e povertà.
La cucina Indiana è molto apprezzata nel mondo e le spezie si possono usare anche per curarsi, la curcuma ad esempio unita al latte dà sollievo contro l’influenza. A Dehli c’è il memoriale di Ghandi, nel luogo dove è stato ucciso. Questa è una meta per i devoti ed i turisti, che possono vedere il luogo dove questo importante personaggio ha perso la vita e seguire le orme dei suoi ultimi passi. Il sacrificio di Ghandi – a lungo termine – è riuscito a placare gli animi, ma ha anche lasciato una grande tristezza.
Un funzionario dell’ambasciata italiana a Dehli racconta che l’India si sta trasformando; per i suoi numeri e la sua vastità non è più l’elefante lento ed impacciato di un tempo, ma è ormai una tigre pronta a colpire. Si prevede che entro il 2030 diventerà la terza economia più importante al mondo.
La puntata termina qui, appuntamento alla prossima settimana.