{module Google ads}
Ad aprire la serata è Rita Pavone, con uno dei suoi più grandi successi: “Datemi un martello“. Comincia l’intervista, tenuta da Luca Barbarossa. La bionda cantante afferma che “le sonorità della RCA non le aveva nessuno“.
Gloria Guida, “inviata” del programma, è in giro per Roma, in zona San Pietro. È un’occasione per raccontare, con l’ausilio di video, la storia della casa discografica. Si tratta comunque di un inserto registrato. La RCA arrivò in Italia grazie a Pio XII. Barbarossa intanto in studio canta un brano di Morandi, “Un mondo d’amore”. La signora Dorelli lo raggiunge di lì a poco e duettano.
Il brano cantato da Barbarossa è stato scritto da Bruno Zambrini, autore di altri grandi successi di Gianni Morandi. Il compositore, seduto al pianoforte, racconta la genesi del pezzo, abbastanza faticosa perchè non era facile realizzare la musica.
Viene mandata in onda parte dell’intervista di Walter Veltroni al maestro Ennio Morricone. Il grande musicista racconta aneddoti relativi alla composizione dell’arrangiamento del pezzo “Il barattolo”, di Gianni Meccia. Le sue canzoni preferite italiane sono “Senza fine” di Gino Paoli (con cui ha lavorato) e “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo.
Dopo il blocco con l’intervista, in maniera un po’brusca, ecco Gino Paoli sul palco. Il programma è registrato e si vede. Propone “Basta chiudere gli occhi”, la prima canzone che ha inciso con l’etichetta RCA.
Il cantante ligure svela di aver conosciuto Lucio Battisti quando ancora non era noto e di averlo aiutato ad emergere nel mondo musicale. Battisti non era convinto di fare il cantante, ma Paoli invece gli fece vincere i dubbi che aveva. Paoli canta poi il suo “Sapore di sale”.
Le testimonianze dei cantanti sono inframezzate da ricostruzioni storiche. Gloria Guida racconta la storia dell’Italia degli anni ’60, un racconto accompagnato dalle canzoni più popolari prodotte dalla RCA. Un bel modo di raccontare, in musica, gli eventi degli scorsi decenni del nostro Paese. Nico Fidenco canta “Legata ad un granello di sabbia”.
Il prossimo cantante ospite di Luca Barbarossa è Riccardo Cocciante. Dice che quando canta “va in trance” perchè in quei momenti vuole dare tutto se stesso al pubblico. Racconta del suo brano “Bella senz’anima”, successo targato RCA. Cocciante ricorda l’amicizia con Rino Gaetano, “una persona vulnerabile“.
Luca Barbarossa dà il benvenuto a Marco Morandi, ma parte la pubblicità. Qualcosa nel montaggio non va proprio, come già segnalato in precedenza. Dopo la réclame, ecco sul palco il figlio di Gianni, che canta alcuni brani di Rino Gaetano, altra punta di diamante della RCA negli anni ’70. Morandi da alcuni anni va in giro per l’Italia cantando brani del cantante crotonese.
Luca Barbarossa offre al pubblico del programma una vera chicca: una versione audio di 24 mila baci cantata da Gianni Morandi. La canzone è stato poi un successo di Adriano Celentano. E le sorprese continuano: viene mandato in onda un filmato un super 8 in cui si vede un Gianni Morandi vestito da militare durante il servizio di leva.
L’archivio della RCA è un susseguirsi di sorprese, tra cui una versione de “Le mille bolle blu” cantata da Rita Pavone. Si trattava di una registrazione di un provino. Morandi poi imbraccia la chitarra e compone un divertente mash-up dei più grandi successi del padre.
La RCA ha prodotto anche colonne sonore. Un esperto in materia è, manco a dirlo, Ennio Morricone. Il musicista ricostruisce l’incontro con Sergio Leone, dei cui film più noti ha firmato tutte le colonne sonore. Morricone racconta con emozione il suo lavoro, che ama profondamente e che cura in tutti i dettagli.
Fiorella Mannoia entra in scena e canta I treni a vapore di Ivano Fossati, che ha scritto per lei molte canzoni.
È forte l’atmosfera di nostalgia per gli anni più floridi della casa discografica. Gli studi si trovavano al km di Via Tiburtina, fuori Roma. Ora la struttura è stata adibita a supermercato.
Si alternano i cantanti sul palco. Adesso è il momento di Shel Shapiro, che canta “È la pioggia che va”. Il pezzo è del 1966, tre anni prima il cantante inglese arrivò in Italia. Shapiro racconta di una tournée con Lucio Dalla, con cui realizzò “Bisogna saper perdere”, e Luciana Turina. Il cantante ha fatto anche il produttore discografico, e sotto la sua ala sono capitati proprio Luca Barbarossa e Gloria Guida. Il cantante poi esegue “C’è una strana espressione nei tuoi occhi”.
Gli scherzi del montaggio continuano, creando caos e confusione. Ora ritorna Rita Pavone, che racconta del suo incontro con Elvis Presley. È chiaro che l’intervista è stata tagliata, dato che una prima parte è stata trasmessa ad inizio serata. La Pavone poi canta un brano del cantante americano.
La carrellata di ospite prosegue. Tocca a Paolo Jannacci, figlio dell’indimenticato Enzo. Con Barbarossa duetta in “Ho visto un re” e “Vengo anch’io…”.
Gloria Guida svela una curiosità al pubblico: è stata la RCA ad inventare il formato del disco a 45 giri. L’ultima canzone, con cui si chiude il programma, è “Natale” di Francesco De Gregori.
Termina qui “Il mondo a 45 giri”.Rai 3 ha realizzato un esperimento interessante, soprattutto per il materiale inedito trasmesso, i contenuti e gli interventi dei cantanti.
Sorprendente la prova di conduttore televisivo di Luca Barbarossa, puntuale e a suo agio in un ruolo che poteva nascondere insidie. Evidentemente la palestra radiofonica con “Radio 2 Social Club” è servita.
La trasmissione, però, pur di qualità, per il ritmo lento sarebbe stata più adatta ad una seconda serata. Lo si avverte due elementi in particolare: il primo è l’atmosfera dello show, una chiacchierata tranquilla e nostalgica tra amici per ricordare il tempo che fu; il secondo è la scenografia, dai colori scuri, non certo da show da prime time. Pessimo il montaggio, in determinati passaggi davvero incomprensibile e confusionario.