“Mi manca la mia vita da giornalista”: è Emilio Fede il primo volto, inquadrato spesso in primissimo piano, di questa nuova trasmissione. “Nei miei anni di lavoro con Berlusconi avrò fatto 10-12 giorni di ferie“, aggiunge. E su Lele Mora dice: “Lo conosco e se lo vedo gli stringo la mano“.
Enrico Lucci raggiunge l’ex direttore del Tg4 nella sua abitazione. Fede racconta la fine imminente del suo rapporto con Mediaset: “Non l’ho mai capito il vero motivo del mio licenziamento, che mi lasciò spiazzato“, dice. Dice di aver vissuto malissimo quell’evento, affermando di essere stato fermo su una poltrona, quasi in catalessi, per 3 mesi dopo l’accaduto. Non nasconde che in certi momenti avrebbe preferito morire piuttosto che evitare quella che per lui è stata una vera sofferenza.
Lucci stuzzica Enrico Fede su vari argomenti, osservando alcune fotografie che sono presenti nel salone della sua casa. L’ex iena, con un tono che sembra canzonatorio, dice di aver sempre ammirato il suo modo di fare giornalismo. “Sono stato un giornalista onesto“, aggiunge l’ex direttore del Tg1. Scopriamo gli oggetti che fanno parte della sua vita: le cravatte regalategli da Berlusconi, i medicinali e altri oggetti.
Scopriamo che Fede ha in casa una vera e propria piccola farmacia: Lucci pizzica un prodotto per curare la disfunzione erettile e ovviamente lo sfottò all’intervistato di turno è dietro l’angolo. Le domande e le considerazioni ironiche non mancano da parte del conduttore di Nemo, come nel suo stile. Nel corso della chiacchierata, Fede torna sul caso Berlusconi – “Olgettine”: dice che non si trattava di prostituzione.
Si sale in macchina e durante il tragitto Lucci chiede lumi a Fede su Marcello dell’Utri: “Non ho mai avuti sospetti su di lui“, mentre sul caso Ruby preferisce non esprimersi. Arrivati a destinazione, ecco i due in un centro benessere. Fede si sottopone a un trattamento rilassante a base di massaggi. Poi, insieme a Lucci si fa porre sulla faccia una maschera anti-age.
Il dispiacere di Emilio Fede è evidente soprattutto quando parla del suo amico Silvio Berlusconi: l’ex direttore del Tg4 spesso andava a cena da lui dopo la lunga giornata di lavoro in redazione. E anche lui sottolinea come l’ex premier abbia grandi capacità nel canto.
D’un tratto, mentre Lucci attende che Fede finisca il suo intervento nella redazione di Tele Lombardia, ecco una telefonata: è Lele Mora che lo invita per il giorno dopo a recarsi a casa sua in Sardegna. Lucci si avvicina all’intervistato di questa prima puntata per chiedergli se vuole seguirlo: Fede accetta ma né lui né lo stesso Mora sa che il giorno dopo potrebbero incontrarsi. A questo punto, però, la puntata finisce: vedremo domani cosa accadrà nell’incontro con l’ex manager dei vip.
Termina qui la prima puntata stagionale di Realiti sciò – Siamo tutti protagonisti. Ad una prima occhiata, si potrebbe definire il format come una “pillola” di Nemo. Si tratta di un programma che somiglia molto, infatti, ai tipici servizi che Enrico Lucci realizza per il programma che tornerà a condurre dalla fine di settembre.
L’ex iena è abile nel creare un rapporto confidenziale con l’intervistato, tra domande serie che riesce a inserire in una conversazione informale dove non manca l’ironia. In questo modo, Lucci riesce a far scoprire al telespettatore curiosità, abitudini delle persone che incontra “aiutandole” a sbottonarsi su questioni anche non semplici.
A volte il giornalista romano risulta irriverente e sarcastico, ma d’altro canto questo fa parte del suo personaggio. Piaccia o non piaccia. Questo modo sotto certi aspetti aggressivo di interagire con l’intervistato di turno però fa divertire e incuriosire chi guarda i suoi servizi, che riescono ogni volta a cogliere l’umanità dei suoi interlocutori, sia nei pregi che nei difetti, molto più di altri suoi colleghi dallo stile più compassato.
L’idea di creare una sorta di storia a puntate crea attesa per ciò che accadrà domani, in uno stile mutuato dalla fiction. Resta da vedere se anche nel prossimo appuntamento verrà utilizzato lo stesso schema oppure no. Il test di Rai 2 è, in una complessiva analisi, interessante e può certamente fare da traino al ritorno in onda di Nemo.