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Vespa ed Al Bano incontrano Andrey Agapov, l’impresario russo del cantante pugliese. Il manager dice di aver sempre invogliato Carrisi a ritornare a cantare con l’ex moglie Romina Power, finendo poi per convincerlo. Ed infatti, nel 2013 a Mosca i due tornarono a fare un concerto. Al Bano svela che il suo impresario ha fatto un’offerta faraonica per far cantare Celentano in Russia. Per ora il Molleggiato tuttavia non ha accettato.
Al Bano duetta anche con il coro dell’Armata Rossa, tanto da far stupire Vespa per il fatto che tutti si alzino in piedi al suo arrivo. Carrisi ricorda il momento in cui conobbe la sua storica ex moglie, Romina: accadde sul set del musicarello “Nel sole”, titolo omonimo di un suo grande successo. “Ci siamo innamorati giorno dopo giorno, all’inizio lei non mi filava“, svela il cantante.
Poi ci si sposta all’interno dell’imponente teatro Bolshoi. Vespa dà notizie e curiosità sulla storia dell’edificio, svelando anche i gusti musicali di Stalin, che sembra fosse un appassionato di Mozart. Dal teatro ad un pranzo sfarzoso: Al Bano è ospite di un noto scultore russo, fra balli e canzoni si respirano un po’gli eccessi del Boss delle Cerimonie.
Il ruolo di Vespa è invece quello di svelare i diversi aspetti della cultura russa, da quella più alta alla più popolare. Al Bano in Russia è davvero molto famoso, come testimoniano alcune ospitate recenti in spettacoli molto prestigiosi.
Il cantante e Vespa entrano in un ristorante gestito da un italiano e tra una chiacchiera e l’altra Carrisi si mette pure a cucinare un piatto tipico pugliese: orecchiette con cime di rapa. Prima di diventare famoso, Al Bano a Milano aveva fatto il cameriere e in quelle occasioni si dilettava a cantare Modugno. Vespa pure aiuta a preparare la pasta, una veste insolita per il conduttore di Porta a Porta, che si diverte ad ascoltare gli aneddoti della vita del cantante.
I due compagni di viaggio entrano all’interno del palazzo sede della presidenza russa. Al Bano ha cantato anche lì, davanti ad Eltsin e a Putin. “Un momento magico“, commenta. Bruno Vespa spiega cosa succedeva all’interno della struttura nel periodo comunista, quando frequenti erano le riunioni tra Stalin e i suoi colleghi di partito. Al Bano è di nuovo con il coro dell’Armata Rossa, intonando il “Va pensiero”.
Il viaggio continua. Stavolta Vespa e Carrisi sono nella metropolitana di Mosca, dove all’interno ci sono opere d’arte di gran prestigio. Frequenti, nel corso del programma, gli inserti che vedono il cantante di Cellino San Marco protagonista di concerti nell’ex Urss.
Vespa elogia la qualità della metropolitana moscovita: “E a Roma non riusciamo nemmeno a fare la metro C!”, esclama. Tra una corsa e l’altra, Al Bano canta con i passeggeri. Gettonatisisma, ovviamente, “Felicità”.
Non è cosa da tutti i giorni che il coro dell’Armata Rossa canti “Funiculì funiculà”, ma con Al Bano tutto è possibile. Stavolta Vespa si defila e Carrisi porta i telespettatori a scoprire qualcosa di più sullo storico coro, parlando con il nipote del fondatore. Al Cremlino Vespa ed Al Bano visitano le tombe degli uomini più noti di Russia, tra cui l’astronauta Gagarin e Stalin.
Naturalmente, Bruno Vespa ha il suo necessario spazio. Oltre a fare da “Virgilio” per Al Bano, ha anche l’opportunità di incontrare ed intervistare personalità come un discendente di Gramsci ed una collega russa, con cui si sofferma sugli argomenti di più stretta attualità politica internazionale. Nel mentre Al Bano, tanto per cambiare, canta.
Il cantante e Vespa si spostano all’interno dei magazzini Gum, una sorta di Harrod’s di Mosca. I due mangiano un gelato insieme al proprietario. Nella struttura ci sono attualmente più di 150 negozi di grandi marchi internazionali.
Dopo un giro nella piazza Rossa, ecco i due protagonisti entrare nella scuola italiana di Mosca. Anche qui tanti applausi per Carrisi, che non può esimersi dal cantare il nostro inno nazionale. Poi, per l’ennesima volta, “Felicità”.
Al Bano è anche un imprenditore nel settore enologico ed in Russia i suoi vini sono noti. Anzi, sono proprio i vini italiani quelli più bevuti nell’ex Unione Sovietica. Apprezzati soprattutto gli spumanti, come dice un esperto, nominato (seppur russo) cavaliere del lavoro italiano per aver contribuito alla difusione del vino made in Italy a Mosca e dintorni.
Dopo aver parlato con l’AD di Pirelli Russia, Vespa incontra un altro imprenditore italiano che ha fatto fortuna in Russia: Antonio Piccoli, attivo nel settore della pasta. Tanti, spiega, sono i manager italiani attivi nel paese.
Si punta quindi, oltre a celebrare Carrisi, a valorizzare le eccellenze del Belpaese all’estero, come testimoniano altre interviste ad imprenditori del settore alimentare, colloqui che si svolgono durante una cena. La cucina italiana in Russia infatti è molto gradita. E non c’è da stupirsi. Continuano, frequentissimi, gli intermezzi cantati di Al Bano.
Termina qui la diretta di Speciale Porta a Porta – Dalla Russia con Al Bano.