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Dopo aver letto una parabola, Massimo Ranieri mette giacca coppola e canta Tutti pazzi siamo qua, interpretando un matto. Subito un omaggio a Pino Daniele, che fu ospite dell’edizione precedente dello show. Il cantante interpreta “Quando”.
Ranieri annuncia che in quest’edizione canterà brani del repertorio napoletano degli anni ’50-’60. Ed ecco “Tu vuò fa l’americano” in versione jazz con Enrico Rava alla tromba e Stefano di Battista al sax e Rita Marcotulli al piano. I tre artisti compariranno durante queste quattro puntate dello show. Il cantante saluta Valeria Valeri tra il pubblico: 94 anni portati egregiamente. I due hanno recitato insieme in passato.
Ed ecco arrivare sul palco Nina Zilli, che canta “Sono bugiarda”. Atmosfera anni ’60 con “Nessuno mi può giudicare”, cavallo di battaglia di Caterina Caselli: i due la cantano attorniati dal corpo di ballo. Quest’anno il pezzo compie 50 anni: fu eseguito per la prima volta al Festival di Sanremo. Ancora un altro brano famosissimo dell’ex casco d’oro: “Perdono”. Poi “Insieme a te non ci sto più”.
Dopo la Zilli, ecco Morgan, in smoking come Massimo Ranieri. Duetto sulle note di “Canto (anche se sono stonato)”. Per ora lo show è tutto dedicato agli anni ’60, quello dei varietà che hanno fatto la storia del varietà Rai. Omaggio al Quartetto Cetra con “Vecchia America”. Poi “Una zebra a pois”, con Ranieri che si distende sul pianoforte color nocciola e il cantante dei Bluvertigo che suona.
Massimo Ranieri è insieme a Vincenzo Salemme e Nina Zilli in una ricostruzione di uno scompartimento di un treno. Lo showman omaggia Walter Chiari, riproponendo lo sketch del Sarchiapone. Divertente il siparietto, declinato un po’ alla napoletana vista la presenza del regista ed attore teatrale.
Probabile che la sua presenza sia legata alla promozione del suo nuovo film, “Se mi lasci non vale”. Lungo il pezzo, ma meritevole perché molto divertente, con Ranieri che si presta volentieri a fare la spalla di Salemme. Puntuale arriva l’autopromozione della pellicola. I due si scambiano complimenti a vicenda.
Salutato Salemme, Ranieri ritorna a cantare proponendo “Lazzarella”, canzone scritta da Riccardo Pazzaglia e da Domenico Modugno nel 1957. Grazie anche al corpo di ballo, che indossa costumi di quegli anni, si respira un’atmosfera vintage ma non malinconica.
Dopo aver letto un brano di Seneca, nel quale il concetto è che non bisogna vivere per servire i potenti, si ritorna a cantare ed arriva un altro ospite: Arisa, con la quale Ranieri esegue “La notte”, pezzo vincitore di Sanremo 2014. La cantante sarà all’Ariston anche quest’anno con il brano “Guardando il cielo”.
“Ha una voce meravigliosa, come quella di un uccellino!“, dice Ranieri. Duettano sulle note di “Dicitencello vuje” e “Reginella”, a cui partecipa anche il pubblico.
Dalla musica alla lirica. Quattro talenti con cui Ranieri duetta. Vengono tutti dalla scuola lirica dedicato a Luciano Pavarotti. Tutti insieme cantano, tra gli altri brani, “Memory”. Immancabile il “Nessun dorma”, uno dei cavalli di battaglia proposti dall’indimenticato Pavarotti. Ranieri si siede sul palcoscenico ed assiste alla loro esibizione.
Tutto il pubblico si alza in piedi per loro, che concedono il bis. Ranieri chiama sul palco Nicoletta Mantovani, vedova di Big Luciano e che si occupa della fondazione dedicata al grande tenore.
Si continua sul filone anni ’60. Canta “Mi sei scoppiato dentro il cuore”, successo di Mina, insieme Nina Zilli, che ora indossa un elegante abito da sera blu. Bella l’intesa con la sua nuova partner.
Ed ecco l’ospite annunciato: Antonello Venditti, che sale sul palco dopo che Ranieri ha iniziato uno dei suoi brani più noti, “Ricordati di me”. Ranieri svela che ha giocato insieme al cantautore romano a calcio: “Lui faceva l’ala“, dice il cantante napoletano.
Ancora un duetto con “Alta marea”. Venditti rivela, con un linguaggio colorito, di non amare molto le prove prima di uno spettacolo, preferendo improvvisare. Terza canzone: “Amici mai”, dopo c’è “Sara”.
Dopo tanta musica, ecco un altro showman. Due Massimi sul palco: Ranieri e Massimo Lopez. L’ex componente del Trio mostra la sua dimestichezza con i dialetti di tutt’Italia. Una grandissima performance. Cantano insieme “Erba di casa mia”, trasformata totalmente con Lopez che fa un po’di satira imitando Prodi e Berlusconi, con una parodia anche Benedetto XVI e Papa Francesco.
Massimo Ranieri canta “Pierina”, una canzone scritta da Giampiero Artegiani e che ha sempre amato molto. Una brano che l’artista napoletano voleva proporre al Festival di Sanremo 1988, poi all’ultimo momento cambiò idea e portò “Perdere l’amore”, il suo brano più famoso. E tutto lo studio si alza in piedi per una standing-ovation.
Viene fuori il Massimo Ranieri teatrale, con una macchietta napoletana, con tanto di frac a scacchi rosso e nero e bombetta.
Si parla di temi più impegnativi con l’intervista al cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano. Ranieri gli chiede cos’è l’estasi, prendendo spunto da una statua che da sempre lo ha affascinato e che vedeva ogni mattina in una chiesa di Roma. “Bisogna ricominciare a volerci bene“, dice don Rigoldi. Si tocca anche il tema terrorismo. Tematiche impegnative, su cui Ranieri dimostra di essere sensibile.
Morgan rientra in scena per omaggiare con Ranieri David Bowie, morto qualche giorno fa. Cantano insieme “Ragazza sola, ragazzo solo”, versione tradotta di Space Oddity. Chiusura in chiave jazz con “Uè uè che femmena”.
Apertura convincente per Massimo Ranieri. Poche novità per un format che ha dimostato di funzionare. Piacevole la presenza di Nina Zilli, che speriamo di vedere ancor di più chiamata in causa nei prossimi appuntamenti.
L’intento di Ranieri è rischioso: far rivivere il varietà degli anni ’60. Con quello originale condivide l’eleganza, la classe, la successione di ospiti. Una scommessa che può di perdere anche vista la concorrenza di C’è posta per te, ma molto intrigante perché fa ricordare agli italiani la qualità di un formato televisivo che ormai è difficile ritrovare nella tv odierna.
Sogno e son desto 3 ritorna sabato prossimo, 23 gennaio, sempre su Rai 1, a partire dalle 21.10.