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La prima novità, scarsissimo balletto di apertura parte, è che i tre siedono dietro un bancone. Stasera, a differenza di domenica, sono tutti in divisa da iena. L’abbigliamento e il bancone segnano una discontinuità rispetto alla prima puntata, ma, almeno a un primo impatto, l’effetto è quello di essere davanti a due programmi diversi.
Pif scherza: non gli mancavano le inchieste del programma, quanto le ragazze che si affollano davanti allo studio. I tre si presentano l’un l’altro ironizzando, e la Toffa diventa “Bignami della femminilità”. Ed è proprio lei a lanciare il primo servizio di Mauro Casciari: La truffa dei cuccioli ungheresi.
Casciari ci parla del traffico illegale di cagnolini di razza tra Italia e Ungheria, attraversando il confine di Gorizia. Una veterinaria che ha finto di volerli comprare, assicura che gli animali non hanno i quattro mesi certificati nel passaporto: il traffico di animali infatti, non è rivolto a singoli acquirenti, ma diretto a negozi e allevamenti. Il servizio si conclude con l’appello, ripetuto in studio, a prendere i cani nei canili, dove sono gratis.
Pubblicità, a un solo servizio dall’inizio della diretta. Si rientra affrontando il tema delle unioni omosessuali: per la Cucciari tutti preti rispondono dicendo che “hanno tanti amici gay”, mentre per Pif la Chiesa si oppone perché i preti sono per le relazioni senza ulteriori implicazioni. La Toffa invece, osserva che respingono sempre l’accusa di omofobia.
Il secondo servizio è appunto di Nadia Toffa: Quello che i medici non dicono. Partendo dalla testimonianza di una ragazza, che ha rischiato di non essere operata al braccio, la iena raccoglie alcune confessioni di chirurghi: davanti a casi particolarmente gravi, temendo conseguenze processuali in seguito a denunce, spesso rifiutano di operare. Pare infatti che le cause a loro carico siano quintuplicate. Così, per verificare, la Toffa invia dei complici in diversi studi legali: presentando casi del tutto improbabili, gli avvocati incitano tutti a fare causa promettendo migliaia di euro. Addirittura, secondo il Tribunale del malato, esistono soggetti che “accalappiano” i malati già in ospedale, complicando così la vita a chi, davvero, ha diritto a un risarcimento.
Si prosegue con Luigi Pelazza: Quando una religione ti toglie la libertà. In pratica, Pelazza ci prla di una “setta” in cui i ragazzi che hanno avuto rapporti sessuali con i coetanei vengono portati davanti a un consiglio di anziani per essere giudicati e gli abusi sessuali non vengono denunciati, in quanto non si porterebbero in tribunale i “fratelli”. Un’organizzazione chiusa in cui tutto rimane all’interno, pena massima il divieto di occupare gli scranni più alti del potere religioso.
Prima del seocndo break pubblicitario, i conduttori salutano Stafania Petix di Striscia la notizia, a cui è stata messa una bomba carta sotto l’auto.
È la volta di Nina Palmieri: Alla ricerca di mio padre. La Palmieir incontra Manuela, che a 11 anni ha scoperto che il suo padre biologico non è quello che l’ha cresciuta. Guardando vecchi video di quando era più piccola infatti, a un certo punto si è trovata davanti la scena della madre che le diceva di salutare il papà Muhamed. Ma Manuela sapeva che il nome del papà fosse un altro. Attraverso il programma, rivolge un appello per trovarlo.
Prima però, abbiamo assistito al momento in cui Manuela parlava con la madre per sapere perché non le sia mai stato fatto conoscere l’uomo, e abbiamo persino visto il famoso filmino. Francamente, un servizio che non ha niente a che vedere con l’economia del programma; forse Manuela si sarebbe dovuta rivolgere ad Al Bano e Romina Power. Assolutamente privato ed evitabile poi, il colloquio di Manuela con la madre, svoltosi sotto l’occhio di una telecamera nascosta.
Si prosegue con Giulio Golia: Quando l’Inps rivuole i soldi da un morto. Si tratta dell’ennesimo, ignobile caso, in cui bisogna ricorrere alla tv per ottenere giustizia. La vicenda riguarda l’Inps di Perugia: alla famiglia di Romano, morto di tumore, l’Inps ha richiesto indietro i soldi versati per malattia. L’uomo infatti, dopo un’operazione, sembrava guarito; invece, dopo soli sei mesi, si è aggravato fino a morire. Alla moglie quindi, venivano richiesti i soldi versati durante quei sei mesi.
Grazie all’intervento di Golia, naturalmente, si risolve tutto.
L’intervista doppia è a Carlo Verdone e Antonio Albanese, in promozione per il film L’abbiamo fatta grossa.
Il prossimo servizio è di Marco Maisano: Assalto alle frontiere dentro l’Europa. Il giornalista si è recato nella “jungle” di Calis, dove stazionano profughi ed immigrati che sperano di passare il confine. Il cameraman che acompagna Maisano riesce a riprendere la polizia che lancia lacrimogeni e gli scontri per impedire che la gente superi la rete. All’interno, si è creata una comunità: qualcuno dice alla iena di essere passato “dalla guerra alla guerra”. Maisano fa la conoscenza di un medico afghano che cura la polizia: nel campo infatti, sono in tanti a venire feriti dai poliziotti. L’uomo è disponibile a qualsiasi ora per medicine e medicazioni.
I trafficanti che si aggirano nel campo chiedono ben 10mila euro per caricare la gente in un camion e far superare il confine; chi non h asoldi perciò, prova ad introdursi in un container per imbarcarsi in una nave. Ma la polizia è ovunque, e respinge con la forza.
Enrico Lucci alleggerisce i toni: Conosciamo meglio Massimo Ferrero. Il produttore cinematografico è come al solito “esuberante”, tanto che Lucci non si fa remore a chiedergli se non stia cavalcando il personaggio da matto, ora che si è accorto che funziona. Lirismi a parte, con il patron della Sampdoria, per una volta Lucci ha trovato qualcuno che gli tiene testa.
Nicolò de Devitiis ha raggiunto Daniele De Rossi: Cosa avrà detto davvero De Rossi? Con il calciatore della Roma, che ha comunque ammesso l’errore senza sentire il bisogno di giustificarsi, si scherza su cosa abbia detto in campo al suo avversario al posto dell’infelice “zingaro di merda”.
La puntata si conclude qui, l’appuntamento è per domenica con il trio Cucciari-Volo-Leone.