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Questo approccio nuovo ed efficace gli ha permesso di costruire in poco tempo un proprio team di vendita e di ottenere vari riconoscimenti internazionali. È stato premiato diverse volte come top producer e miglior broker al mondo. Il fatturato delle sue strutture di vendita si è sempre attestato al primo posto in Europa e tra i primi cinque al mondo. Ha ideato e brevettato il primo software di activity manager al mondo per la vendita di case e il primo social network dedicato al business immobiliare.
Lo scorso 14 febbraio Fine living ha proposto anche Arredare a tutti i costi, sempre con la casa al centro delle attenzioni.
Dal momento che i protagonisti di questo nuovo format di Fine Living dovranno fare i conti, sia a livello economico, sia a livello psicologico anche con il parere di amici e parenti che saranno chiamati in causa nella scelta, diventando dei veri e propri “influencer”, l’esperto ascolterà i desideri dei protagonisti e successivamente farà delle proposte immobiliari per assecondare le loro richieste, mediando anche tra esigenze apparentemente inconciliabili.
Abbiamo intervistato il padrone di casa, la voce di Compro casa finalmente.
Marco, ci siamo ormai. Cosa ci dobbiamo aspettare?
Beh, innanzitutto va detto che il format Compro casa finalmente è al cento per cento italiano, contemporaneo, e si rivolge a un pubblico giovane, tra i 25 e i 55 anni, quindi in età da “acquisto della casa”.
Quanto è difficile comprare – o vendere – casa oggi?
Comprare casa oggi, nonostante i prezzi siano favorevoli, è molto difficile, per via delle fregature che spesso sono dietro l’angolo e per la difficoltà dell’accesso ai mutui.
Paola Marella
Come mai nel programma, oltre alle coppie che vogliono acquistare, vengono coinvolti anche amici e parenti?
Perché quando ci sono difficoltà a pagare la casa che si vuole comprare, si tende a chiedere aiuto alle persone più vicine per avere consigli o addirittura denaro. E quindi è giusto che vengano interpellate tutte le persone coinvolte.
Ma a quante discussioni ha assistito? Chiunque dei presenti avrà voluto dire la sua…
È in effetti difficilissimo fare scacco matto al primo colpo; d’altra parte c’è sempre un bastian contrario.
Qual è il suo ruolo, nello specifico?
Io mostro due case ai potenziali acquirenti e ai parenti o amici (che devono mettere i soldi, ndr) in modo disgiunto. Naturalmente questo co-presenza mette in gioco tanti fattori emotivi: comprare casa è una questione di cuore ma non solo.
Anche Paola Marella di Cerco / Vendo casa disperatamente, mi ha detto la stessa cosa…
Visto? (ride, ndr)
Lei è sei un coach immobiliare. Ma cosa significa esattamente?
Il coach immobiliare è l’evoluzione dell’agente immobiliare. Ci sono arrivato dopo aver effettuato vari studi sulla casa nella letteratura, focalizzandomi sull’amore per la casa e per le persone. Io informo, comunico la casa, do consigli su cosa fare o non fare, faccio vedere gli appartamenti. Insomma, sono un compagno di viaggio nell’acquisto della casa, un ambasciatore della casa. Anzi, sono anche uno stilista della casa.
Un ruolo molto diverso, dunque, da quello della Marella…
Certamente: lei è un’apri-porta, io faccio un lavoro di relazione. Sono quel libro bianco che hai a disposizione per l’approccio alla casa. E poi, del resto, è molto diverso anche il programma: noi ci siamo focalizzati sul momento clou.
Una casa è per sempre?
Ma no, la casa è per il momento contingente.
Tornando alla trasmissione, che tipo di abitazioni avete mostrato? Di lusso?
Case “normali”, tra i 300 e i 700 mila euro. Non abbiamo voluto strafare, anche perché il programma non aveva quella finalità.
Dopo Compro casa finalmente, ci sarà ancora la tv nella sua vita?
Ora iniziamo a pensare a queste sedici puntate, poi vedremo. Facciamo un passo alla volta. Naturalmente mi piacerebbe molto consolidare il mio rapporto professionale con Fine Living, con cui ho lavorato benissimo e dove mi sono trovato benissimo. Godiamoci ogni singolo passo: io sono abituato a ragionare così.