Eroi di strada vuole proporre il racconto delle periferie delle grandi città e raccoglie le testimonianze di coloro che le abitano. In particolare la conduttrice è alla ricerca di storie di riscatto, di persone cioè che pur vivendo in ambienti spesso degradati, sono riuscite con coraggio, con forza e con determinazione ad emergere.
La prima puntata è dedicata alla periferia di Napoli, da Scampia ai quartieri spagnoli. I personaggi che parleranno del loro percorso complicato in ambienti senza alcuna possibilità di costruire un futuro sono: Enzo Avitabile, Maldestro, il rapper Luchè e Antonia Truppo.
Enzo Avitabile è un cantautore e sassofonista noto a livello internazionale, cresciuto a Marianella quartiere del Comune di Napoli. L’artista non ha mai abbandonato il luogo delle sue radici e oggi continua a vivere ed a scrivere musica proprio dove è nato e si è formato. Oggi Enzo Avitabile è diventato un esempio per molti ragazzi che cercano di emulare il suo percorso. Nel quartiere partenopeo è considerato il Maradona della Musica a Napoli.
Anche Maldestro è nato nella periferia di Napoli, a Scampia. Il suo vero nome è Antonio Prestieri, è un giovane cantautore e musicista che ha inserito la periferia come punto di riferimento per la sua musica.
Nelle sue canzoni, nel suo modo di esprimersi, la periferia è al centro e lui stesso, attraverso la sua musica, cerca di valorizzarla e di farla conoscere negli aspetti migliori. Maldestro svelerà a Petracalvina come la musica lo ha salvato dalla storia della sua famiglia.
Il padre infatti era un camorrista appartenente ad uno dei clan più noti del territorio. La madre non vedente è riuscita a trasmettergli l’amore per la musica, soprattutto per il pianoforte. I genitori erano separati e per il giovane Maldestro non è stato facile accettare molte situazioni difficili. La passione per la musica però ha avuto il sopravvento e, come Enzo Avitabile, anche Maldestro oggi continua a vivere in periferia.
Un altro esempio di artista che ce l’ha fatta è Antonia Truppo, attrice napoletana nata a Secondigliano. Nel suo lungo curriculum si annovera anche la prestigiosa statua del David di Donatello come migliore attrice non protagonista nel 2017 per il film “Indivisibili“, e nel 2016 con “Lo chiamavano Jeeg Robot” con la regia di Gabriele Mainetti.