La figlia del re dell’horror dice: “A volte i giorni sembrano interminabili. Non riesco a dormire. La notte mi sento molto sola, mi manca il mio compagno e mio figlio”.
Poi, rivedendo le sue immagini sul palco di Cannes durante il durissimo discorso contro il produttore cinematografico Harvey Weinstein, dichiara: “E’ stato un gesto kamikaze. Credo di aver dato fastidio ai potenti e ora sto pagando. Lo rifarei quel gesto, ormai l’ho fatto, ma non mi butto più. Qualcuno doveva dire la verità. E’ stata la mia coscienza a dirmi che dovevo farlo quando ho saputo che c’erano tante donne che avevano subito queste molestie. Nessuna di noi aveva fatto i conti con quello che sarebbe successo dopo. Ha cambiato la nostra vita e il mondo”. “E’ stato un momento molto forte della mia vita, ma io questa forza non ce l’ho più. Penso di aver pagato più di tutti in questa battaglia. Sono per il movimento, ma non ho più la forza di aiutare gli altri”
Guardando una foto di quello che lei definisce un ‘predatore seriale’, Asia dice: “E’ un sociopatico, fa paura. Mi fa paura perché c’è tutta una rete di potere con lui che non avevo calcolato. Ma credo nella giustizia”.
Le molestie subite da Asia da parte di Weinstein hanno lasciato dei segni. A tal proposito confida: “Vado dall’analista da tanti anni. Ho subito conseguenze nel mio rapporto con gli uomini, ho sofferto di ansia, di trauma post traumatico. La vergogna ricade sulla vittima. Non volevo capire cosa mi era accaduto e non lo dicevo a nessuno. Ho cercato di esorcizzare quella cosa attraverso un film, nella speranza di liberarmene, ma non ci sono riuscita.
A Silvia Toffanin che le chiede se quella era stata la prima volta in cui subiva delle molestie sessuali, a sorpresa l’attrice confessa: “E’ imbarazzante parlare di questo, non è una cosa di cui vado fiera. A 16 anni ero stata già molestata su un set. Andavo a lavorare da sola, ero una preda più facile, perfetta, perché io ho delle ferite nella mia infanzia e questi predatori riescono ad intrufolarsi in queste ferite. Ora spero di essere più forte”.
Da grande accusatrice, da un giorno all’altro Asia è passata al ruolo di accusata. Sul caso Jimmy Bennet l’attrice dichiara: “Solo una persona disperata può fare un gesto così schifoso come una lettera di ricatto, una cosa inventata di sana pianta per estorcere denaro al mio compagno”.
E continua: “Non ho mai detto di essere stata violentata, ma che lui mi è saltato addosso e che io sono rimasta rigida. Ora so perché ho questo meccanismo detto rettiliano, il rettile quando ha paura fa finta di essere morto”.
L’annus horribilis di Asia Argento continua purtroppo con il suicidio del suo compagno Anthony Bourdain. Su questo argomento confida: “Non avevo mai avuto una persona così. Si prendeva cura di me e dei miei figli. Mi ha lasciato un vuoto che nulla può colmare, questo dolore non va via mai. La mattina non ci sono i suoi messaggi e così alla sera non c’è nessuno che mi dice buonanotte. Non ho più forze. Se non sto bene non posso prendermi cura dei miei figli. Ci sono giorni che non riesco ad alzarmi dal letto. Altri in cui cerco di non tornare mai a casa”.
L’attrice non sa darsi pace di non essere riuscita ad intercettare il grande malessere di cui soffriva lo chef e confessa: “Pensavo di essere io quella depressa, lui mi sosteneva sempre. Io a volte ho avuto dei pensieri bruttissimi, la depressione è una malattia mentale molto grave e a volte arrivano dei pensieri alieni. L’istinto di morire è disumano. Lui non ha pensato a nessuno in quel momento, perché il suo dolore era immenso, ma io non l’avevo mai visto. Come ha fatto a nasconderlo così? Unica cosa, il giorno prima di morire, al telefono aveva una voce strana, ma lui disse solo che aveva mangiato e bevuto troppo. Non mi disse nulla di questi pensieri. Aveva scritto e detto in tv qualcosa sul suicidio ma io pensavo ad un pensiero romantico”.
Infine, a Silvia Toffanin che le chiede se la decisione di non partecipare a X Factor sia stata presa di comune accordo con il programma, Asia confida: “E’ stata una decisione amichevole, ma io non volevo andare via. Non volevo nuocere al programma. Se questa cosa avesse spostato l’attenzione verso quei ragazzi allora sì, ma non era così. Il pubblico, la giuria e i ragazzi mi volevano, io ci speravo”.