{module Pubblicità dentro articolo}
Ecco alcuni dei servizi in onda nella puntata odierna
– Sabrina Nobile si occupa di quanto accaduto presso il Municipio X di Roma, dove l’assenza improvvisa degli assistenti ai disabili nelle scuole ha creato seri problemi a centinaia di famiglie.
L’inviata incontra alcuni genitori di bambini affetti da rare patologie che per legge hanno diritto a un assistente educativo e culturale, detto anche AEC, che li segue personalmente in classe nei loro bisogni vitali di tutti i giorni. Padri e madri raccontano i gravi disagi che vivono i figli a scuola senza il supporto di un assistente. Inoltre, i genitori spiegano che, dovendo tenere a casa i figli per alcuni giorni, anche il loro lavoro spesso viene compromesso. Perché 350 famiglie a Roma si sono trovate senza gli assistenti previsti dalla legge come servizio essenziale per i loro bambini disabili?
– Gaetano Pecoraro si occupa della vicenda che ha come protagonista Don Lucio Sinigaglia, indagato dalla procura di Padova per appropriazione indebita pluriaggravata.
Tutto ha inizio quando un farmacista molto facoltoso di Legnaro lascia in eredità alla Caritas parrocchiale un importo pari a 15 milioni di euro, oltre a uno stabile da utilizzare come sede permanente dell’associazione. Custode del patrimonio, nella veste di parroco del paese, è, appunto, Don Lucio. Nei tre mesi in cui ha accesso all’eredità, però, il religioso spende ben 252.000 euro per fini personali, tra cui acquisti in negozi di articoli sportivi o di arredamento, soggiorno in hotel 4 stelle, pranzi e cene in tantissimi ristoranti, una moto da 15.000 euro, un’auto per un amico. Inoltre, mentre l’abitazione destinata a diventare la sede della Caritas rimane abbandonata, Don Lucio provvede alla ristrutturazione della canonica, spendendo 300.000 euro. La Iena intervista i parrocchiani di Legnaro e prova a chiedere spiegazioni a Don Lucio.
– Andrea Agresti torna ad occuparsi dell’oculista di Pisa accusato da alcuni suoi pazienti affetti da malattie degenerative di aver promesso loro miracolosi interventi chirurgici in grado di far tornare la vista. Per tornare a vedere, come raccontano i pazienti all’inviato, sembrava bastasse un’operazione di cui si poteva beneficiare gratuitamente entrando in una fantomatica lista. Lista che, però, sarebbe stata un pretesto per far tornare da lui i pazienti ogni tre mesi per delle visite di controllo al costo di 250 euro l’una. Oltre ad aver annoverato tra i suoi pazienti personaggi famosi, come il campione del mondo e allenatore del Pisa Rino Gattuso – che ha prontamente smentito di conoscerlo – il professore nel precedente servizio, parlando della lente bionica da lui inventata, aveva affermato che sarebbe stata “sponsorizzata” da Andrea Bocelli. L’inviato intervista così il cantante, che afferma di non aver mai sentito nominare tale dottore. La Iena decide, quindi, di passare in rassegna tutte le affermazioni fatte dal medico e verificare se corrispondono al vero.
Agresti incontra, inoltre, una donna affetta da atrofia al nervo ottico bilaterale, ovvero cecità assoluta, una delle tante persone che hanno avuto a che fare con il medico e che hanno contattato la redazione delle Iene per raccontare le loro esperienze dopo la messa in onda del primo servizio.
– Giulio Golia si reca a Strongoli, cittadina in provincia di Crotone balzata recentemente agli onori della cronaca per un video che documenta come il comandante dei vigili urbani, il vicecomandante e il sindaco del paese abbiano parcheggiato l’auto della polizia locale in uno spazio riservato ai disabili. Indagando sul passato del comandante, la Iena scopre anche che l’uomo è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio per aver suggerito alcune risposte durante la prova di un concorso per l’assunzione di un agente di polizia municipale. Ma non solo. Golia incontra Stefania, la donna che abita di fronte alla casa in costruzione del comandante dei vigili e che, dopo alcuni momenti di discordia col vicino, ha deciso di documentare lo svolgimento dei lavori dell’edificio. Tra le foto scattate, anche una che ritrae un operaio che lavora in quota senza accessori di sicurezza in presenza del comandante. Con l’aiuto dei suoi avvocati, inoltre, Stefania ha scoperto che l’ultimo piano dell’abitazione in costruzione risulterebbe abusivo. Consegnando in Procura i documenti in suo possesso, la donna è riuscita a ottenere il sequestro del piano e la citazione a giudizio dell’uomo per violazione delle norme di sicurezza e abuso edilizio. La Iena chiede spiegazioni al comandante dei vigili in merito ai capi d’imputazione a suo carico e, successivamente, incontra il sindaco di Strongoli.