Nel corso delle varie fasi del gioco, Cora ha ricordato più volte la prima esperienza fatta cinque anni prima quando alla conduzione c’era Carlo Conti. Anche nella puntata, nella quale affrontò la Ghigliottina, non riuscì ad indovinare la parola giusta che univa le cinque precedentemente e faticosamente indovinate secondo le regole del gioco.
«Cinque anni fa, la parola che avrei dovuto indovinare era “difesa”. Ma io non sono riuscita a dare la risposta esatta e proposi invece la parola margine che si rivelò naturalmente sbagliata».
Dopo 5 anni il destino si è riproposto. Infatti Cora ha affrontato la Ghigliottina con 170.000 euro e, grazie ad una serie di risposte esatte, è riuscita a mantenere la somma di 42.500 euro. Ciò significa che ha dimezzato il montepremi soltanto due volte grazie ad una serie di coincidenze fortuite perché il gioco della Ghigliottina è basato soltanto ed esclusivamente sulla fortuna.
Inizialmente Cora era in evidente difficoltà. E Flavio Insinna il conduttore per consolarla e darle coraggio non ha trovato di meglio che dirle non ti «disunire». Probabilmente voleva intendere che la concorrente doveva restare concentrata senza distrarsi.
Come abbiamo già detto quindi la stessa sorte è capitata a Cora dopo cinque anni. La parola da indovinare era “storie” mentre lei aveva dato come risposta “carta“. Le cinque parole che erano sopravvissute alla Ghigliottina erano: “fare, fogli, niente, paura e fumetti“. Cadono così anche i 42.500 euro che avrebbe potuto portare a casa se avesse indovinato la risposta.
Soltanto ieri un’altra concorrente era stata protagonista di un caso singolare. Manuela Del Prete aveva annunciato di volersi ritirare dal game prima della sfida dei sette. Questo fatto però è accaduto già in passato con altri concorrenti. Probabilmente la rinuncia ad andare avanti è stata dettata da motivi personali.
Continuano inoltre le gaffe dei concorrenti. Questa è la dimostrazione che purtroppo la conoscenza della lingua italiana diventa un bene sempre più raro soprattutto tra i giovani. A causa della scarsa cultura generale e della educazione alla lettura che è estremamente carente. In questo contesto si inquadra l’ennesimo strafalcione, questa volta addirittura con un doppio senso inequivocabile e malizioso.
Nel gioco dei 60 secondi quando i concorrenti devono indovinare il maggior numero di definizioni, ad un certo punto è aperta la “scritta si può montare a neve“. La prima risposta del concorrente è stata a “catene” perché la prima lettera era proprio la “c“. Man mano che il tempo scorreva e le ulteriori lettere apparivano la parola si era formata quasi completamente sullo schermo appariva “chia_a“. La parola era “chiara”, intesa come l’albume dell’uovo, ma il concorrente ha dato a raffica tutte le consonanti che potevano mancare, evitando la “r” ma soffermandosi in particolare sulla “v“.