{module Google ads}
Il “contest della comicità” questa sera ospita come quarto giurato Gabriele Salvatores, premio Oscar per Mediterraneo. La clip introduttiva racconta l’sopite come ipocondriaco e sbadato, al punto tale da dimenticare l’ambita statuetta in albergo. Salvatores potrà ripescare un comico al termine della serata.
Cirilli chiama i primi concorrenti, il trio comico dei Progildan. Sono vestiti da vigili del fuoco, e scelgono di puntare su uno sketch riguardante le manovre di salvataggio. Ruffini li trova divertenti, anche Abatantuono apprezza. Per la Lucarelli non sono “alti” però riconosce loro ritmo e mestiere. Piacciono anche a Salvatores, e vengono promossi con quattro si.
La ricerca dell’ “eccezionale veramente” prosegue con Matteo Del Campo. Tra vocine e mezzi urli, non è chiaro cosa dica né se ci sia un filo logico. Infatti la Lucarelli chiede lumi: “cos’era?” Ruffini è del parere che non si debba capire tutto, perciò dice si; Abatantuono lo spalleggia. Passa al giudizio finale.
I prossimi sono Sara Giusti e Loris Gacina. Durante l’esibizione, compare un pappagallo: anche qui, non si è capito bene il filo conduttore del pezzo. No all’unanimità, perché la performance, citando Ruffini, “era un gran casino”.
Il prossimo è Carlo Di Benedetto, con il personaggio del ninja: quando è nato, l’hanno dovuto prendere a schiaffi in quattro. Poi improvvisamente balla Bomba, puntando sulla fisicità. Già visto a Tu si que vales. Salvatores apprezza la “follia che c’è dietro”: hanno riso tutti, e lo promuovono con quattro si.
Dop il break pubblicitario, Cirilli raccomanda ai giurati di essere “austeri senza essere biblici”. Ed ecco i Calabroni che, con tanto di fisarmonica al seguito, parlano del “magna magna” in Calabria e “dieta mediterronea” a base di peperoncino ovunque. La Lucarelli li incita ad affondare di più nel raccontare chi sono i calabresi; Abatantuono le risponde osservando che il loro è uno stile di altra derivazione, cioè folcloristico, da piazza. Vengono promossi con due si.
Vincenzo Zenti inizialmente sembra portare un monologo su matrimoni e adozioni gay, ma tutto si risolve in un’imitazione di Troisi che commenta. Di fatto, non viene veicolato alcun concetto né battuta. Lucarelli e Ruffini lo interrompono appena possibile.
Entra ora Michele Giusti, che si presenta vestito con maglietta a righe, cappellino e baffi finti. Parla con finto accento francese: è un addestratore di cani che, spesso, fa paralleli con la fidanzata. Il personaggio c’è, Salvatores lo trova più attore che comico. Si per lui.
La puntata va avanti con un duo: i Rino Manada&il suo complesso, parodia dei cantanti italiani che hanno successo in Russia. Un fenomeno esistente, che i due rivisitano trasportandolo in Albania: riscrivono Erba di casa mia, dove l’erba è naturalmente quella delle “canne”. Si sente il pubblico sghignazzare. Abatantuono nota che c’è esperienza e sintonia, ma i testi poco efficaci; anche per Salvatores prevale l’impatto visivo. Superano il turno.
Marina Vitolo è la prima donna della serata: il pezzo sulla figlia fissata con smartphone e “italiano correggiuto” per rinnegare le origini materne del sud, non fa impazzire ma se ne riconosce la professionalità. Fa ridere di più nelle risposte spontanee a Ruffini. Passa.
Enrico Luparia si presenta con look da “giovane” comprendente giubbino di pelle e leggins: dice di avere 23 anni e di essere in pieno sviluppo, suscitando subito risate. Si unanime per il suo personaggio di Tony Tormento: promosso al giudizio finale.
Luparia era l’ultimo comico della prima manche; ora spetta ai giudici assegnare i voti a chi è passato. Ecco dunque la classifica di questa prima manche: dal quinto posto a salire, ex aequo tra Rino Manada&il suo complesso e Marina Vitolo, Enrico Luparia, Progildan, Carlo De Benedetto.
La seconda manche viene aperta dal duo dei Gemelli perversi. Ricordano i Fichi d’India, come osserva la Lucarelli: mettono in scena un Ghost in versione geriatrica. Passano.
Giacomo Carolei, da Prato, è un monologhista: parte dall’alta probabilità che un ragazzo di Prato possa imbattersi con una cinese. Chiosa il pezzo suggerendo alle donne di non truccarsi al primo appuntamento, perché tanto a novanta gradi non si vede. In pratica, lo spunto interessante sulla convivenza con un’altra cultura viene buttato via e sprecato. No per lui.
Marco Mazzaglia parte raccontando la sequenza di licenziamenti che l’hanno portato ad essere senza lavoro. Si perde presto virando su tutt’altro, e improvvisando movimenti tarantolati a suon di musica. I giudici lo stroncano.
Maria Amato viene stoppata presto: il suo monologo sull’essersi scoperta milf per i più giovani, non colpisce. Lei ammette di essere alla sua prima esperienza da cabaret, ma nonostante questo, ce la ad arrivare al giudizio finale.
Deborah&Moreno portano uno sketch in cui puntano sulle voci stridule per parlare dell’emozione di un provino. Quattro no, e la Lucarelli specifica di aver bloccato l’esibizione per toglierli dall’imbarazzo del gelo in studio.
Dalla Puglia, Rossella Bellantuono. La comica racconta come nel suo paese il femminismo non esista e come la Puglia venga considerata solo terra per vacanze. Purtroppo non rinuncia al solito regionalismo nel modo di parlare. Passa; per Ruffini ha avuto il merito di creare il tormentone.
Gino Aprile e Vittoria Rocco sono molto impostati: per la Lucarelli sono di “una tristezza siderale”, “fantastici” per Ruffini, che specifica di amare la demenzialità. Ruffini è l’unico a dire si.
Massimiliano Cimino omaggia De Filippo riproponendo un estratto di Natale in casa Cupiello. Viene promosso per l’esercizio di stile, ma chiaramente l’esibizione non aveva alcuna impostazione comica.
Luisanna Vespa porta in studio un po’ di humour nero: propone la sua aspirazione al suicidio senza mai riuscirci. Eccezionale Veramente è l’ultimo tentativo, dice, perché le hanno detto che qui si muore dalle risate. Il tema scelto convince tutti, così come la resa: la ragazza viene mandata al giudizio finale senza esitazioni.
Il comico Stellina fa sganasciare Ruffini e riceve applausi scroscianti e persino standing ovation. Ciò non toglie che sia imbarazzante: racconta di essere stato da un medico che lo guarisse il tic della pernacchia continua. Si tratta in realtà di una barzelletta vecchia, che si risolve con la guarigione da un tic sostituito da un altro. Riassume bene la Lucarelli: tre minuti di rumori corporali. Purtroppo passa.
Terminata la seconda manche, si passa all’assegnazione dei voti da parte della giuria. Prima però, una clip di Dario Fo. Questa la classifica della manche, dal quinto posto al primo: Gemelli perversi, Massimiliano Cimino, Rossella Bellantuono, Stellina, Luisanna Vespa.
In studio sono già pronte le felpe bianche che indosseranno i cinque ammessi alle semifinali. Si tratta di: al primo posto Carlo De Benedetto, al secondo Luisanna Vespa, al terzo i Progilan, al quarto Enrico Luparia e al quinto Stellina. Salvatores ripesca Marina Vito.
La puntata si conclude qui. Di gente che sul palco fosse “eccezionale veramente” non se n’è vista.