Le prime battute sono tutte per le notizie della settimana. Dal declassamento dell’Italia da parte di Moody’s ai roghi nelle discariche di Milano fino agli allagamenti dopo il nubifragio e al collasso della scala mobile della metropolitana A di Roma.
Poi tocca a Matteo Salvini e Di Maio. In generale, si tratta di satira sui provvedimenti economici del nuovo governo: dietro ogni novità apparentemente rivoluzionaria, si celano non pochi rischi, ambiguità e non pochi potenziali beffe per i cittaidni.
L’imitazione del Commissario UE agli affari economici Pierre Moscovici.
In settimana, la Commissione Europea ha bocciato la manovra economica italiana. È la prima volta nella storia dell’Unione. Ora l’Italia ha tre settimane per cambiarla.
Dopo la bocciatura, è accaduto un episodio surreale: l’eurodeputato leghista Angelo Ciocca si è tolto una scarpa ed ha platealmente, a favore di fotografi, lasciato un’impronta sugli appunti del Comissario Moscovici.
Lo sketch riprende questo fatto con un Moscovici a metà tra un maestro di scuola severo e un vecchio zio comprensivo. L’imitazione coglie l’occasione anche per ricordare come Moscovici, da ministro francese provò a sforare i limiti del rapporto deficit/PIL del suo paese.
In particolare, torna sul Decreto Genova, in cui era inserito un condono edilizio per l’Isola di Ischia, rispetto ai quali Di Maio si era sempre dichiarato fermamente contrario.
Ancora il condono su Ischia – parlando del quale pochi mesi fa arringava la folla – ma anche l’alleanza con la Lega, negata in molte occasioni. O la minacce di denuncia (poi mai avvenuto) per la “manina” che aveva cambiato di nasocsto il Def e le promesse mirabolanti su miliardi di talgi agli sprechi in pochi giorni.
Crozza fa un monologo pe rirprendere la polemica che ha coinvolto Grillo dopo la sua partecipazione alla festa del Movimento 5 Stelle. Il comico era stato criticato per aver fatto battute sugli autistici.
Si è difeso dicendo che la satira non può essere politically correct e tocca anche gli ambiti più scomodi. Crozza si dice d’accordo con lui, ma dice che dovrebbe chiarire quando fa il comico e quando parla da politico, perché il confine è sempre sfumato.
Un inciso anche per Renzi: “I monologhi come quelli che fa Grillo non dovrebbe farli qualcuno impegnato in politica, ma un comico vero, tipo Renzi”.
Ora la caricatura del Ministro Toninelli. Il Ministro è stato protagonista negli ultimi mesi di varie gaffe e momenti di contraddizione in cui diceva cose poco chiare o non realizzabili.
L’imitazione di stasera ricollega tutto ciò al comizio di Grillo di cui si è parlato in precedenza. Il Ministro Toninelli parla spesso di progetti visionari e rivoluzionari – un po’ come fa Grillo nei suoi interventi pubblici – solo che spesso si fa prendere la mano.
Va detto che la maschera di Feltri – già apprezzata dal pubblico di Fratelli di Crozza – si va perfezionando nel tempo e funziona sempre di più. Forse dipende anche dal fatto che il giornalista, negli ultimi tempi, ha accentuato drasticamente alcuni suoi tratti peculiari – soprattutto l’eloquio irriverente, cinico e scorretto – facendone già lui stesso una sorta di caricatura.
Maurizio Crozza è critico nei confronti della coppia, non tanto (o non solo) per gli sprechi, quanto per gli atteggiamenti infantili durante la festa.
La puntata di Fratelli di Crozza finisce qui.