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Al tapiroforo, che lo ha intercettato a Roma, il viceministro ha detto: «È un problema che l’Agenzia delle Entrate ha fin dalla sua nascita e che non ha mai affrontato. Con la nuova Convenzione fatta per il 2015-2017 il nostro Governo, per la prima volta, ha tolto gli incentivi economici collegati al gettito. Nella Convenzione non c’è più scritto che, in base al gettito, si hanno dei punteggi per gli incentivi economici. Finché tu hai dei dirigenti che, anziché fare la lotta all’evasione, hanno come compito quello di recuperare gettito, tanto che, sulla base di quello che recuperano, gli dai un incentivo economico, dove andiamo a finire? Poi è possibile che ci possano essere, ancora oggi, dei comportamenti che sono una sorta di riflesso condizionato, dopo 15 anni in cui tutti i Governi, sia di destra che di sinistra, se ne sono fregati. Naturalmente, ci sono ancora tante cose da migliorare, come alcuni aspetti di trasparenza non piena sulle modalità di nomina dei dirigenti».
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A proposito dei servizi di Striscia, inoltre, Zanetti ha detto: «Lì dipende dalla concezione che si ha. Se hai la concezione un po’ più statalista, preferisci correre il rischio di fregare una persona onesta piuttosto che di farne scappare una disonesta. Io credo che invece, nel Fisco, i controlli dovrebbero seguire la regola del guardalinee nel calcio: nel dubbio, il fuorigioco non si fischia, perché a forza di fermare tutti si ferma il Paese». Il viceministro ha infine ringraziato Staffelli per questa occasione di confronto: «Ne riceverei dieci al giorno di Tapiri! Ce ne sono tante di situazioni che non vanno e quando ci sono degli errori fate bene a denunciarli. Compito della politica è innanzitutto scrivere regole che funzionino. Una regola che diceva che il gettito recuperato rientrava tra i parametri per un incentivo economico era una regola folle rimasta lì per 15 anni».