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Al termine di ogni puntata, cinque concorrenti passano alla fase di semifinale: in palio per il vincitore, un contratto da 100mila euro con la Colorado Film. Il conduttore annuncia i giurati, poi introduce la clip di presentazione del quarto, il “demiurgo di Eataly” Oscar Farinetti.
Il primo ad esibirsi è Lorenzo Lanzoni, che porta il personaggio del “maoro”. Con una voce fuori campo che gli chiede di mostrare alcune danze e saluti, rimane inizialmente in silenzio per poi lanciare una serie di urla. Difficile comprendere le parole; il pubblico ride, probabilmente per la gestualità. Abatantuono sostiene che ci sia soltanto il costume. Poi si scopre la storia che c’è dietro, legata al suo matrimonio dall’altra parte del mondo: Abatantuono si domanda perché allora non abbia portato quell’aneddoto, dato che fa ridere. Tre no.
Il prossimo è Andrea Monetti, nelle vesti di un parroco che organizza un viaggio a San Giovanni Rotondo. L’omelia prosegue, puntando sui tre giudici come fossero i fedeli che assistono alla funzione religiosa: alla Lucarelli raccomanda, in confessione, di raccontare gli affari suoi, non quelli altrui. Il pezzo si chiude con una battuta su sua moglie. Il pubblico ride. Ruffini non coglie la “cattiveria” e trova poco coerente il riferimento alla moglie. Passa.
Si prosegue con Matteo Colucci, monologhista. Ha un serie di domande esistenziali: perché quando veniamo svegliati da una telefonata, neghiamo sempre che stavamo dormendo? Perché al ristorante la tua donna nnon vuole mai il dolce, e poi mangia il tuo? Perché quando prendiamo qualcosa dallo scolapiatti in alto, c’è sempre la gocciolina che scende lungo il braccio? Perché il succo di pompelmo ci fa fare le smorfie, eppure continuiamo a comprarlo? E via così, in una serie di battute in sequenza chiaramente “ispirate” da George Carlin Per Abatantuono alcune erano meno indovinate, altre invece volte a cercare aspetti della quotidianità meno scontati. Tre si.
Dopo la pubblicità si riparte con il Duo Bassotti. Il travestimento da Banda Bassotti si rivela inutile: i due infatti, estraggono oggetti da un baule mentre in sottofondo scorre Mala Femmena. Non ce la fanno, perché fondamentalmente non c’è alcun intento comico.
Tiziano Floreani entra sculettando, o meglio: twerkando. Il suo personaggio è un cuoco egiziano con accento romano: se metti la verdura nel cassetto, dice, vicino alla patata trovi tutto ma non il finocchio, perché al finocchio non piace la patata. Il personaggio però serve solo a giustificare l’argomento frutta e verdura: di battute, se ne sentono proprio poche. Abatantuono gli fa promettere di togliersi il travestimento, a meno che non ci punti di più; passa al turno successivo.
Antonello Arabia, monologhista, è convinto che la dignità di un uomo finisca dove inizia un buffet. E parte la descrizione delle varie categorie di ingordi, rese con efficacia. La Lucarelli si sente “scippata” di una battuta scritta nel suo libro, e Ruffini non perde l’occasione per prenderla in giro. La sua “comicità di situazione” comunque piace: si all’unanimità.
Entrano Irina e Goran, parodia di due rom: non è vero che rubano, trovano le cose prima che vengano perse. Accento dell’est, vengono stoppati prima dello scadere dei tre minuti. Le risate sono poche: Abatantuono è l’ unico che non schiaccia il pulsante, ma trova che il pezzo sia equivocabile e che, oltretutto, nemmeno funzioni in quanto a scorrettezza. Non passano. Dietro le quinte, “Goran” sostiene (seriamente) che lui e la sua collega sono troppo avanti, ragion per cui non sono stati capiti.
Si prosegue con Fulli e Bianca, che discutono su come scattare il giusto selfie. Passano, ma con il suggerimento di sfruttare meglio i loro personaggi di coppia stramba.
Vincenzo Regis ironizza sui testi di alcune canzoni, apparentemente senza senso. Passa grazie al si di Farinetti, che si aggiunge a quello di Abatantuono.
Elia Piva è un Johnny Depp turista a Venezia, innamorato delle donne e memore di alcuni proverbi. Il riferimento è alla permanenza dell’attore in laguna durante le riprese di The Tourist, ma si tratta di anni fa. Il comico sostiene di esserne un sosia. Supera il turno.
Piva era l’ultimo comico della prima manche: la giuria procede alle votazioni. Questa la classifica, dalla quinta posizione a salire: Andrea Monetti, Vincenzo Regis ed Elia Piva parimerito, matteo Colucci, Antonello Arabia.
La seconda manche si apre con Vanessa Giuliani. Canta “passame el mocho” sulle note di Besame mucho; il pubblico ride e applaude al suo personaggio di vedova che aveva sposato uno zozzone. Tre si.
Il prossimo è Rocco Pietrantonio, che parla del suo trasferimento al nord con telefonata alla mamma pugliese per chiedergli le ricette. La Lucarelli lo riconosce subito: ex tronista, ex concorrente da reality, ex toyboy della Del Santo. Per lui è no: l’ultima spiaggia della comicità non è quella giusta.
Tocca a Carlo Maria Tudini: è Hassan, musulmano buono “venuto qua per lavorare”. Poi, in barba alla “veste”, inizia ad imitare cantanti italiani da nord a sud: Fabio Concato, Renato Zero, Pino Daniele. Ammesso al voto finale.
Pierpaolo Mastroianni è uno chef: la sua assistente è una bambola gonfiabile bionda. Cucina una ricetta con voce stridula: Lucarelli e Ruffini stoppano l’esibizione. Niente da fare per lui.
Enzo Emmanuello, muratore, voleva diventare “un figo della miseria”: per ora, dice, c’è solo la miseria. Il pezzo prosegue, puntando sulle sue ambizioni nel modo dello spettacolo: l’obiettivo è quello di comprare una Escort. Segue la telefonata con la “escort”, contattata dopo aver trovato il sito: pensava che i nomi trovati, fossero delle proprietarie. Si ride molto, giocando sull’equivoco senza volgarità.
Al termine dell’esibizione, si scopre che l’uomo è davvero un muratore: le serate da comico sono una passione, non una professione. Tutti sono convinti che possa dedicarsi a una carriera da comico: tre si.
Stefania Pellegrino è un’insegnante: nella sua classe ci sono solo tre bambini italiani, evidentemente adottati. Racconta gli allievi: il cinese ha il copiare nel sangue, mentre il filippino, appena si gira, lo trova a cancellare la lavagna. Svetlana invece, la accompagna sempre in bagno, anche se a lei non serve una badante. Calogero invece, il bimbo siciliano della sua classe, sa che qualsiasi affermazione può essere usata contro di lui. Promossa.
Stefano Santomauro ha portato la fidanzata al ristorante per festeggiare l’anniversario: ha acquistato un coupon offerta, e i piatti proposti dal cameriere diventano surreali. Pur con alcune debolezze nel testo, ne viene apprezzata la bravura: tre si.
I Pristi Folli sono una coppia: lui è un mimo, lei la futura sposa che gli chiede di mimare le cose più improbabili, tipo la bontà del panettone o lo spread. La ragazza punta molto sull’accento siciliano, alzando inutilmente la voce. Ruffini dice di si, Farinetti lo appoggia.
Daniele Magini è un venditore d’auto usate sui generis: sono tutte rottami. Per sponsorizzare un carrofunebre spiega che “nessuno s’è mai lamentato”. Dicono tutti no in quanto manca di originalità.
Infine, Manolo Fidanza: vende la “cagnola gonfiabile” per i cani in calore e altre invenzioni per i cani. Ai giurati non sfugge la sua emozione, che ha in parte rovinato i tempi comici. Ad ogni modo, va al giudizio finale.
La seconda manche si chiude qui; breve recap e si procede alle votazioni della giuria.
Siamo al verdetto finale: primo classificato della puntata è Enzo Emmanuello. Poi Vanessa Giuliani e Stefania Pellegrino, Antonello Arabia, Matteo Colucci. Oscar Farinetti ripesca Vincenzo Regis.
La puntata è giunta a conclusione, appuntamento a giovedì prossimo.
Matteo Colucci non si è ispirato da Carlin a preso le batutte le ha tradotto literalmente, in totale 4. Plagio clamoroso, da squalificare!