Prodigi – La musica è vita è lo show promosso da Unicef Italia e realizzato dalla Rai in collaborazione con Endemol Shine Italia. L’obiettivo è raccogliere fondi per realizzare progetti di sostegno all’espressione del talento dei bambini, soprattutto da quelli che vivono in zone problematiche del mondo.
Nove giovanissimi talenti si sfideranno nell canto, nella danza e nella musica, per vincere una borsa di studio donata da Unicef Italia. Mentre, la raccolta di donazioni via sms o chiamata al numero 45525 andrà avanti fino al 2 dicembre 2018.
La coltivazione del proprio talento, oltre ad essere un diritto da garantire a tutti, può rivelarsi anche la strada per affrancarsi da situazione di disagio e pericolo. È questa la sfida di Unicef al fianco dei bambini nati in zone colpite da carestie, povertà, epidemia, guerre e violenza.
Alla presentazione sono presenti Francesco Samengo – Presidente di Unicef Italia, Paolo Rozera – Direttore Generale di Unicef Italia, Claudio Fasulo – Vicedirettore di Rai1, Dante Sollazzo – Responsabile di Endemol Shine Italia.
Oltre a loro, i conduttori – Flavio Insinna e Nathalie Guetta – Serena Autieri, Bepper Vessicchio e Raimondo Todaro.
Seguiamo la conferenza stampa.
Francesco Samengo, Presidente di Unicef Italia: “Siamo felici. È un progetto che vede impegnata Unicef da più di tre anni e ci riempie di soddisfazione. Ringrazio innanzitutto la Rai, con cui esiste una vera alleanza al fianco dei bambini.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e continuano a lavorare per rendere. Vogliamo garantire ai bambini non solo salute e protezione, ma anche la possibilità di realizzare i loro sogni”.
Fabrizio Ferragni, Direttore Relazioni Istituzionali Rai: “La Rai è contenta di contribuire questa iniziativa. Flavio Insinna è numero uno nella raccolta fondi, riesce a coinvolgere i telespettatori e motivarli. Non tutti sono disposti a prestarsi, anche gratuitamente, a queste cose”.
Flavio Insinna lo interrompe: “Sono il Giorgio Mastrota della solidarietà”.
La Rai, conclude, Ferragni, ha degli spazi limitati per la solidarietà, ma li sfrutta sempre tutti con orgoglio. È una cosa che sostanzia il concetto di servizio pubblico.
Claudio Fasulo, Vicedirettore di Rai1: “Prodigi è una di quelle occasioni durante l’anno durante le quali l’ipocrisia della televisione cala la maschera. Facciamo intrattenimento, ma non come succede spesso, che per due punti di share vendiamo mezza famiglia. Facciamo intratttenimento ma con il piglio del servizio pubblico, in funzione di un obiettivo imporatnte. Un servizio pubblico di cui siamo orgogliosi.
Unicef, qualche anno fa, ha identificato questo formato di intrattenimento che realizza l’incontro tra l’intrattenimento leggero e progetti così importanti. Noi ne siamo orgogliosi.
Arriva il piccolo Daniele Muzio, partecipante dello scorso anno al canto.
Flavio Insinna: “È un prodigio dello scorso anno, intelligente, simpatico, saggio , molto determinato. Grazie perché sono stato ancora di più in famiglia. La Rai è la mia seconda famiglia. In questa serata hai bisogno degli amici da casa, ma anche degli amici sul palco e dietro le queinte. Siamo sicuri della generosità, anche nella difficoltà.
La paura è quella di avere il cuore a chilometri zero. Dobbiamo superare le distanze dei paesi più disastrati e sentirci coinvolti come se fossimo vicinissimi.
Nessuno è completo in sé stesso, anceh se siamo messi malissimo – anche se io sono stato fortunatissimo – per me è un obbligo e sono fiero di appartenere alla rai. Ho avuto tantissima fortuna nella vita e la voglio condividere. È il minimo che io possa fare. Sono un battitore libero e voglio approfittare di ogni occasione per contribuire a progetti di solidarietà.
Una domanda per Flavio Insinna: È contento di questa riconferma dopo il suo peridodo difficile?
Insinna: “Questo non è lavoro. L’ho fatto lo scorso anno, quando vivevo il momento più difficile, lo rifaccio quest’anno. Ma non contano i risultati professionali in questi casi, non riesco proprio a vederla come una sfida da professionista della tv. Sono occasioni in cui conta fare del bene e io l’ho colta subito.
Ogni occasione per partecipare a queste iniziative è da sfruttare e non mi tiro mai indietro. In questo, c’è un insegnamento di Fabrizio Frizzi, che era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene, dopo aver dato tutto.
Claudio Fasulo: “Ribadisco che con questo spettacolo siamo fuori da logiche puramente televisive. Flavio è bravissimo come pochi a coinvolgere il pubblico e a suscitare empatia. È stato chiamato per questo e per la sua generosità, il resto non conta”.
Guetta: “Ho avuto il privilegio di incontrare dei magnifici. E i magnifici si dedicano al bene del mondo e delle persone. Unicef allevia le pene e li ringrazio, è magnifica. Sono contenta e orgosliosa di partecipare, di contribuire sono molto emozionata”.
Dante Sollazzo, di Endemol, in quanto rappresentante del format, racconta l’idea dello spettacolo, nata nel 2014 in Francia e già in onda per sei edizioni in quattro anni.
“È un formato moderno e di grande consenso. La modernità sta nella scelta del meccanismo del talent come meccanismo di base, un vero talent con una giuria di tutto rispetto. Ma poi ci sono tanti altri sapori nel format.
I concorenti che scegliamo sono diversi dai classici partecipanti ai talent. Non sono ragazzini destinati a fare gli influencer o i re della trap, giocano su un terreno diverso”.
“Siamo stati noi – continua – ad andare nelle scuole di ballo, nei conservatori. Noi non raccontiamo le storie di vita dei ragazzini, faremo parlare solo il loro talento. Non li trasformeremo in oggetto di uno storytelling che punta a sfruttsare le loro vite, e per queso il premio è una borsa di studio, non un contratto di qualche tipo. Troveranno il loro posto nel mondo, li lasciamo esprimere con i loro talento, per farne capire l’importanza”.
Paolo Rozera – Direttore Generale di Unicef Italia: “È una cosa incredibile, ogni volta. Lavorare con Rai e Endemol insieme non è semplice. C’è l’esigenza di fare qualcosa di televisivamente valido. Ogni anno ci superiamo, ognuno mette il suo e finiamo per trovare qualcosa di nuovo ed eccezionale.
Tengo a sottolineare che il protagonista di oggi è Daniele, un prodigio dello scorso anno, perché non abbandoniamo i prodigi a loro stessi. Sono delle persone fantastiche. C’è un’Italia fatta di bambini e ragazzi talentuosi che si sacrificano per i loro sogni. E poi esistono bambini in paesi disastrati, in cui Unicef promuove le arti par farcapire che c’è altro oltre alla povertà alla violenza e la fame
Serena Autieri: “Grazie del coinvolgimento in questo spettacolo. Un’emzione forte in cui ci si sente parte della famiglia Unicef, a cui già mi sento molto legata. Da mamma non è faicile valutare i bimbi dopo le esibizioni, ma spero di contribuire nel modo migliore. Un applauso ad Unicef anche per il messagio che lanciano ai bimbi.
Raimondo Todaro, membro della giuria ma anche ambasciatore Unicef: “Sono pronto a continuare il mio impegno. Ho sentito sensazioni belle e brutte quando sono stato chiamato. Bello toccare con mano la solidarietà, vedere cosa fa Unicef nei posti dove i bambini soffrono, andare di persona in luoghi difficli e dare una mano conreta. Brutto rendersi conto che esistano – esono diffucisssime – situazioni così disastrate. Come diceva Flavio, prima, il rischio che è che la distanza di certi luoghi porti a maggiore indifferenza”.
Il rapper campano Lucariello, membro del cast ma anche fattivamente impegnato in progetti nel carcere minorile di Airola, in Campania: “Sono circa sette anni che stiamo facendo laboratori nel carcere di Airola. Dai ragazzi cerchiamo di tirare fuori i loro lato infantile. Anche se sono in carcere, non dobbiamo mai dimenticare che sono dei bambini o ragazzi, capire che la loro condizione di detenuti è dovuta a tante caratteristiche del contesto. Stiamo cercando di non farli più ricadere nelle stesse storie proprio rendendoli consapevoli delle loro potenzialità di bambini e non facendoli sentire solo dei detenuti”.
Altra domanda: La scelta del venerdì è per non andare oin competizioni con programmi come Tu si que vales?
Claudio Fasulo: “Ribadisco per l’enesima volta che queste logiche non appartengono ad uno spettacolo come Prodigi. Abbiamo cercato una collocazione degna, ma il venerdì è sttao scelto per normali esigenza di palinsesto, non facendo calcoli di quesot tipo”.
La conferenza stampa di Prodigi finisce qui.